Totò Di Natale, una sinergia che vale
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Totò Di Natale ha assunto, ufficialmente, la carica di vicepresidente dell'Orvietana Calcio che condividerà con Luciano Petrangeli. L’annuncio è stato fatto dal presidente, Roberto Biagioli, nel corso della conferenza stampa che, da quanto ascoltato, inaugura un nuovo corso per il club datato 1910. Presente il sindaco, Roberta Tardani, a benedirne l’inizio, insieme agli assessori, Carlo Moscatelli e Gianluca Luciani. Di Natale diventa proprietario del trenta per cento delle quote sociali, la cui maggioranza rimane a Roberto Biagioli. Il quale, si è dichiarato soddisfatto per l’accordo, motivandone le ragioni:
"In diciotto anni di presidenza sono stato o ho avvicinato alcuni 'imprenditori' e numerosi 'prenditori', personaggi, questi ultimi, soltanto alla ricerca di notorietà o peggio, poi rivelatisi portatori di sola fuffa. Con Di Natale è stato diverso. Da subito, abbiamo condiviso idee possibili, da portare avanti nonostante il momento non proprio felice attraversato non solo dall’Italia. L’Orvietana è società sana, arrivare a tanto è costato tempo e soldi.
Le risorse non sono mai sufficienti per tenere il passo, Totò, oggi imprenditore del calcio, può darci l’aiuto che serve. Ragiona con dati di fatto su esperienze, portate avanti in diverse zone del paese, la maggior parte partite da situazioni non proprio splendide e oggi fiorenti. Avevamo più volte evidenziato la necessità d’avere tra noi un personaggio con capacità e spessore.
Lo abbiamo trovato, auspice l’amicizia fraterna che lo lega al nostro allenatore, Gianfranco Ciccone, e siamo pronti a collaborare su un percorso che permetta all’Orvietana di restare dov’è, cercando di migliorare, se possibile, le posizioni acquisite. Serviranno, inoltre, strutture adeguate, visto che le nostre mostrano le rughe, dobbiamo proseguire nella collaborazione con l’amministrazione comunale contando che resti a lungo, non per bandiera politica, ma per avere la possibilità di portare a compimento quanto iniziato".
Concludendo, lancia un appello: "Similmente alle strutture, abbiamo collaboratori, che non finiremo mai di ringraziare, poco numerosi e ormai vicini al ricambio generazionale. Qualche giovane è già entrato, avremmo piacere averne degli atri".
Antonio Di Natale, in arte Totò, ha raccontato delle prime frequentazioni a Orvieto, risalenti ai primi anni 2000, mai interrotte e intensificate dopo aver chiuso la carriera: "E’ una cittadina che ho imparato a conoscere e alla quale mi sono affezionato. Anni fa ero stato sul punto di acquistare un appartamento, probabilmente lo farò adesso.
Amo il calcio in tutti i dettagli, seguo con piacere il cammino dei giovani che si avvicinano a questo sport, ho sempre cercato, anche da giocatore, di aiutarli e indirizzarli nel migliore dei modi. E’ difficile, direi impossibile, perseguire tali obiettivi senza strutture adeguate e la collaborazione delle istituzioni locali.
Sono titolare di una scuola calcio frequentata da oltre 500 ragazzi con la quale collabora qualche centinaio di addetti. Funziona come un’azienda che deve produrre per poter fatturare e garantire il giusto riscontro ai dipendenti. All’inizio avevamo un impianto fatiscente, il Comune è intervenuto con una collaborazione anche economica, noi abbiamo fatto altrettanto.
Confesso, di aver trascorso qualche notte insonne, al pensiero di dover far fronte alle numerose pendenze. Oggi possiamo dire d’avercela fatta. Ma guai a cullarsi sugli allori. Orvieto, per come la vedo io, ha il potenziale per fare altrettanto, chiaramente con dimensione diversa. Ne discuteremo con il Sindaco e i suoi collaboratori e spero di arrivare a qualcosa di concreto".
Il sindaco, Roberta Tardani, non si è fatta pregare: "Con il presidente Biagioli c’è stato e prosegue un rapporto molto schietto. Abbiamo avuto scontri verbali, dai quali, però, credo siamo sempre usciti arricchiti e tutti conclusi con una stretta di mano. Conosco la situazione, abbiamo eseguito degli interventi, altri sono in programma. Stiamo lavorando su progetti finanziabili, sui quali contiamo.
Abbiamo apprezzato lo spirito collaborativo per risolvere situazioni contingenti, continueremo ad adoperarci. Serve, però, tempo e sarebbe interessante proseguire oltre il termine del nostro mandato. Non è più possibile il fare e disfare quando si verifica un cambio dell’amministrazione. I nostri ragazzi hanno il diritto di poter utilizzare impianti sicuri, forniti di tutto quanto necessario alla pratica sportiva.
Abbiamo la sensazione che, nonostante problematiche internazionali, Orvieto stia rialzando la testa. Lo sport, in questo senso, sta dando una grossa mano e siamo grati agli operatori del settore. L’ingresso di un campione, qual è stato ed è Di Natale, contribuirà a dare stimoli importanti. Mi associo al Presidente nel ringraziarlo. Ci faremo trovare pronti per ascoltarvi e, possibilmente, fornirvi elementi esaustivi al vostro progetto".
Il direttore generale, Alvaro Arcipreti, chiamato in causa sugli aspetti tecnici della prima squadra, ha confermato di avere fiducia, nonostante una partenza tutt’altro che brillante:
"Sono cose che succedono, non è la prima volta, mi era capitato pure a Umbertide, la mia città. Ho fiducia nel tecnico, nei giocatori e nella Società. Ne verremo fuori".
Di rimbalzo ha risposto Di Natale: "Confermo la fiducia nei riguardi del tecnico e del direttore, persone veramente capaci. Lasciamoli lavorare tranquilli. Saremo loro ancora più vicini, senza organizzare un’invasione di campo nelle singole competenze".
Saluta, portando una ventata d’ottimismo:
"Quando ero all’Udinese, capitò di avere zero punti dopo sette partite. A fine campionato giungemmo quinti. Quindi, facciamo sfogare adesso chi va avanti, ci rifaremo più avanti".
La chiusura è del presidente:
"Vedo tanta più gente allo stadio e la cosa fa immenso piacere. Vorrei, però, ricordare, non solo ai tifosi ma anche ai nostri addetti ai lavori, di non farsi condizionare dall’ansia. Abbiamo un solo punto, dopo aver dimostrato di poter competere ad armi equivalenti con avversari di calibro. Massima calma, nessun processo sommario e, magari, un maggiore incitamento ai nostri ragazzi".
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