Paolo Pizzo, la passione diventata professione
La scuderia AF Corse, sulle piste dal 2002, è partner ufficiale della Ferrari per la gestione delle macchine del Cavallino Rampante nelle competizioni GT (Trofei, Campionati, Endurance) che si svolgono su tutto il pianeta. Ultime arrivate Le Hypercar, con le ultra-famose n. 50 e 51 trionfatrici delle ultime edizioni della 24 h di Le Mans. Tanto per chiarire, si sta parlando di Eccellenze del Motorsport, con base a Piacenza, sede della Scuderia fondata dall’ex pilota Amato Ferrari.
Nel gruppo di tecnici, operanti all’interno della Factory da 8100 mq, c’è un orvietano: all’anagrafe Paolo Pizzo. Compirà i quaranta fra qualche mese e il suo amore per motorsport nasce quando ne aveva tredici. Ventisette anni a cullare un sogno e renderlo effettivo quattro anni fa con la chiamata di quella che rappresenta il meglio delle Scuderie non soltanto nazionali.
Nato a Orvieto, nell’età adolescente abita a Porano, prima di una parentesi in quel di Lubriano, a qualche centinaio di metri dall’officina di Fabrizio Fattorini dove il pilota e preparatore cura i prototipi che lo porteranno a essere fra i più vincenti driver nazionali della specialità. A Fabrizio non sfugge l’entusiasmo del ragazzino che prendeva la bicicletta subito dopo l’uscita da scuola per trascorrere ore su ore, ad ammirare quei mezzi di cui si andava innamorando, alternandole all’osservare il maestro impegnato nelle operazioni precedenti o di ritorno da una gara.
Già da allora, Paolo aveva imparato a rubare con l’occhio, trasferendo immediatamente nel cassetto “passione” della sua testolina quanto ritenuto interessante. Passano gli anni, arriva alle scuole superiori senza interrompere le visite pomeridiane dedicate all’amore per il motorsport: "Vedevo e vivevo soltanto per quello. Non pensavo al pallone o ad altri sport, né ai divertimenti tipici dell’età".
Il rendimento a scuola si confermava, a ogni modo, soddisfacente. A casa Pizzo il motorsport era un illustre sconosciuto. I genitori ebbero il merito di non porre ostacoli agli interessi del loro ragazzo, passato, frattanto, dalle frequentazioni pomeridiane al ruolo di aiuto meccanico al seguito di Fabrizio e più tardi di Michele sui campi di gara.
L’Area Professionalizzante dell’IPSIA contemplava la partecipazione a stage aziendali. Paolo conserva un buon ricordo della scuola: "Mi ha fornito le basi per quello che sarebbe stato il mio lavoro in particolare con le materia tecnico-pratiche". Per le esperienze in azienda sceglie Autover, officina e vendita auto a Bardano di Orvieto dove si fa apprezzare, lasciando un buon ricordo”.
Fra i pregi è sempre esistito e ancora c’è il rispetto per i ruoli. A domanda sul come abbia vissuto i periodi di "gavetta" (inizio di una carriera partendo dal basso) la risposta è chiara e precisa: “Non m’è mai pesato, anzi, ho sempre cercato di svolgere al meglio qualsiasi incarico come pulire e riporre chiavi, attrezzi, oppure quello di lavare pezzi meccanici o pulire l’officina con la scopa. Senza, per questo, negare mi sia passato per la testa si trattasse di atteggiamento, in un certo senso, riduttivo, quasi punitivo per un ragazzo. Oggi comprendo e condivido i comportamenti del datore di lavoro che, affidandoti tali compiti riesce a raccogliere informazioni da lui considerate utili per assegnarti poi a altre mansioni”.
