Castellana 1993: Mauro Nesti, finalmente, raddoppia. Esordio vincente di Massimo Vezzosi

Mauro Nesti torna a Orvieto per vincere, dopo le tante disavventure che lo avevano bloccato nelle precedenti edizioni. Aveva già corso la Castellana nel 1974, arrivando secondo a 1/100 da Domenico Scola e vinto nel 1980, edizione nella quale aveva anche stabilito il record, battuto cinque anni più tardi da Mauro Braconi. In seguito, vuoi per il bisticcio con i commissari, vuoi per un principio d’incendio, vuoi per la pioggia, non era più riuscito a terminare la salita. La sfortuna prova a metterci lo zampino anche stavolta, provocando il funzionamento anomalo della scatola dello sterzo.
La macchina vibra, ma il campione d’Europa non si da per vinto, chiudendo in 3’37”77, nuovo record del tracciato. “Potevo fare molto meglio”, le sue prime parole a fine gara, anche perché Mario Caliceti va fortissimo ed è secondo per soli 29/100. E’, ad ogni buon conto, raggiante per aver contenuto in un niente il suo distacco dal pluricampione. A poco più di due secondi dal dentista arriva Piero Nappi, sulla bellissima Osella PA9/90, con motore da 2500 c.c.. C’è, da parte del forte pilota napoletano, il rammarico per una scodata galeotta, pagata a caro prezzo. Ricky Braconi, protagonista, il sabato, di un’uscita di strada con conseguenze abbastanza serie alla macchina, è il primo dei battuti, nonostante il gran lavoro notturno dei meccanici per rimettere in sesto la vettura.
In quell’anno, 1993, le auto storiche fanno il loro ingresso ufficiale, perché la Castellana è prova valida per il Campionato Italiano. Il Presidente, Sante Coscetta l’efficientissimo braccio destro, Paolo Roselli, hanno preso la decisione perché la corsa avesse un parco auto di più largo respiro. Le storiche al via sono una cinquantina, il numero dei partenti sfiora le 150 unità. Paolo Roselli, futuro Direttore di Gara, avrà d’ora in avanti, ruoli sempre più importanti all’interno dell’Associazione. Altro nome da segnalare è quello di Massimo Vezzosi. Perché il dottore farmacista, oltre a sapere tutto o quasi sull’automobilismo in generale e sulle auto d’epoca in particolare, è anche un ottimo manico.
Il 1993 è la sua prima volta. Si aggiudica il primo raggruppamento delle Storiche guidando un’Alfa Romeo Giulietta. La Castellana si è sempre prestata ai confronti individuali e la ventiduesima edizione non fa eccezioni. Oltre al divario minimo tra Nesti e Caliceti, accade che, nel Gr. N classe 1300, Cresci sopravanzi per 3/100 l’orvietano Chioccia. Sono, invece, trentadue, i centesimi con i quali “Giuseppe” e la sua Alfa 75 riescono ad avere la meglio sulla Lancia Delta di Antonio Antinozzi. La famiglia Antinozzi si rifà con Fernando, primo con l’Escort Cosworth + 2500, con un margine di cinquantacinque centesimi sulla Ford Sierra di Casciola.
Degli altri orvietani in gara, Antonio Barberani, al volante di una Opel Kadett 16V, prova a competere con le Gsi, ma i risultati non sono appaganti. Fabio Pelorosso migliora di oltre 6” il tempo dell’anno precedente, vincendo, a mani basse, con R5GT Turbo. Così come Canneori stravince la classe 1600 Gr. A. Con le VSO, Deborah Broccolini prosegue nell’apprendistato, alla guida di una Fiat 127. Per il Campionato Italiano Autostoriche, oltre a Massimo Vezzosi, vincono, Bruni con la Giulietta Sprint il secondo raggruppamento e Anzeloni su Merlin MK6, il terzo, dove Pinchetti, primo nel 1992, è secondo con il ritardo di 1”.

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