L'Orvietana è scivolta, i danni sono minimi
Strascichi alla sconfitta con l’Ostiamare? Non pervenuti. Desiderio di rifarsi fin da domenica prossima? Già dichiarato. Potrebbe chiudersi qui la storia di una trasferta per la quale, inutile nasconderlo, le aspettative erano diverse. Il calcio, però, riesce a infliggere colpi bassi anche alla matematica. Sul rettangolo di gioco due più due non da sempre quattro quale risultato.
Il successo sul Grosseto, cha aveva fatto seguito a quello esterno con la Fezzanese, sommati all’andare, per niente brillante, dell’Ostiamare in campionato contribuivano a indirizzare i pronostici sul segno due. E’ andata diversamente e, quanto successo , somiglia molto a un incidente stradale senza feriti né morti, per il quale, ricostruire l’accaduto serve soltanto a risalirne le responsabilità.
Antonio Rizzolo, comandante della squadra rilievi, riassume il tutto con poche parole:
"Chi pensava a un successo a mani basse conosce poco il calcio e non considera come in campo esistano anche gli avversari, che non è un semplice dettaglio. Avevamo preparato la partita con cura, non mi è parso sbagliato l’approccio, non c’hanno sovrastato sul piano tattico. Semplicemente, sono riusciti a dare qualcosa in più alla loro prestazione. Cosa che a noi è mancata. Stranamente, ma è andata proprio così per una serie di concause a fare la differenza. Di solito, a difesa e centrocampo, ci riesce uscire vincenti nell’uno contro uno, come, pure, indirizzare la gare su ritmi a noi più convenienti. E’ venuta meno quella “squadra” la cui determinazione, in altre situazioni, aveva fatto da base per costruire qualcosa di importante".
Due giorni dopo la partita sei ancora arrabbiato o preoccupato?
"Nell’uno e nell’altro. A parte che la rabbia svanisce. Poi, sono anche io parte di un gruppo che si ritrova sempre unito che si vinca o si perda. La preoccupazione, invece, è pane quotidiano, fa parte del lavoro e ti stimola a fare di più e possibilmente meglio. Meglio preoccupato che spavaldo".