sociale

Presentato "Voci e colori di speranza. Lo sguardo al futuro dei detenuti della Casa di Reclusione di Orvieto per l'Anno Santo 2025"

giovedì 27 marzo 2025
di Irene Grigioni

Si è svolta martedì 25 marzo al Museo "Emilio Greco" l'annunciata presentazione del volume “Voci e colori di speranza. Lo sguardo al futuro dei detenuti della Casa di reclusione di Orvieto per l’Anno Santo 2025”: un volume che raccoglie le opere di pittura e scrittura realizzate dai detenuti nel corso di due rispettivi laboratori artistici.

La mattinata è stata aperta da monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, il quale ha narrato la sua contemplazione di fronte al volume presentato e la ricchezza dei tanti incontri avuti con i detenuti della Casa di Reclusione di Orvieto. Con questi ultimi il Vescovo ha avuto l’opportunità di dialogare sul tema della speranza che – citando Papa Francesco – “non illude né delude”. Tra racconti di vita e confidenze custodite nel cuore, il Vescovo ha raccontato che cosa è la speranza per uno dei detenuti di Orvieto: “che almeno i miei figli, quando finirò di scontare la pena, tornino a guardarmi negli occhi con benevolenza, come prima dell’arresto: questa è la mia più ragionevole speranza che accompagna i miei giorni in cella, ove il silenzio è un nemico”.

La direttrice della Casa di Reclusione di Orvieto, la dottoressa Annunziata Passannante, ha poi ricordato che il carcere è un quartiere della città, il quale deve saper offrire, anche attraverso laboratori artistici come quelli che hanno dato vita al volume, opportunità capaci di far ravvedere quanti hanno commesso errori, mantenendo un atteggiamento che imiti quello del Signore, che sempre si è fermato accanto agli ultimi. La Direttrice ha poi passato la parola al comandante della Polizia penitenziaria della Casa di reclusione, Enrico Gregori, ricordando il motto della Polizia penitenziaria stessa “Despondere spem est munus nostrum” (garantire la speranza è il nostro compito) che proprio oggi celebra il 208° anniversario della fondazione. Il Comandante ha sottolineato l’importanza di promuovere una “sicurezza integrata” per i detenuti, la quale è frutto di collaborazioni e alleanze educative che coinvolgono quanti, a diverso titolo, partecipano al percorso educativo di detenuti.

Il dottor Paolo Maddonni, capo area educativa della Casa di Reclusione, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra istituzioni e soggetti attivi in istituto, per permettere ai detenuti di uscire da esso come cittadini capaci di compiere scelte consapevoli e per il bene comune. Il dott. Maddonni ha poi sottolineato la necessità di “offrire specchi” ai detenuti attraverso le diverse forme di espressione artistiche, affinché ciascuno possa scoprire nuovi aspetti di sé e riscoprirsi capace di produrre bellezza. Tutti i partecipanti hanno poi potuto ascoltare le testimonianze dei detenuti autori degli scritti e dei quadri riportati nel volume presentato grazie ad un video realizzato da Manuela Cannone insieme con i detenuti stessi. Ascoltare la loro voce nel narrare poesie e scritti e nel raccontare la storia di ogni dipinto è stata per ciascuno l’opportunità di guardare oltre le parole e i colori, per toccare emozioni di storie di vita con trame di sofferenza e di speranza. Le parole di un detenuto presente alla presentazione, partecipante del corso di pittura e ora in misura alternativa, sono state ricche di riconoscenza verso la Casa di reclusione per l’opportunità offertagli di sperimentarsi con l’arte e, anche grazie ad essa, riflettere intorno alla speranza che – ha detto un detenuto – chiede di essere coniugata solo al presente e spinge a dare senso a ogni avvenimento della vita.

Anna Crispino e Salvatore Ravo, conduttori del laboratorio di scrittura (la prima) e di quello di pittura (il secondo) svolti nella Casa di reclusione, hanno raccontato la bellezza, le emozioni e la preziosità dei percorsi realizzati insieme ai detenuti attraverso i laboratori da loro proposti. Don Marco Gasparri, direttore della Caritas diocesana, ha poi concluso l’incontro ringraziando la Casa di reclusione per la collaborazione avuta, che ha dato vita a un progetto capace di raccontare la bellezza e dare voce alla speranza anche laddove potrebbe sembrare difficile vedere il bello e sperare.

Non possiamo non ringraziare il dottor Andrea Taddei, presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto, per l’ospitalità e la disponibilità mostrata nell’accogliere e promuovere questo appuntamento di promozione umana e di sensibilizzazione della cittadinanza. Un grazie particolare, poi, si deve al giornalista Gabriele Anselmi, che ha brillantemente moderato l’incontro, e al pianista Riccardo Cambri che, insieme alla cantante Anna Crispino, ha offerto ai presenti emozionanti intermezzi musicali. Come Caritas diocesana ringraziamo i tanti volontari che con spirito di servizio hanno offerto il loro aiuto perché anche l’appuntamento di oggi potesse essere curato in ogni dettaglio e riuscire al meglio, per essere anch’esso un’occasione di testimonianza dell’amore del Padre verso ogni suo figlio che, ha ricordato il Vescovo, al di là dei suoi possibili errori, possiede la “firma di Dio”.

https://www.caritasorvietotodi.it/caritaswp/voci-e-colori-di-speranza/ 

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