Emanuele Rossi KO per due fratture facciali, ma già pensa al rientro
Qualche settimana addietro, rispondendo alla domanda sull’atteggiamento migliorativo nelle partite in casa, Emanuele Rossi rispondeva così: "Dobbiamo essere più spavaldi". Portamento di cui, personalmente, ha tenuto sempre conto, anche ieri nella partita persa con il Foligno. Non è da lui tirarsi indietro, magari rischiando del suo, come in occasione dell’azione che poteva portare gli ospiti sul tre a zero. Probabilmente, calcolando in maniera non perfetta il tempo dell’uscita, cosa che può capitare a tutti i portieri, non ha esitato a tuffarsi sui piedi di Khribech per un estremo tentativo di evitare la segnatura poi compromesso dal mani di Berardi.
È rimasto un po' a terra, ma quando Rizzolo ha accennato alla sostituzione non ha indugiato a riprendere posto tra i pali. Ha neutralizzato il penalty proseguendo, poi, il lavoro fino all’ultima parata importante al quinto minuto di recupero. A nessuno è passato per la testa, nell’ora di gioco effettivo tra lo scontro con il giocatore marocchino e il triplice fischio dell’imperturbabile signor Gambacurta, che Emanuele potesse aver sofferto le pene, come si dice, dell’inferno. Perché il ragazzo della Patarina è tipo schietto e tosto. Uno che pensa, quale prima cosa, a portare a termine il lavoro. Soltanto dopo la visita e gli esami strumentali il guerriero s’è dovuto arrendere all’evidenza.
Il referto parla di frattura composta sullo zigomo, di microfrattura della parte superiore della mascella e di un piccolo versamento all’interno. Gli accertamenti proseguiranno martedì con la visita del chirurgo specialista maxillo-facciale. C’è già il primo stop obbligatorio di due settimane al quale potrà aggiungersene altro una volta ultimate le ricerche. Ma è solo ferito! Tornerà presto, più forte di prima. Auguri, portierone!