sociale

L'Umbria della Pace continua la mobilitazione contro il riarmo e per fermare il genocidio a Gaza

mercoledì 9 aprile 2025

"La situazione internazionale ci impone di incontrarci per riflettere e confrontarci sulla costruzione di un movimento pacifista regionale. Come liberi cittadini crediamo che in questo momento storico sia assurdo pensare alla conversione delle politiche sociali in politiche di guerra che ci porterebbero ad un impoverimento economico e umano, a discapito dei diritti sociali essenziali come la sanità, l'istruzione e le tutele lavorative favorendo speculazioni e privatizzazioni. I politici e gli industriali europei spingono per risollevare l'economia con la produzione di armi supportati dal sistema propagandistico di loro proprietà.

Ma quando le armi si producono poi si usano conducendoci in una inevitabile escalation. E' il momento di essere attori e non spettatori, è il momento di far sentire le nostre voci in quanto cittadini di Pace e per la Pace, è il momento di tornare a essere umani! Sabato 12 aprile saremo in Piazza Puletti (Piazza Grimana) a Perugia dalle 18 per un sit-in che chiami a raccolta tutti i cittadini per costruire l'Umbria della Pace. Porteremo solo bandiere della Pace di Aldo Capitini e la bandiera della Palestina come emblema di tutti i popoli oppressi". Per ulteriori informazioni e adesioni:
lumbriadellapace@gmail.com 

Gli eventi delle ultime settimane segnano un cambio epocale che scuote le coscienze di tutte e tutti. Di fronte agli stravolgimenti negli equilibri tra le due sponde dell’Atlantico, la classe dirigente europea sceglie di indossare l’elmetto: gettando nuova benzina sul conflitto in Ucraina, sulla pelle delle popolazioni locali. Von Der Leyen, i governi nazionali e (quasi) tutti i leader dei principali partiti colgono l’occasione per accelerare la conversione bellica dell’economia, il dirottamento delle risorse destinate alla spesa sociale in favore della spesa militare, la militarizzazione della società.

Il costo dell’economia di guerra sarà pagato dai popoli con la sottrazione di fondi per la coesione sociale, sanità, scuola, ricerca,welfare. Oggi tutto questo è a rischio per finanziare il progetto di riarmo dell'Europa secondo le intenzioni di chi in Europa e nel centrosinistra propone la difesa comune. La retorica democratica e dei diritti umani con cui si giustificano le scelte di guerra è pura propaganda. La realtà mostra la complicità con il genocidio del popolo palestinese, le politiche contro i migranti, l’annullamento di ogni pensiero critico e di opposizione sociale.

Costruiamo anche in Umbria una mobilitazione alternativa in che indichi la possibilità di lavorare assieme per la pace, contro il riarmo e le politiche imperiali. Convergiamo con tutte le bandiere della pace, con quelle delle nostre lotte, con le bandiere della Palestina e di tutti i popoli oppressi. Teniamo fuori tutti i simboli che oggi vengono usati per spingerci alla guerra.

L'Umbria della Pace - Contro il riarmo europeo - Stop al genocidio a Gaza

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