La violenza contro le donne è una piaga sociale che non possiamo relegare a un solo giorno di riflessione. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, è un momento importante per accendere i riflettori su questo tema, ma non può e non deve essere l’unico. La formazione, la sensibilizzazione e l’informazione devono essere un impegno quotidiano, radicato nella società e nella cultura di ognuno di noi. Ogni giorno è il giorno giusto per dire basta alla violenza, per educare al rispetto, per dare voce a chi troppo spesso viene fatta tacere.
Il mio invito a tutte le donne è di non avere paura, di non sentirsi sole, e di trovare il coraggio di denunciare. Ogni donna ha diritto a vivere libera dalla paura, rispettata e protetta. Denunciare non è mai facile, lo so. Ma denunciare significa iniziare a spezzare il cerchio della violenza, significa reclamare la propria dignità e il proprio futuro.
Non siete sole: ci sono istituzioni, associazioni e persone pronte a tendervi una mano, ad ascoltarvi e a guidarvi verso la libertà. Chiedete aiuto, parlate, perché il silenzio è l’alleato più potente della violenza. E a chi è accanto alle vittime dico: ascoltate, credete, sostenete. Il cambiamento comincia da ciascuno di noi, dai piccoli gesti quotidiani che insieme formano una rivoluzione culturale.
Dobbiamo continuare a lottare per una società in cui nessuna donna debba temere di camminare per strada, di parlare, di amare o di essere sé stessa. Non possiamo fermarci finché ogni donna sarà al sicuro, libera e valorizzata per ciò che è. Ricordiamoci che la lotta contro la violenza non è una battaglia delle donne, ma un dovere di tutti. Facciamolo, insieme, ogni giorno.
Antonella Cortese,
psicologa criminologa già presidente dell'Aispis - Accademia Italiana delle Scienze di Polizia Investigativa e Scientifica