L'ultimo saluto a Luis Miguel Chiasso, "Un angelo che non possiamo dimenticare". Resta il mistero sulla morte
“Non abbiamo perso un figlio, abbiamo acquisito un angelo”. Dall'altare della chiesa parrocchiale “Sant'Antonio Abate” di Monterubiaglio, il cappellano militare del carabinieri ha cercato di infondere speranza e fiducia a un'intera comunità, ancora scossa per la morte improvvisa di Luis Miguel Chiasso, il trentenne trovato morto con un colpo d'arma da fuoco al petto nella caserma “Salvo D'Acquisto” di Tor Quinto di Roma, dove prestava servizio presso l'VIII Reggimento Lazio. Un intero paese si è stretto intorno al dolore dei genitori adottivi, della fidanzata e dei tanti amici e colleghi giunti dalla Capitale per l'ultimo, straziante saluto.
La chiesa della frazione non è bastata a contenere tutti. Fra i presenti alla cerimonia anche il sindaco di Castel Viscardo Daniele Longaroni – tra i primi ad essere avvisati dell'accaduto direttamente dai genitori di Luis Miguel – e il capitano Giambattista Fumarola, comandante della Compagnia dei carabinieri di Orvieto.
“Era bellissimo, come il sole – ha ricordato il parroco nel corso dell'omelia – giovane, sempre di buon umore. Il suo stile era quello di dare buona testimonianza di sé e di incoraggiare gli altri, con un volto sorridente. Il dolore oggi travolge tutti che viviamo questo momento con disperazione e confusione. Il nome che portava Luis Miguel ricorda quello di San Michele Arcangelo, difensore della fede, colui che prova con la sua opera nel cercare di portare un po' di conforto e giustizia. Nel nome, quindi, c'era quello che lui era. La sua famiglia insieme alla famiglia dell'Arma lo ha visto operare per il bene, per la giustizia insieme agli altri colleghi. I carabinieri e in generale i militari sono coloro che contribuiscono a portare la pace e la serenità. Troviamo in lui, una testimonianza che ci serve per andare avanti. Non possiamo dimenticare”.
Al termine, è stata quindi data lettura della preghiera del Carabiniere alla “Virgo Fidelis” e la tromba ha suonato il silenzio. A precedere l'uscita del feretro dalla chiesa, il berretto del militare adagiato su un cuscino rosso e il picchetto d'onore dei colleghi di Luis Miguel. “Grazie, grazie a tutti” sono state le parole, rotte dalla commozione, pronunciate dai genitori. La salma del militare originario di Piendamó, Colombia, è stata quindi trasferita presso il cimitero della frazione di Monterubiaglio, impotente di fronte a una morte prematura avvolta ancora nel mistero.