"Apertura al confronto e alla valutazione di soluzioni per portare nuovamente in auge il Consultorio"

Sala DigiPass della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi" di Orvieto affollata per l'annunciato incontro di sabato 15 marzo organizzato dal Comitato Orvietano per la Salute Pubblica in collaborazione con le Associazioni "Il Filo di Eloisa", "L’Albero di Antonia”, “Abitare Orvieto”, “Art.21- Presidio di Orvieto", "Cellula Luca Coscioni" e "Rose Rosse d'Europa" per approfondire la situazione attuale del Consultorio di Orvieto e di quelli in Umbria. L'evento, moderato dalla presidente del Cosp Emma Scanu, è stato presenziato per il Comune di Orvieto, patrocinante l’iniziativa, dall’assessore alle Politiche Sociali Alda Coppola, che ha portato i saluti del sindaco Roberta Tardani, per la Regione Umbria dal consigliere regionale Francesco Filipponi e, per l'Usl Umbria 2, dal dottor Massimo Marchino, direttore del Distretto Sanitario di Orvieto, che ha preso parola a conclusione della manifestazione dando importanti risposte.
"Questa giornata - affermano dal Cosp - ha ridato il giusto valore al Consultorio Familiare: un luogo dove si prende coscienza del sé, del proprio corpo, uno spazio sicuro ed accogliente dove uomini e donne possano non essere giudicati ma sentirsi accolti ed essere aiutati per affrontare al meglio le tipiche fasi di cambiamento naturale che la vita porta con sé (infanzia, adolescenza, menarca, gravidanza, puerperio, genitorialità, menopausa). Il Consultorio è il servizio per eccellenza del nostro SSN in cui si fa prevenzione ed è la prevenzione a creare felicità. Ecco perché dobbiamo averne cura. Tutto questo è necessario ricordarlo a 50 anni dall’istituzione dei Consultori, grazie alla legge n. 405 del 29/07/1975, a dimostrazione che i diritti non possono essere mai considerati conquistati per sempre, ma bisogna impegnarsi per preservarli.
Di noi ha parlato anche la TgR Umbria nell’edizione di domenica 16 marzo delle 19.30. Nel primo intervento, di carattere storico-politico a cura di Eleonora Cirant, giornalista e saggista, si è rappresentato il profilo storico del servizio consultoriale. Cirant ha citato i dati di un’inchiesta dell’ISS sui dati raccolti tra i consultori umbri ed i risultati sono preoccupanti. La nostra regione risulta infatti carente delle principali attività di governo dei servizi consultoriali censite dall’indagine: infatti manca un atto scritto ufficiale sulle linee guida, gli obiettivi e le funzioni relative alle attività dei CF. Non si effettua una programmazione periodica delle attività dei servizi consultoriali con obiettivi definiti e misurabili, e non si è attivato un flusso informativo dedicato, senza nemmeno redigere periodicamente una relazione consuntiva regionale sulle attività dei CF.
È intervenuta poi la socia del Cosp Loretta Fucello e vicepresidente de "Il Filo di Eloisa", appartenente al collettivo femminista che nel 1976 diede una spintapropulsiva alla realizzazione del Consultorio di Orvieto, parlando del presente e relazionando sulle numerose attività che l'attuale staff permanente (composto da soltanto 2 ostetriche e 1 psicologa) riesce a fornire con lodevole impegno. Applauso quasi interminabile per la ginecologa Marina Toschi, che ha raccontato come l'Umbria sia tra le regioni in cui la contraccezione non è prevista gratuitamente dal SSN (le uniche Regioni in Italia che la forniscono sono la Puglia, la Toscana e l’Emilia Romagna) e di come questa mancanza comporti un aumento dell’uso della pillola del giorno dopo, perché è la “soluzione” più economica.
