sociale

L'AI analizza la voce per scoprire la depressione negli anziani

lunedì 2 dicembre 2024
di Beatrice Curci

L'Intelligenza Artificiale potrebbe essere un valido aiuto per scoprire i primi segni di depressione nelle persone anziane. Soprattutto per quelle che per lo più sono sole. Solitamente la diagnosi di depressione per loro arriva tardi, a seguito di altre malattie o quando è già in uno stadio troppo avanzato e difficile da trattare. Così un gruppo di ricercatori di Singapore ha messo a punto un programma pilota triennale, il cui nome è "SoundKeepers", in grado di usare l’AI per rilevare attraverso i cambiamenti di voce i primi sintomi di depressione negli anziani. 

Un lavoro che coinvolge diverse istituzioni, tra cui la NTU, il National Healthcare Group Polyclinics, l’Istituto di Salute Mentale (IMH) e il Fei Yue Community Service, con lo scopo di raccogliere i campioni vocali di oltre 600 anziani di età superiore ai 55 anni per sviluppare un algoritmo in grado di rilevare la depressione sintomatica subclinica (SSD). La SSD è una forma lieve-moderata di depressione che rischia di non essere trattata perché i sintomi si manifestano con minor intensità o sono in minor numero rispetto alla depressione maggiore. Questo spesso non permette il riconoscimento di una condizione invece patologica che comunque ha bisogno di un intervento terapeutico e che può avere ripercussioni importanti sia sulla prognosi della salute individuale che in termini di spesa sulla sanità pubblica.

Alcuni studi hanno dimostrato che circa il 13,4% degli anziani a Singapore soffre di SSD, questo dato peraltro è ritenuto sottostimato. Una volta raccolti i campioni vocali, che saranno anonimi e verranno archiviati in modo sicuro, i ricercatori provvederanno all’identificazione delle persone con sindrome depressiva subclinica e queste saranno indirizzate verso un programma di intervento di 24 settimane che include attività sociali e psicoeducazione. 

L’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare la voce rappresenta una nuova frontiera nella diagnosi della depressione e potrebbe diventare parte delle routine di consultazione medica, completando gli attuali strumenti diagnostici. Diversi team di ricerca, tuttavia, negli ultimi anni hanno impiegato a livello sperimentale hanno l'AI ottenendo risultati apprezzabili in diversi campi della ricerca medica scientifica.