Focus su "Diseguaglianze e salute mentale. L'influenza delle disparità sociali sul disagio psichico"
L'annunciato convegno su "Diseguaglianze e salute mentale. L'influenza delle disparità sociali sul disagio psichico" tenutosi giovedì 26 settembre nella Sala Blu, al Piano Nobile di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, organizzato dalla locale Sezione di Fidapa Bpw Italy, ha messo in luce il legame critico tra le diseguaglianze sociali e il disagio psichico.
L’evento è stato introdotto dai saluti dell'avvocato Paola Morelli, presidente della Fidapa Orvieto, che ha evidenziato, oltre l’attualità della tematica affrontata che coinvolge l’intero tessuto sociale della comunità, come le diseguaglianze socio, economiche, culturali e di accesso ai servizi sanitari, influenzino profondamente il benessere mentale degli individui.
È seguito, quindi, l’intervento dell’aAssessore alle Politiche e Servizi Sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola, che oltre a portare i saluti dell’Amministrazione Comunale, ha sottolineato l’importanza del confronto su tali argomenti. L’apertura dei lavori è stata affidata al dottor Massimo Marchino, psichiatra, che ha incentrato il suo intervento sui concetti di uguaglianza, da non confondere con l’omologazione, e disuguaglianza, non necessariamente negativa, purché non crei categorie di valori.
"Diversità", quindi, come risorsa, senza introdurre elementi di diseguaglianza. La salute mentale, tuttavia, spesso, è vittima di stigmatizzazione e il ruolo dei servizi di salute mentale è proprio quello di lavorare contro tale fenomeno, affinché le persone possano accettare meglio di essere malate e di farsi curare.
Il dottor Giuseppe Cantarini, psichiatra-psicoterapeuta, ha illustrato i dati statistici frutto di studi condotti nel mondo e in Italia. Allarmanti, in particolare, i risultati relativi ai giovani. Il suicidio è la seconda causa di morte nella fascia di età compresa tra il 10 e i 25 anni. Un adolescente su 7 ha un disturbo mentale.
Nel mondo, ogni anno, 46.000 adolescenti si tolgono la vita, e, in Italia, sono 500 l’anno, in numero maggiore nel Nord Est del Paese, in situazioni socio-economiche svantaggiate e senza un credo religioso. Risultano aumentati i casi di spettro autistico e i disturbi psico comportamentali dei bambini dopo il Covid.
La relazione è proseguita con la disamina dei fattori di rischio, ambientali, relazionali e sociali, e dei fattori di protezione che, in qualche modo, possono contrastare l’insorgenza di patologie psichiche. La tematica del disagio giovanile è stata oggetto dell’intervento del dottor Angelo Strabioli, psicorepeuta e psicologo analista, che ha evidenziato come stiano diventando sempre più simili i problemi psichici tra i giovani e gli anziani, a causa della perdita di fiducia nel futuro nei primi.
Tre le aree di approfondimento: depressione e futuro, depressione e famiglia, depressione e desiderio, con l’indubbio ruolo fondamentale che sono chiamati a svolgere le famiglie, la scuola, i servizi, la società in generale. Un interessante spunto di riflessione è emerso, poi, per affrontare la sofferenza, qualunque essa sia, quale occasione per crescere e cambiare.
Di non poco conto il dato economico, collegato alle problematiche giovanili in età scolastica, laddove si consideri che, nella sola realtà orvietana la spesa per l’assistenza scolastica, in dieci anni, è aumentata del 700%, con una spesa pari a 700.000 euro per l’anno 2024. Dato, questo, che evidenzia come il fenomeno sia in preoccupante continua crescita e quale sia la ripercussione economica a carico della collettività.
L’incontro è stato anche occasione per far conoscere il Progetto “Giovani 2.0”, attivo presso il Sertdi Orvieto, indirizzato ai giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni, con lo scopo di intercettare, il malessere, al sorgere, prima che si trasformi in psicopatologia, con osservazione dei motivi per i quali i giovani stanno male.
Un incontro seguito fino all’ultimo dal pubblico, quale prezioso momento di riflessione, informazione, formazione e di crescita per tutti. Le conclusioni del convegno hanno lasciato spazio a un impegno rinnovato per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, affinché la lotta contro le diseguaglianze sociali diventi una priorità anche nella sfera della salute mentale.
Ringraziamenti sono andati alla dottoressa Maria Isabella Donati, socia della Sezione di Orvieto di Fidapa Bpw Italy, per aver proposto l’interessante tematica.