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cultura

"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 8

giovedì 21 giugno 2018
"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 8

L'OPERA: "BOROPHRYNE" di Paul Wiedmer, opera in ferro, elettronica, fiamma a gas

Siamo appena arrivate, e io sono capitata in coppia con una della 1C. Il marito di Jacqueline ci ha aiutate a trovare la nostra scultura. A prima vista da lontano è un normalissimo ventilatore, ma se ti avvicini ti rendi conto che è molto grande. Le eliche sono gialle, rette da fondamenta in ferro blu. Attorno si estende un piccolo stagno, pieno di girini e rane. E’ leggermente polveroso, perché è da un po’ che non è utilizzato. Se guardata attentamente, anche se stilizzata, la forma sembra quella di un fiore in trappola. Un tempo veniva probabilmente usato per fa asciugare i panni stesi, le donne di quel tempo si riunivano là per polemizzare del più e del meno, di ciò che succedeva in quei giorni. O forse era utilizzato per tenere fresco un luogo durante una di quelle giornate afose d’estate. E’ stato costruito nel 1989, accanto ha un’enorme quercia, forse, su cui sono stati costruiti fortini. Probabilmente il ventilatore era usato per arrampicarsi sopra. L’inventore credo che abbia preso spunto per questa invenzione sotto ad un albero in fiore, perché se vedi cadere un fiore, gira come un’elica in movimento, o come una danzatrice, così soave e delicata. Accanto ad esso ci sono altre sculture sempre molto interessanti però questa è molto particolare, perché noi siamo abituati a vedere ventilatori bianchi, uno uguale all’altro, non hanno un proprio senso, come cloni morti senza vita. Questa scultura invece se la vedi ti mette allegria, è particolare, ma nel suo modo speciale, colorato e fantastico.

ILARIA ELISOVETSCHI, Classe 1D Scuola Media "Luca Signorelli", Orvieto


Mi trovo in un prato dove c’è un ventilatore gigantesco. Questo ventilatore mi ricorda l’estate, le giornate calde, specialmente quando sono a casa e si muore di caldo ed apro il ventilatore al massimo. Il colore è giallo e azzurro, molto acceso. Somiglia quasi al sole con dietro il cielo azzurro, rispecchiato dal laghetto. Mi ricorda quando ero piccola e andavo alle giostre di giorno, e nei tappeti elastici cercavo sempre di saltare fino a toccare il sole. Forse questa scultura sarà stata messa lì perché dietro c’è il fiume e davanti un laghetto? Ma magari alle rane quel posto non piaceva... Nella Serpara, un giardino pieno fino alla testa di sculture, c’era un clima calmo. Talmente calmo che si sentiva il respiro degli animali. Un giorno, arrivò una ventata d’aria terribile, che non si sapeva da dove venisse. Tutti gli animali si spaventarono a morte... Ma ad un certo punto però arrivò la proprietaria del giardino. Andò al punto dove c’era il ventilatore, lo spense e tutto si calmò.

YASMINE TRABELSI, Classe 1C Scuola Media "Luca Signorelli", Orvieto

 

 

IL PROGETTO, LE PUNTATE PRECEDENTI

1. PULPOPUGNO

2. FEUERPALAST MIT 21 SAULEN

3. PICCHIO PINOCCHIO

4. MANTRA

5. DAMMI UNA MANO

6. FRUTTA PER LA SERPARA

7. ALBERGO GOLDONI