sociale

Dai banchi del Liceo Gualterio un'iniziativa di promozione del benessere insieme a Fondazione Cotarella

giovedì 30 gennaio 2025

Un doppio obiettivo: sensibilizzare alunni e i docenti sul tema del disagio giovanile e dei disturbi del comportamento alimentare ma anche attuare un intervento di prevenzione tra i ragazzi. Per questo giovedì 30 gennaio, in occasione della mensile Assemblea d’Istituto, le studentesse e gli studenti del Liceo Gualterio hanno dialogato con Fondazione Cotarella, realtà ormai consolidata a livello locale e nazionale nel supportare e sostenere i giovani e nel promuovere stili di vita sani dove il cibo e la natura sono centrali. I numeri dell’emergenza infatti sono impietosi: solo in Italia i disturbi del comportamento alimentare colpiscono circa 4 milioni di persone, di cui il 70% adolescenti, con un preoccupante abbassamento fino all’età pediatrica.

 

Come a dire succede prima e sempre più spesso perciò, oltre a rafforzare la rete delle cure, è necessario favorire azioni efficaci e diffuse di prevenzione a tutti i livelli, anche partendo dai banchi di scuola. In una sala silenziosa e attenta la mattinata si è aperta con la visione del film “Fino all’osso”, pellicola del 2017 centrata proprio sul tema di una malattia, l’anoressia, e della rinascita di una giovane ragazza. Una storia tristemente comune che è diventata spunto per un confronto sincero e a cuore aperto moderato, con professionalità e sensibilità, dalla dottoressa Giulia Micozzi, consulente nutrizionale e responsabile dei progetti di Fondazione Cotarella insieme a David Scatolla, responsabile del volontariato di Fondazione Cotarella.

 

Una narrazione forte, la loro, attenta alle persone più che ai disturbi, costruita sull’ascolto, sulla disponibilità, sulla accoglienza senza riserve. E i giovani liceali si sono messi in gioco chiedendo, domandando, partecipando attivamente attraverso una serie di attività preparate e organizzate anche con il contributo dei ragazzi della peer. Per favorire il maggior coinvolgimento possibile è stato predisposto un box di domande anonime dove, senza imbarazzo e senza vergogna, si è data voce ad interrogativi importanti, talvolta destabilizzanti, ma fondamentali per un discorso vero che non faccia sconti: cause di disturbi, i diversi tipi, i comportamenti a rischio, le strategie d’intervento, le relazioni d’aiuto, tutto è stato trattato dai relatori con garbo e delicatezza, ma senza omettere, senza edulcorare o banalizzare la realtà di un fenomeno in vertiginosa crescita in cui la connessione tra alimentazione e mondo emotivo è innegabile. 



Del resto salute e benessere sono condizioni da co-costruire con il diretto coinvolgimento della comunità in tutti i suoi aspetti: formare una rete per promuovere consapevolezza e prevenzione è un impegno da condividere, di cui Fondazione Cotarella ha fatto una mission. Se è vero che la scuola non può e non deve sostituirsi a una responsabilità di tipo medico, può e deve invece guardare, ascoltare e lanciare un segnale perché non è solo luogo di apprendimento ma anche spazio di sviluppo sociale ed emotivo per i giovani.

Può farsi, insomma, velo di Leucotea, spazio in cui paura e ansia di vivere, desiderio di controllo sulla propria anima e sul proprio corpo non vanno rimossi o assecondati ma individuati e, con supporto esperto, attraversati, proprio come racconta Omero nell’Odissea, quando Ulisse, in preda all’angoscia, riceve da Leucotea, dea trasformata in gabbiano, un velo che, una volta legato a sé, non gli farà più provare la paura di soffrire o di morire, di essere vulnerabile e fragile. La dea gli dice poi di spogliarsi, abbandonare la zattera e raggiungere a nuoto l'Isola dei Feaci avvolto nel suo velo. È la sua meta e ce la farà. Lei non ha dubbi. Da oggi nemmeno il Liceo Gualterio e Fondazione Cotarella. O almeno ci proveranno.