Orvieto in gioco: quando l'azzardo diventa emergenza
Il gioco d’azzardo rappresenta una delle problematiche sociali più complesse e insidiose della contemporaneità, una "trappola dorata" che, sotto l’apparenza di passatempo e divertimento, cela gravi rischi per individui e comunità. Anche il territorio di Orvieto e del comprensorio orvietano non è immune da questo fenomeno, che ha conosciuto negli ultimi anni una progressiva diffusione. Le sale slot, i corner per le scommesse sportive e la proliferazione del gioco online configurano un panorama in cui le conseguenze non si limitano al singolo giocatore, ma si riverberano sull’intero tessuto sociale.
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia circa il 3% della popolazione adulta, pari a 1.500.000 individui, è classificata come giocatore problematico. Nel contesto orvietano, benché non esistano statistiche specifiche, associazioni e presidi sanitari locali segnalano un aumento delle richieste di aiuto da parte di famiglie che vedono i propri cari cadere nella spirale dell’azzardo.
Le implicazioni sanitarie sono molteplici: dalla dipendenza psicologica al rischio di depressione, fino all’insorgenza di disturbi comportamentali gravi. A ciò si aggiungono gli effetti sociali: l’indebitamento cronico, che può portare a sfratti e disgregazione familiare, e un aumento della vulnerabilità verso fenomeni di usura e microcriminalità. Il problema non si esaurisce tra le mura domestiche, ma coinvolge il sistema economico e assistenziale, ponendo un carico significativo sui servizi sociali e sanitari.
In questo scenario, il ruolo delle politiche locali si rivela cruciale. La regolamentazione degli orari di apertura delle sale gioco, il divieto di nuove aperture nei pressi di scuole e luoghi sensibili, e campagne di sensibilizzazione nelle scuole possono rappresentare misure di contenimento e prevenzione efficaci. Alcuni comuni italiani, come Bergamo, hanno adottato strumenti quali il "distanziometro" per limitare la vicinanza delle sale gioco ai luoghi frequentati da giovani e anziani. Anche Orvieto potrebbe seguire questa strada, integrando tali provvedimenti con un piano di controllo più stringente.
Un elemento di forza per il territorio orvietano è rappresentato dal vivace tessuto associativo. Realtà locali, quali associazioni culturali, parrocchie e gruppi di volontariato, possono giocare un ruolo chiave nel contrasto al gioco d’azzardo patologico, promuovendo campagne di informazione e offrendo supporto alle vittime e alle loro famiglie.
È fondamentale, come suggerisce il sociologo Mauro Magatti, creare un "ecosistema di responsabilità diffusa" che coinvolga istituzioni, cittadini e organizzazioni della società civile. Come afferma lo studioso, "una comunità capace di rispondere alle proprie fragilità deve partire dal riconoscimento delle proprie ferite e dalla costruzione di risposte collettive che uniscano solidarietà e innovazione" (Magatti, 2019).
Il contrasto al gioco d’azzardo a Orvieto non può prescindere da una visione integrata: interventi normativi, prevenzione educativa e un rafforzamento delle reti sociali rappresentano i pilastri per affrontare questa emergenza. Le politiche locali, in sinergia con il mondo associativo, possono costruire un modello virtuoso, capace non solo di arginare il problema, ma di restituire alla comunità il senso di una responsabilità condivisa.