sport

Orvietani for export: Matteo Brunelli fisioterapista in Premier League

domenica 29 dicembre 2024
di Roberto Pace

Orvietano Doc, Matteo Brunelli ha da poco superato i trenta. Laureato in fisioterapia è già entrato di diritto nel gruppo dei giovani rupestri che tengono in alto il nome di Orvieto all’interno e fuori dei confini nazionali. Come altri, decise a suo tempo di andare alla ricerca di esperienze lavorative che approfondissero una già seria preparazione. Assecondato dalla famiglia, un po’ di meno dalla pallacanestro orvietana che perdeva un  valido punto di riferimento del quintetto all’epoca titolare, mise in valigia il titolo di studio (110/110 all’Università Cattolica del Sacro Cuore) andando a caccia di opportunità per la sua vita ma con un occhio sempre attento al pervenire di nuovi aggiornamenti della professione intrapresa. 

Eccolo partecipante a importanti corsi di specializzazione in terapia manuale e fisioterapia sportiva che alterna con l’incarico di fisioterapista all’Eurobasket Roma (Serie A2) e alla collaborazione con l‘Istituto di Medicina e Scienze dello Sport del Coni.  La passione e l’interesse per la materia, sommate a sempre più evidenti capacità e competenze, non passano inosservate a personaggi che contano. Fra questi, Gianni Malagò, presidente del Coni, che lo segnala a Max Biaggi (4 titoli mondiali nella classe 250 cc, 2 in Superbike), alle prese, nel 2017, con un lungo periodo di riabilitazione dopo l'incidente di Latina, durante un allenamento in Motard. 

Matteo va a Montecarlo, residenza del Corsaro, il quale, a guarigione avvenuta lo ringrazierà pubblicamente in un intervista alla Gazzetta dello Sport.  Sono trascorsi due anni dalla Laurea; il ragazzo si è già fatto un nome, professionalmente di rispetto. Lo si trova nello staff della Nazionale Femminile Senior di Pallacanestro durante due Campionati Europei (2017 e 2019) e fisioterapista agli Internazionali di Tennis al Foro Italico in tre Edizioni (2017, 2018, 2022), probabilmente l’incarico più invidiato dai colleghi amanti dello sport con la racchetta. 

Nel frattempo, fra il 2019 e l’anno successivo decide per una “capatina” in Cina, più esattamente a Pechino, su invito del Comitato Olimpico Cinese. Purtroppo, l’arrivo del Covid interrompe anticipatamente un rapporto i cui sviluppi sono destinati a rimanere sconosciuti.  Segue una breve pausa di riflessione per arrivare  alla  conclusione che ne reindirizzerà la carriera: fare nuove  esperienze all’estero a costo di ripartire dal basso. L’idea lo stimola, ha un carattere forte per non temere sorprese  oltre a essere il tipo che gradisce mettersi alla prova. 

Sceglie  il Regno di Albione (UK) con domicilio a Stevenage, una quarantina di chilometri a Nord di Londra, dove c’è una squadra di calcio che milita nell'Efl League One, il terzo livello del campionato di calcio inglese. Nel Club (Lega Pro Italiana) assume l’incarico di Responsabile Medico del Settore Giovanile. Paese che vai usanze che trovi. La preferenza si rivelerà giusta  per andare più a fondo nelle attività "stile inglese". Matteo, in proposito, fa questa valutazione: "In termini strettamente professionali, credo che l'approccio alla riabilitazione sia più basato sull'evidenza scientifica (anche se piano piano stiamo crescendo anche in Italia), dove la figura del fisioterapista è più riconosciuta, i ruoli più definiti e c'è maggiore collaborazione multidisciplinare all’ interno dello staff medico".

L'anno successivo, 2022, arriva il triplo salto mortale a catapultarlo  dalla terza serie alla Premier League, massima espressione del calcio inglese e continentale. La chiamata giunge dal West Ham, club con una storia gloriosa, rappresentante un quartiere di Londra, che gioca al London Stadium capace di 60.000 posti a sedere.  Il giovanotto di Orvieto opta per un ingresso di basso profilo. Entra con il ruolo di Responsabile della riabilitazione del Settore Giovanile.  Annotiamo, come la passione per lo studio sia ancora forte. Ancor prima dell’arrivo in UK ha preso a frequentare un nuovo Master, questo quadriennale e a livello universitario "Master of Science in Fisioterapia Sportiva alla University of Bath (UK)" conclusosi proprio in quel periodo.

Prima del debutto nella Premier, coinciso con i primi giorni della stagione corrente, Matteo era anche intervenuto, quale docente, nel Master di Fisioterapia Sportiva all’ Università Campus Biomedico di Roma. Tra poche ore potrà festeggiare il primo anno nell’incarico di Fisioterapista della Prima Squadra al West Ham United FC  (per  noi c'è la possibilità di osservarlo nell’esercizio delle sue funzioni ogni qualvolta Sky trasmette partite della Premier nelle quali è impegnato il West Ham  quando chiamato a intervenire sul campo).

Quella di M. Brunelli da Orvieto è stata una progressione costante,  accompagnata fedelmente  dallo studio e condotta in maniera intelligente per essere sempre pronto a scavalcare l’asticella allorché  la stessa dovesse alzarsi. Non gli chiediamo se lo consideri un punto d’arrivo, convinti che non lo consideri tale. Oggi, che è pure un po’ british, ci informiamo se  per avere una sua valutazione sulle eventuali  differenze sostanziali  con l’Italia notate  progredendo nel lavoro: "In generale, credo che in Inghilterra esistano più opportunità di crescere nella propria carriera per via  meritocratica. Inoltre,  nel calcio è possibile lavorare full time  fino alle categorie minori per il semplice fatto che tale disciplina è vissuta in modo veramente professionistico dalla quarta categoria alla Premier".

Anche Matteo mette di nuovo in campo la meritocrazia. Noi latini siamo soliti attribuire, quali difetti, alcune abitudini consolidate degli inglesi. Dobbiamo ammettere, però il nostro ritardo (auguriamoci colmabile ma con scarse speranze), rispetto alla loro totale disponibilità  a valorizzare le capacità e i meriti di ogni individuo indipendentemente dal paese o continente di provenienza, avendo compreso già da tanto tempo che i benefici non ricadranno solo sul singolo ma sulla crescita e il benessere dell’intera comunità. Giorni fa, con Andrea Stella eravamo in altri ambiti ma quanto affermato adesso dal fisioterapista di Orvieto che fa parte della Premier e presta le cure a personaggi anche molto noti del pallone, fa pari e patta con i concetti espressi dal Team Principal della McLaren. Non può essere per puro caso.