L'Open Source in Italia
L'adozione di sistemi operativi liberi o Open Source nelle imprese italiane nell'anno 2007 è stata, pari al 12,2% del totale, con punte del 39,7% tra le aziende con oltre 250 dipendenti (fonte ISTAT). Dato che conferma l'importanza di questo settore nel contesto più ampio dell'IT e dipinge quello dell'Open Source come un segmento particolare. Sebbene oggi l'Italia non possa rientrare tra i Paesi con un alto tasso di tecnologia Open Source, tuttavia alcuni studi evidenziano un discreto interesse da parte di utenti ed imprese italiani per questo particolare ambito dell'informatica. Secondo i dati di SourceForge.net - il principale portale di collaborazione e repository di codice Open Source - nel novembre del 2006 gli utenti italiani risultavano al terzo posto per accessi alla sua piattaforma, dietro agli statunitensi ed ai tedeschi. Dato che conferma una precedente ricerca dell'Università di Maastricht del 2002 che vedeva l'Italia al quarto posto per numero di sviluppatori attivi nella comunità Open Source internazionale, dietro a Francia, Germania e Stati Uniti.
Alla vigilia della Conferenza Internazionale e Italiana di Orvieto l'Associazione PLIO, Progetto Linguistico Italiano OOo, annuncia che la sola versione in lingua italiana di OpenOffice.org ha superato i sei milioni di download in poco più di nove mesi, con una crescita del 171% rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel solo mese di settembre, i download di OOo sono stati 855.450, ovvero uno ogni tre secondi (comprese le notti e i fine settimana).
Continuando a questo ritmo, il numero dei download può superare gli otto milioni entro la fine dell'anno, confermando la crescita della quota di mercato della suite, a cui InfoWorld attribuisce una percentuale del 13,5% nel mondo Windows (che in Europa è più alta del 50% rispetto agli Stati Uniti). Sommando le installazioni in ambito MacOS e Linux, la quota di mercato di OpenOffice.org supera il 15%.
In Italia, nei primi sei mesi del 2009, il numero dei download di OpenOffice.org è stato superiore del 25% (4,1 contro 3,1 milioni) rispetto al numero dei nuovi PC (fonte: Assinform e Associazione PLIO). Una conferma dello stato di salute del progetto, e dell'aumento dell'interesse nei confronti della suite da parte di privati, enti e aziende.
A settembre, il numero delle estensioni per OOo ha superato le 400 unità. Il gruppo più numeroso è quello degli strumenti linguistici, con oltre 100 estensioni che coprono non solo le lingue nazionali ma anche quelle regionali.
"Il successo di OpenOffice.org conferma la validità della strategia adottata dalla comunità, che cerca di offrire il migliore strumento di produttività individuale sul mercato", afferma Italo Vignoli, Presidente dell'Associazione PLIO. "Oggi, OOo viene scelto per la robustezza, per la familiarità dell'interfaccia utente, e per le sue caratteristiche, che ne consentono l'uso su tutte le piattaforme, compresi i netbook, che ormai rappresentano un terzo dei portatili venduti in Italia".
Questa notizia è correlata a:
"OpenOffice.org Conference 2009" dal 3 al 6 novembre ad Orvieto

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