Nell’Azienda di Bardano tornerà in seguito, trattenendosi qualche anno, in un momento nel quale decide di staccarsi dal motorsport per approfondire il tema: che fare “da grande”. Sarà la nascita del Team “Fattorini Motorsport” filiale ufficiale dell’Osella nel gestire alcune vetture della casa torinese a toglierli ogni dubbio. Torna a Porano e si getta a capofitto nella nuova avventura. Sono due anni intensi, ma anche stancanti. Cause principali le lunghe trasferte e parecchie notti insonni. Tra l’altro, sente dentro di sé la mancanza di un qualcosa per chiudere un cerchio: la pista.
L’occasione arriva da Todi, sede della CA-AL , acronimo di Canneori & Alcidi. Parenti, entrambi appassionati di corse. Alla CA-AL, insieme al padre Adriano lavorano i due figli dei quali Corrado Canneori è zio. Un’impresa sana, nella quale Paolo capta da subito potersi inserire benissimo in quanto il lavoro è variegato. Oltre a preparare vetture per le salite ne curano altre per correre in pista e, top del top fanno mostra le Chevrolet Camaroche prendono parte alla versione europea delle gare Nascar Made in USA gestite dal Team tuderte con ottimi risultati.
Una vera miniera di novità per il giovane orvietano che può così affinare e ampliare le sue conoscenze. Gli Alcidi e Corrado sono persone che sanno come aiutare i giovani a crescere, Canneori, in particolare, diventa il suo guru. Paolo afferma della riconoscenza infinita che mantiene per la squadra e parla di Corrado come di un secondo babbo. Ogni qualvolta torna a casa la visitina a Todi è di prammatica.
La storia, come la maggior parte, si conclude con la chiamata che arriva dall’AF Corse per un colloquio cui fa seguito l’assunzione. E’ dispiaciuto per la CA/AL ma presagisce il coronamento di un sogno. A Piacenza il lavoro è diviso per squadre. A ciascuna è affidata una macchina che il gruppo gestisce da cima a fondo. Il capo officina fa da supervisore, il capomacchina coordina il lavoro e prende le decisioni. E’ già due anni che l’orvietano è arrivato a essere un capo macchina.
Nel 2024, la Ferrari 488 by Pizzo, ha vinto il Campionato Italiano AM. Le due lettere stanno per “amatori”, che sarebbero giovani piloti non professionisti impegnati nella scalata verso il successo. In più, nelle gare europee, dove AF porta due macchine ufficiali Ferrari, a comporre il team di assistenza ai box sono i capimacchina quali Paolo cui pare di toccare il cielo con un dito. Anche qui è andata benissimo con la scuderia piacentina a mettere le due rosse sul gradino più alto del podio.
Le Ferrari vincenti sono le più recenti 296. La 488, da lui gestita quest’anno, è destinata alla pensione:
“E’ stato l’ultimo anno per una macchina plurivittoriosa. Mi sono sentito orgoglioso di aver portato avanti e concluso bene l’incarico affidatomi dal capo per la mia esperienza su tale vettura”.
Chissà se la scalata a realizzare il sogno la considera conclusa:
"Circa un anno e mezzo fa ho avuto contatti con l’Alpha Tauri, oggi RB Racing Bulls ( anche ex Minardi, Toro Rosso) per un eventuale passaggio con loro. C’ho pensato parecchio, fino a rinunciare a tale opportunità. Mi piace toccare con mano il risultato del lavoro e con le GT posso farlo. La F1, per carità tanto di cappello alla tecnologia e alle soluzioni avveniristiche, mi viene paragonarla a una linea di montaggio nella quale l’operatore compie sempre la stessa operazione. Vero che, anche lì, vince la squadra, ma, nella situazione che sto vivendo trovo qualcosa di più 'umano' per soddisfarmi a 360°".
Le vacanze volgono alla fine. Dal 7 di nuovo a Piacenza. Come si svolge la vita nell’alta Valle Padana?
"Se ti riferisci al grado di soddisfazione ti rispondo “ni”. Molto positiva riguardo al lavoro. Per il modo di vivere preferisco sempre tornare, come si dice, al paesello".