cultura

Il pozzo della fortuna

domenica 23 aprile 2017
di Fabio Massimo Del Sole - Patrizia Pelorosso
Il pozzo della fortuna

"Noi siamo un vaso forato, possiamo mettere dentro tutto quello che vogliamo, ma il buco del vaso non si chiude".
(Lucrezio, citato da M.Recalcati: La forza del desiderio, Ed.Sympathetika )


Quanti hanno visitato il Pozzo di san Patrizio senza gettare nel fondo la loro proverbiale “monetina” in segno di fortuna?
Scendere dentro quel pozzo infinito e vedere brillare sotto lo specchio d’acqua un piccolo tesoro non può che fare tornare in mente il famoso detto che la fortuna, come la verità, si nasconde sempre in fondo al pozzo, là dove nessuno penserebbe di trovarla.
Tuttavia per quanta buona sorte quel gesto possa invocare, la vera fortuna non piove quasi mai dall’alto o, come in questo caso, dal basso, ma occorre desiderarla, perseguirla coraggiosamente, poiché essa “premia gli audaci”.

Basta pensare a quello che si è fatto o si sta facendo in altre parti d’Italia, come per esempio nella città di Taranto, che punta a raccontarsi come colonia spartana fino a farne un brand turistico con la “Spartan Race”; o nella cava di Carrara, che nel rievocare l’epoca rinascimentale racconta di quando gli scalpellini sbozzavano il marmo per la “Pietà” di Michelangelo; o ancora nel suggestivo borgo di Civita di Bagnoregio che in poco tempo è passato da “paese morente” al luogo più incantato del mondo.
Questi luoghi hanno fatto lo sforzo di “reinventarsi”, cercando di rispondere con efficacia all’affermarsi di una nuova richiesta di turismo sempre più legata alla dimensione visionaria, misteriosa, leggendaria dei propri “attrattori culturali” che, se ben valorizzati, diventano capaci di imprimere nei visitatori, anche quelli poco iniziati all’arte, caratteri emozionali veramente unici. Cuore di questa fruizione innovativa è la cosiddetta “narrazione della bellezza” che, vedendo le cose sotto un’altra luce, riesce magicamente a far emergere da ogni luogo o monumento l’unicità del suo significato esistenziale.
L’Italia minore - scrive il nostro concittadino giornalista Davide Pompei - è anche l’Italia migliore. Quella nascosta, quella che incanta...” e lo scrive in occasione del Premio Giornalistico Internazionale “Raccontami l’Umbria” che quest’anno ha premiato la puntata televisiva di Voyager su “Orvieto, tra storia e mistero”.


In sintesi la strada che oggi cultura e politica dovrebbero intraprendere è proprio quella di riuscire a coniugare “memoria” e “attualità”, conoscenza e creatività, ricerca e intuizione, con lo scopo di ritrovare l’identità profonda dei Luoghi-simbolo di una città che sa guardare al futuro.

E' quanto ci ricorda l’illuminante intervento di presentazione del libro “Mirabilia, il Pozzo di san Patrizio a Orvieto” fatta a Viterbo dal compianto prof. Pasquale Picone: “Il problema del Pozzo sta nel ricomporre il contesto storico in cui fu costruito, le motivazioni che lo hanno generano, le soluzioni di funzionalità alle quali doveva rispondere, la creatività che lo ha realizzato...Coniugare simboli, immagini e significati archetipici significa cogliere l’immagine sottostante che tiene insieme i fili di una trama".

Ma quale immagine, quale significato può nascondere mai una simile voragine? Semplice, basta trasformarsi per un momento nel Pozzo stesso, essere parte di lui, diventare come lui: “Per comprendere in profondità una simile dimensione - continua Picone - dobbiamo portare la nostra immaginazione ad identificarci con il Pozzo. Anche gli eventi storici, le figure dei personaggi coinvolti e le motivazioni che ne hanno determinato la realizzazione, sono stratificazioni della nostra anima, per quanto relegate nella sfera inconscia. Quella “processione” di asini che scende e sale i bassi gradini delle due scale, in un’incessante “dynamis” a spirale, insieme a quegli asini pazienti, gravati da una soma di barili d’acqua, non sono forse componenti, energie e “processi” della nostra anima che faticosamente attinge, dalle profondità del nostro essere, l’alimento della vita e il nutrimento della creatività?

Il Pozzo di S. Patrizio, in definitiva, è un evento, un modello del “fare anima”, dell’essere nell’anima; un modello di psicologia archetipica, come versante della conoscenza occidentale, inaugurato da S. Freud e C. G. Jung all’inizio del secolo scorso e sviluppato ed attualizzato da James Hillman per i nostri giorni. Allora il Pozzo è la nostra stessa anima, l’anima di tutti noi, quella individuale come quella collettiva, un’anima che inevitabilmente si fonde con la storia e l’architettura: “Il Pozzo di san Patrizio di Orvieto - conclude il nostro professore- filosofo e psicanalista - ci restituisce, simultaneamente, la memoria della storia, la creatività dell’ingegno nutrito di sapienza, insieme ad una prospettiva archetipica capace di svolgere una rivelante connessione dell’inconscio individuale con quello collettivo dell’Anima d’Europa, l’Anima dell’Occidente”.
Il Pozzo non è quindi solo la storia di un Papa in fuga, Clemente VII, o la costruzione di una geniale opera rinascimentale, con numeri da guiness dei primati...no, è molto di più: è il Luogo dell’anima, delle energie dell’anima, del perenne cammino verso la vita.
E’ dunque sensato sperare che il mirabile capolavoro di architettura diventi il simbolo della “rinascita” della città?
Tutto fa pensare che la meravigliosa opera di Antonio da Sangallo il Giovane, pur appartenendo già all’immaginario collettivo, potrebbe tornare a far parlare di sé in modo nuovo e sorprendente, rivelando al grande pubblico la sua incredibile attualità.

Ecco perché il celebre Pozzo di Orvieto ha tutte le carte in regola per trasformarsi oggi in una vera fortuna!
Perché allora andare a “rimorchio” di eventi ideati da altri, come nel caso del Global Greening irlandese che ha visto recentemente il Pozzo illuminarsi di verde per una notte, quando si potrebbe attingere al nostro “genius loci”?
Si potrà mai, riprendendo il detto di Lucrezio, riparare il “vaso forato” della vecchia politica che in questi anni si è limitata a sopravvivere lasciando inascoltate proposte e idee veramente originali?
E’ ormai tempo di una riscossa, visto che il Pozzo non è poi l’unico “pezzo da novanta” che abbiamo...ma questa è un’altra storia. San Patrizio: un Pozzo d'acqua nel mondo.