Meeting annuale per i Centri di Aggregazione Giovanile della Zona Sociale n.12
Tradizionale meeting annuale per i Centri di Aggregazione Giovanile della Zona sociale n.12. Circa 50 ragazze e ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni dei centri di Montegabbione, Fabro, Allerona, Monterubiaglio, Porano e Castel Giorgio, hanno preso parte il 22 dicembre scorso ad una giornata speciale all’insegna dello stare insieme e della scoperta della magia del Natale. Accompagnati dagli educatori di riferimento hanno fatto visita al Villaggio di Natale di Cinecittà World a Roma. I CAG presenti nel territorio sono servizi che fanno riferimento ai Servizi Educativi della Zona Sociale n. 12 di cui Orvieto è capofila, svolgono la loro attività da più di vent’ anni e si rivolgono a una fascia di età preadolescenziale.
"Il Centro di Aggregazione Giovanile – afferma Doriana Barbanera, responsabile dei CAG per la Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio, soggetto gestore del servizio – può essere definito come un’unità di offerta rivolta ai giovani e ai ragazzi che presenta caratteristiche atipiche nel panorama dei servizi socio-assistenziali. L’aggregazione viene ormai riconosciuta come un bisogno fondamentale dei giovani e come ambito privilegiato dove poter sperimentare il gioco della vita. La richiesta che i giovani esprimono è in continuo cambiamento e comprende tutti gli aspetti della vita: lavoro, tempo libero, scuola, cultura, arte, divertimento, problemi legati alla crescita, famiglia".
"Il Centro di Aggregazione Giovanile – aggiunge l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Orvieto, Alda Coppola – non è un servizio specializzato in una problematica e rivolto ad un’utenza predefinita, ma un luogo di incontro dove, con l’aiuto di operatori formati, si conosce se stessi e gli altri all’interno di un ambito protetto e con modalità creative. La dimensione del gruppo dei pari assume un’accezione positiva se rispetta l’individualità dei suoi membri, se rimane una struttura aperta all’ingresso e all’uscita dei ragazzi e se tollera la molteplicità e la diversità dei singoli, pur creando una propria identità di gruppo. La funzione educativa non si esaurisce all’interno del centro e con l’intervento sui ragazzi, ma trova il suo ambito anche nella comunità dove il servizio è inserito".