"Raccontami l'Umbria". Premio speciale al video di Voyager "Orvieto, tra storia e mistero"
L'Italia minore, l'Italia migliore. Quella nascosta, quella che incanta. Quando i media nazionali si accorgono di lei, anche Orvieto, nel ri-vedersi, si rammenta di quanto sia bella. E con la logica di appartenenza – un po' campanilista, forse, ma in fondo orgogliosa – si ricorda anche di quanto abbia da raccontare di sé al mondo. Lo hanno fatto per lei – incapace di farlo – le telecamere del programma di Raidue "Voyager – Ai confini della conoscenza" che per la trentesima stagione dopo aver indagato "I Miracoli Eucaristici", con inevitabile riferimento al Corporale custodito in Duomo, hanno proposto una nuova "incursione" tra pozzi e cunicoli segreti, nell'altra città.
Quella sotterranea. Del Pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria del San Gallo un tempo considerato come "vero e proprio tunnel per l'Aldilà". E del Pozzo della Cava, definito il "nipote" del primo, realizzato nel quartiere medievale prima del celeberrimo corrispettivo rinascimentale di Piazza Cahen. Una puntata speciale, molto simile a un documentario, quella girata a ottobre 2016 e andata in onda su Raidue a gennaio 2017, che è valsa il premio speciale della giuria al conduttore Roberto Giacobbo – suoi, format tv di grande successo – e al coautore del programma Massimo Fraticelli, ingegnere cultore di arte, storia e mitologia delle antiche civiltà e scienze applicate alla fisica umana.
Contesto, quello dell'ottava edizione del Premio Giornalistico Internazionale "Raccontami l'Umbria", istituito dalla Camera di Commercio di Perugia con la volontà di "premiare gli articoli e i servizi video che hanno trattato le eccellenze artistiche, culturali e ambientali nonché il sistema economico-produttivo di qualità della regione contribuendo a dare visibilità in Italia e nel mondo all'Umbria e al suo territorio". Una promozione, insomma, di terra, storia, cultura, eccellenze, "i caratteri distintivi di un sistema produttivo di grande valore".
Cerimonia di premiazione, a Perugia, venerdì 7 aprile, presso il Centro Servizi Camerali "G. Alessi" di Via Mazzini, nel pieno dell'XI Festival Internazionale del Giornalismo. A consegnare il premio, il presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni. "Con ritmo incalzante e coinvolgente – recita la motivazione – Giacobbo conduce l’affezionato pubblico di 'Voyager' attraverso i misteri che ancora oggi avvolgono Orvieto, un’isola senza mare, una città sospesa tra cielo e terra".
Affascinante, in versione reportage, il viaggio alla scoperta di "controversi miracoli, tra cisterne romane, cantine medievali, papi in fuga che hanno reso unica la storia di una delle più belle città umbre". Dopo aver smitizzato il Complesso di Stonehenge, Giacobbo ha rivelato al pubblico presente che "proprio mentre stavo girando con il mio operatore nelle profondità del Pozzo di San Patrizio sono stato colto dalla prima forte scossa di terremoto dello scorso ottobre. Avrei potuto farne un facile scoop ma me ne sono ben guardato, tagliando quella sequenza, semplicemente perché non attinente alla storia che stavamo raccontando".
Il risultato finale, è "Orvieto, tra storia e mistero", [VIDEO] il lungo servizio partito dal complesso sistema del sottosuolo orvietano, con un'intervista a Tonino Equitani sul progetto "Orvieto Underground", proseguito con il Pozzo della Rocca, detto di San Patrizio, per esaminare i suoi simbolismi grazie alla pubblicazione di Mirabilia, inserita anche nei consigli di lettura di fine puntata, per esplorare poi in assoluta esclusiva, il cunicolo di proprietà di Ferrovie dello Stato in fondo al pozzo, che avrebbe salvato il papa e la sua corte in caso di assedio. Gran finale al Pozzo della Cava, rimasto "aperto per ferie" lunedì 17 aprile così come sarà anche lunedì 24 aprile e lunedì 1° maggio.
Qui, le telecamere sono partite dalla casa della famiglia Sciarra, da dove tutto ha avuto inizio, per esplorare le grotte ed arrivare al pozzo, dove lo speleologo Marco Santopietro ha mostrato come gli Etruschi utilizzavano i pozzetti "a pedarole" per scendere e risalire. Tre, su tutte, le domande a cui la puntata – che già da fine estate aveva visto il coinvolgimento di diversi orvietani sia nella logistica che nel lavoro di redazione – ha inteso rispondere. "Cosa c’entra San Patrizio con i sotterranei di Orvieto? Davvero il maestoso Pozzo della Rocca serviva solo per attingere acqua? Quali erano le soluzioni d’urgenza predisposte all’arrivo del papa per poter avere acqua prima della costruzione del Pozzo di San Patrizio?".
Foto: www.obiettivoimpresaweb.it