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Come eravamo: l'ingegnere Andrea Stella calciatore

sabato 21 dicembre 2024
di Roberto Pace

Della serie "Come eravamo", in attesa dell’abbraccio con tutti gli orvietani presenti lunedì 23 dicembre alle 18 nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo, proponiamo tre scatti storici della carriera calcistica di Andrea Stella, oggi Team Principal della McLaren Cars. Va subito chiarito come, con il pallone il piccolo riccioluto di Sferracavallo aveva dimostrato di “saperci fare”. Lo confermano tutti i compagni di squadra del G.S. Orvieto Scalo, con una frase ricorrente: "Era di sicuro il più bravo".

In campo era molto ricercato perché sapevano che la palla data a lui era un indirizzo sicuro come altrettanto la destinazione che Andrea avrebbe poi scelto.  Anche gli avversari cercavano di prenderlo, magari con intenzioni un po’ meno amichevoli. Tanto da procurargli più di un’interruzione nella carriera.  Nella prima foto (chiesta e ricevuta come le altre  all’archivio di casa Stella di cui babbo Tonino è tesoriere) lo si vede al Comunale di Baschi mentre riceve il premio di “miglior giocatore” in quella edizione del trofeo intitolato a “Stefano Garramone”, evento sportivo di grande risonanza in quegli anni, nel quale sono passati diversi giocatori che hanno poi avuto una carriera luminosa. Premiatori, il sig. Garramone e il cav. Antonio Martinelli allora responsabile del comitato locale F.I.G.C. di Orvieto.



Nella seconda foto, con maglia rosso e nera del G.S. Orvieto Scalo, ha il pallone in mano. Alla sua destra, Luciano Carboni, presidente dell’Associazione Castellana. C’è un “intruso”, ma soltanto per la maglia da portiere di riserva: Alessandro Stella, il fratello brillante ala dx per aver vestito, tra le altre, la maglia della Ternana. Il portiere titolare è Ruggero Formiconi, papà di Jacopo adesso numero 1 dell’Orvietana. Questa formazione vinse una Coppa, chiamata pomposamente “dei Campioni”, con finale disputata a Castiglion del Lago nella quale i ragazzi allenati da Antonio Stella batterono la Pontevecchio per 1 a 0. Antonio, che i calciofili meglio conosciuto  come “Tonino” dai calciofili locali,  è tra i più grandi estimatori del calcio giovanile di Orvieto  e dell’orvietano.

Caparbio, appassionato come pochi, riusciva a gestire – come ci ricordano alcuni ex ragazzi – qualche decina di noi praticamente da solo. Era quello che ci allenava, preparava il campo tirando una specie di rullo con la macchina propria, organizzava le trasferte mettendo a disposizione macchina e/o pulmino, curava la perfetta tenuta del materiale sportivo. Un vero stakanovista del pallone che tutti ricordano con simpatia ed affetto. Lunedì non vorrà mancare nessuno degli  amici e compagni con le scarpette da calcio.