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Arriva l'influenza e più di 14 milioni di italiani saranno contagiati dai virus respiratori

lunedì 14 ottobre 2024
di Beatrice Curci

La stagione influenzale è alle porte e un italiano su due si preoccupa per i virus. Temono infatti che questi possano essere troppo aggressivi e particolarmente contagiosi come è già accaduto lo scorso anno. Anche se la Covid-19 sembra ormai un ricordo lontano, negli italiani c’è la consapevolezza che il virus SARS-CoV2 non sia affatto scomparso e che potrebbe tornare con varianti sempre più aggressive. 

Permane quindi una diffusa preoccupazione soprattutto per la salute di quei familiari e amici più fragili e per quella fascia d’età over 65. Ma proprio per i continui sbalzi di temperatura, secondo gli esperti, la stagione delle infezioni respiratorie quest’anno di fatto non si è mai veramente conclusa. "Anche durante l’estate - fa notare il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio - a causa degli sbalzi termici, i livelli di contagio non sono scesi sotto la soglia critica, con una persistenza di infezioni causate non solo da virus influenzali, ma anche da ‘virus cugini’, come il virus respiratorio sinciziale (RSV), il rinovirus, il metapneumovirus e i virus parainfluenzali, insieme al contributo del Covid-19 e di alcuni batteri che hanno provocato problemi polmonari".

Virus  questi che, secondo il prof. Pregliasco continueranno a circolare anche nella prossima stagione invernale. "Sarà piuttosto intensa, simile a quella del 2022, ma più forte rispetto allo scorso anno. Prevediamo circa circa 14 milioni e mezzo di casi di influenza e infezioni respiratorie, tra cui il SARS-CoV-2 che si diffonderà, nei prossimi mesi, con una variante denominata Xec che è immunoevasiva. Ci aspettiamo quindi in autunno una presenza importante del SARS-CoV-2".

Tuttavia secondo lo specialista "l’approccio corretto dovrebbe basarsi sul buon senso, proteggendo i più fragili. Per loro, infatti, è fondamentale eseguire tempestivamente un tampone e per iniziare quanto prima una terapia antivirale, se si manifestano dei sintomi. Per chi gode di buona salute, invece, è sufficiente ricorrere a farmaci da banco ad azione antinfiammatoria".

Non ci sono però dubbi il vaccino resta la migliore arma per le persone fragili e over 65, anzi la doppia vaccinazione sia per quello che riguarda il SARS-CoV-2 sia per l’influenza. “Raccomando la doppia vaccinazione per le persone fragili che necessitano di una protezione aggiuntiva ma non solo per loro: chi manifesta i sintomi può diventare un potenziale vettore di infezione”, spiega il Professore.

Peraltro per quella parte di popolazione che ha patologie e ha un’età intorno ai 60 anni il vaccino antinfluenzale è ormai diventato una routine e spesso è consigliata dal proprio medico. Di fatto la motivazione principale è proteggere sé stessi e i propri cari, specialmente dai rischi di contagio dei bambini.

Le raccomandazioni dei medici in caso d’influenza rimangono invariate:

· l'influenza non si cura con gli antibiotici, che sono efficaci sui batteri e non sui virus influenzali. Anzi l’uso indiscriminato di antibiotici può aggravare la problematica della resistenza e non contribuisce al trattamento delle infezioni virali:

· il riposo è fra i rimedi più efficaci: è meglio combattere la stanchezza a letto che sottoporre l'organismo a un ulteriore stress. Bevande e alimenti preparati con acqua calda (incluso il famoso brodo) possono aiutare ad alleviare i sintomi da congestione nasale per il raffreddore;

· l’uso di farmaci antipiretici e antinfiammatori aiutano ad affrontare la febbre, i dolori muscolari e il mal di testa. Ma sempre su consiglio del medico.