"Celebriamo il 25 Aprile per costruire la Resistenza di oggi". E’ questo il monito che i Lettori Portatili, con il contributo di ANED, hanno consegnato il 25 Aprile alla cittadinanza di Orvieto e dintorni, nella imponente cornice del Palazzo del Capitano del Popolo, in un momento di convivialità e memoria, ma anche di confronto, dibattito e mobilitazione, per capire insieme cosa voglia dire – qui ed oggi – Resistenza
La lettura di passi di autori vari, tra cui Italo Calvino, Piero Calamandrei, Salvatore Quasimodo, Rafael Alberti e Adelmo Cervi, ha dato spunti per ricostruire la storia della famiglia Cervi, che meglio di ogni altra riassume in sè gli aspetti più umani, più spontanei e più semplici della Resistenza.
Perché di Resistenza ce n'era una sola, - scriveva Piero Calamandrei - e non era quella di Auschwitz, non era quella delle stragi di Marzabotto, di Sant'Anna di Stazzema e delle Fosse Ardeatine. Ma era la parte della pace, della giustizia, dell'uguaglianza: era la parte dei fratelli Cervi.
“Famiglia patriarcale di agricoltori emiliani, composta del padre contadino e di sette figli contadini, la quale – scriveva ancora Calamandrei – “subito dopo l'armistizio, nell'ora delle generali perplessità, si trova tutta unita e concorde fino dal primo giorno, senza un attimo di esitazione, dalla parte della libertà e della riscossa.
La storia della famiglia Cervi ha, nella sua semplice realtà, tutti gli elementi per diventare leggenda. Ma i fratelli Cervi sono storia, sono la nostra storia. E la storia non rinuncia a giudicare da che parte furono i valori umani e sociali. La storia è fatta di una serie continua di scelte: anche il popolo italiano fece una scelta. E questa si chiamò Resistenza”.
Ecco dunque l’importanza di celebrare il 25 Aprile non solo come ricorrenza storica origine della nostra Repubblica, ma anche e soprattutto come un’occasione per declinare i valori della Resistenza nelle battaglie di oggi, ottant’anni dopo i fatti che portarono ai molti eccidi di chi si oppose fino all'estremo sacrificio alla barbarie nazi-fascista: abbiamo il dovere di onorare la loro memoria cercando di tradurre i valori della Resistenza in azione concreta contro i rischi di rigurgiti autocratici.
Lettori Portatili