Anche Larocca e Roncella al fianco dei sindaci toscani contro il processo di fusione obbligatoria

Non solo il Comune di Ficulle, ma come annunciato, anche quelli di Monteleone d'Orvieto e Montegabbione hanno preso parte alla manifestazione “Orgoglio Comune”. Una giornata di mobilitazione, quella tenutasi a Volterra, che ha chiamato in piazza sindaci, associazioni e cittadini provenienti da ogni parte d’Italia. Forti dell’esperienza vissuta due anni fa nei rispettivi Comuni dell'alto Orvietano, il sindaco di Monteleone d'Orvieto Angelo Larocca e il sindaco di Montegabbione Fabio Roncella hanno dato supporto ai colleghi toscani che si trovano oggi ad affrontare questa battaglia.
“Purtroppo – afferma Angelo Larocca – veniamo da un processo simile, si crede che fondere dei comuni insieme sia la soluzione migliore per rispondere alla crisi in atto nel nostro paese. Far sparire un’identitaÌ€, un paese non migliora le casse dello Stato, non migliora i servizi, non migliora la vita ai cittadini; anzi, piuÌ€ esempi di fusione, giaÌ€ avvenuta in alcuni Comuni italiani, neÌ hanno dimostrato l’inefficacia. Lo Stato sostiene che noi, Piccoli Comuni, siamo costosi ed inefficienti, il “centro di tutti i mali”, a quanto pare. In realtaÌ€, le fusioni non sono altro che il tentativo di diminuire gli spazi di democrazia e partecipazione, creare dei carrozzoni, in modo da controllare piuÌ€ facilmente voti e consenso”.
“Le logiche ragionieristiche – aggiunge Fabio Roncella – non ci convincono. Un piccolo Comune eÌ€ presenza dello Stato sul territorio, eÌ€ vicinanza delle istituzioni ai cittadini, garantisce la rappresentanza dei territori, anche di quelli piuÌ€ marginali; eÌ€ l'ultimo presidio di democrazia nel quale i cittadini possono ancora dire la loro. Nel colpevole silenzio dei media, la nostra battaglia a difesa di questo baluardo eÌ€ un preciso dovere di ciascuno, per amore della nostra terra e della nostra identitaÌ€. L'accorpamento forzoso condannerebbe all'estinzione intere aree marginali della nazione; dove un Comune, istituzione millenaria, viene soppresso, finiscono con il degradare una serie di servizi essenziali che rendono quei luoghi, spesso bellissimi, anche vivibili”.
Nel corso dell'evento eÌ€ stato ribadito con forza il valore dell’autonomia comunale, come riconosciuto dalla Costituzione e come fondamento della democrazia italiana, e il ruolo dei piccoli Comuni come fornitori dei servizi fondamentali e contenitori del patrimonio storico, economico, civile e culturale da salvaguardare, in particolare per le future generazioni. I piccoli Comuni rappresentano il 72% dei Comuni italiani e sono investiti, oggi, da politiche dirigiste e centralistiche che ne mettono in discussione la loro stessa sopravvivenza.
I 106 sindaci intervenuti alla manifestazione hanno sottoscritto e approvato all’unanimitaÌ€ il “Manifesto dei cento”, un documento contrario alle fusioni e a favore delle autonomie locali e del mantenimento dei piccoli Comuni sui territori. Un manifesto in difesa dei piccoli Comuni per dire no alle fusioni obbligatorie imposte dallo stato come prevede la proposta di legge che giace in Commissione affari istituzionali della Camera, che significherebbe la cancellazione di molte autonomie comunali e l’indebolimento del tessuto sociale in tante aree del Paese, in particolare delle aree interne che coprono la grande maggioranza del territorio italiano.
Oltre 300 persone si sono date appuntamento in Piazza dei Priori a Volterra, sfilando festosamente prima per le vie della cittaÌ€ per poi dare voce a tutti i primi cittadini che sono arrivati da nord a sud, isole comprese, da tutte le regioni d’Italia, in primis il Sindaco di Volterra, Marco Buselli, che ringraziamo per l’ospitalitaÌ€. Accanto a loro anche i rappresentanti delle associazioni dei Piccolo Comuni, la presidentessa, Franca Biglio, il presidente di Borghi Autentici d'Italia, Ivan Stomeo, il presidente dell'Associazione Comuni Dimenticati, Sergio Pirozzi, i rappresentanti dell'Associazione dei Comuni Virtuosi, dei Comuni montani e delle Isole minori.

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