Toschi ha osservato come l'Italia sia fanalino di coda sia nell'uso dei contraccettivi sia nel numero di figli, al contrario della Francia, a dimostrazione del fatto che, scegliendo consapevolmente quando fare i figli, poi i figli si fanno. Ha insistito sulla basilare importanza di avere informazioni corrette sulla contraccezione, sottolineando che il Consultorio debba essere aperto sempre, per rispondere alle problematiche degli utenti che spesso arrivano per via telefonica, a qualunque ora del giorno. La presidente del Cosp ha poi raccontato la sua personale esperienza, molto positiva, del corso pre-parto frequentato al Consultorio di Orvieto undici anni fa, e di quanto sia importante, in un’epoca di denatalità come quella in cui viviamo, lanciare un messaggio positivo del travaglio e del parto alle giovani donne, spiegando come un parto attivo possa favorirne l’empowerment.
Il territorio orvietano, infatti, è caratterizzato dalla più alta densità di popolazione anziana dell’intera Umbria. Come però ha ricordato subito dopo l'ostetrica Maria Teresa Marchesini, orvietana d'origine, un parto felice è la giusta conclusione di una gravidanza voluta e desiderata. Una gravidanza voluta genera un bambino felice ed un bambino felice sarà un adulto che si rapporterà bene con la società. Toccante ed emozionante è stata la testimonianza di Teresa quando ha raccontato della discriminazione delle poche ostetriche non obiettrici di coscienza all’arrivo della legge 104 e di come, da ostetrica del Consultorio di Ellera, sia stata lei a farsi promotrice attiva dei servizi del Consultorio andando nei luoghi di lavoro e nelle scuole, senza aspettare che avvenisse il contrario. Ha ribadito poi come il consultorio non sia un semplice ambulatorio, ma un luogo dove la donna sa di non essere giudicata.
Dunque, un consultorio senza ginecologo non è un consultorio ed affinché il servizio sia completo, deve rispondere a tutte le esigenze della vita delle donne, non solo in parte: è per questo che il ginecologo deve essere una figura imprescindibile e, per rispettare a pieno le esigenze, deve essere un ginecologo non obiettore.L’intervento di chiusura del direttore del Distretto sanitario di Orvieto è stato incoraggiante: ci ha confermato l’arrivo di una ginecologa che ha preso servizio proprio lunedì 10 marzo, però solamente per nove ore a settimana.
Riteniamo comunque proficuo il lungo confronto con il dottor Marchino che, in seguito a precise richieste del Cosp e agli interventi della professoressa Simona Mingardi e di Elisa Custodi, presidente dell’Associazione "Piccoli Passi", ha valutato la possibilità di:
- ampliare l’orario di servizio del ginecologo, con la dottoressa attuale o con un/’a altro/a (coprendo il servizio anche nei presidi di Fabro e Monterubiaglio, come faceva la dottoressa Urbani);
- avere due ostetriche in più, come lo era negli anni passati, attingendo dalle 109 ostetriche che sappiamo lavorare nella Usl Umbria 2;
- mettere meglio a sistema la relazione tra scuola e Consultorio (al fine di far conoscere meglio il servizio ed incrementare l’utenza);
- mettere a disposizione gli spazi del Consultorio, durante il suo orario di apertura, per realizzare dei gruppi di mutuo aiuto su tematiche specifiche (come l’allattamento al seno e la menopausa) anche per far “vivere” di più il Consultorio e favorire la conoscenza di tutti i suoi servizi;
- creare un numero WhatsApp a cui gli operatori del Consultorio, a rotazione, possano rispondere sempre.
Da questo incontro abbiamo dimostrato, in primo luogo a noi stessi, che quando i cittadini propongono istanze corrette e motivate, si viene ascoltati. Come Comitato Orvietano per la Salute Pubblica, ribadiamo la nostra disponibilità ed apertura al confronto ed alla valutazione di soluzioni per portare nuovamente in auge il nostro Consultorio".
Comitato Orvietano per la Salute Pubblica

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