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Alimentazione e salute, la frutta tra falsi miti e verità scientifiche

lunedì 15 luglio 2024
di Beatrice Curci

Le fake news non risparmiano nessun argomento e alcune nascono ancor prima che arrivasse Internet.  La disinformazione, soprattutto quando parliamo di salute e alimentazione, è sempre in agguato. E spesso è anche colpa dei vecchi detti della nonna, tramandati di generazione in generazione e così diffusi nel nostro Paese.

D’estate per esempio il tormentone sul fatto che mangiare tanta frutta durante la giornata faccia bene si ripropone con forza e persuasione. Mentre è la moderazione il ritornello che dovremmo ripetere con più frequenza. Come bisognerebbe sfatare i molti falsi miti che riguardano questo alimento tipo che: la papaya non fa invecchiare, l’anguria è tutta acqua, l’ananas brucia i grassi, le arance curano il raffreddore e che una spremuta è la stessa cosa che mangiare un frutto.

Per molto tempo social network e pagine dei giornali hanno raccontato il “miracoloso potere” della papaya usata da personaggi noti perché capace di non far invecchiare. Seppure la papaya contenga molti antiossidanti, che aiutano a difendere l’organismo dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare, non c’è alcuna prova scientifica che questo frutto sia “speciale” rispetto ad altri. Gli antiossidanti sono contenuti in tutti i tipi di frutta. Così come non esistono frutti che abbiano proprietà particolari o che siano in grado di contrastare le malattie. Un’alimentazione equilibrata con adeguate porzioni di tutti gli alimenti contribuisce invece a una dieta sana capace di garantire benessere al nostro organismo.

Secondo i nutrizionisti non corretto, infatti, sostituire un pasto con la frutta perché si rischia di assumerne quantità elevate rispetto alle dosi giornaliere consigliate: non più di due o tre porzioni per un toltale di circa 350 grammi. Mangiare solo della frutta, per lo più a base di acqua e zuccheri rischia di farci ritrovare ad avere fame nel giro di poco tempo. Così come è sbagliato credere che sarebbe meglio non mangiare frutta dopo i pasti perché durante la digestione, gli zuccheri presenti al suo interno fermenterebbero provocando del gonfiore addominale. Cosa invece che potrebbe riguardare dei problemi intestinali o delle difficoltà digestive, ma per non rischiare scelte sbagliate o adottare soluzioni fai da te è sempre meglio rivolgersi a uno specialista. In realtà, secondo gli esperti, mangiare frutta dopo i pasti aiuta a ripulire le mucose coinvolte nel pasto e ad assimilare meglio alcuni micronutrienti, come ad esempio il ferro.

Tra le varie credenze da smentire c’è quella che l’anguria possa essere consumata senza limiti perché ricca di acqua. Anche se l'anguria ha indubbiamente un altissimo contenuto di acqua, tuttavia, contiene anche moltissimi zuccheri, come tutta la frutta, per cui va assunta solo nelle porzioni consigliate. Stessa cosa vale per il melone e quando, in questa stagione, decidiamo di mangiarlo insieme al prosciutto crudo, è importante ricordare che durante la giornata abbiamo già assunto una parte di quella quota di frutta consigliata e quindi dobbiamo tenerne conto per regolarci su l’uso di altra frutta. Ricordando sempre che non esiste il concetto del consumo di cibi a volontà.

Come ritenere che l’ananas “bruci i grassi”. Seppure l’ananas sia un frutto ricco d’acqua e con pochissime calorie, ottimo quindi per aiutare la digestione e drenare i liquidi in eccesso, oltre questo non può fare e non fa perdere peso. La bromelina estratta dal gambo d'Ananas, è invece un antinfiammatorio naturale, utile anche per le sue proprietà, antiedema e favorisce la funzionalità del microcircolo e il drenaggio dei liquidi in eccesso. Oppure credere che bere acqua e limone abbia un ruolo nel dimagrimento o nella detossificazione dell'organismo. Non esistono alimenti o bevande miracolose che favoriscano il dimagrimento o la detossificazione. Bere acqua e limone aiuta a idratarsi, ma anche qui non bisogna esagerare perché si rischia di rovinare lo smalto dei denti e di peggiorare eventuali condizioni di mal di stomaco, gastrite o iperacidità.

Altro falso mito è che la banana faccia ingrassare: se viene rispettata la quantità giornaliera consigliata non si rischia senza alcun eccesso calorico. Rappresenta invece un frutto che aiuta a contrastare la stanchezza fisica e muscolare in quanto uno dei minerali in essa contenuti è il potassio. Oppure temere che le fragole possano causare allergie nei bambini piccoli, tanto che alcuni pediatri consigliano ancora di introdurle nella dieta non prima dei 12 mesi di vita. Tuttavia, l'introduzione di specifici alimenti secondo un determinato periodo della vita è più una tradizione che qualcosa di realmente preventivo. Oggi sappiamo che l’inserimento precoce degli alimenti potenzialmente allergici può indurre il sistema immunitario a tollerarli meglio.

Come non esistono cibi che aiutino nella cura delle malattie. Le arance e le spremute non curano il raffreddore o l’influenza. Le evidenze oggi a nostra disposizione, a differenza di quanto si riteneva in passato, dimostrano che la vitamina C, contenuta in quantità notevole in questi agrumi, non sembra essere in grado né di prevenire né di curare il raffreddore o l’influenza. Può, più in generale, aiutare le difese immunitarie, ma non deve e non può essere assunta a dosaggi eccessivi, perché potrebbe causare mal di testa, vertigini, gastrite, debolezza e improvvise vampate di calore. Basti pensare a una spremuta di 2-3 arance già corrisponde alla porzione quotidiana consigliata. Una spremuta, una centrifuga o un estratto non sono uguali a una porzione di frutta fresca e non possono essere considerati dei sostituti equivalenti alla frutta. Questo perché subisce una drastica riduzione della quantità di fibre in essa contenute che invece sono presenti in quantità abbondanti. Quindi meglio se sono abbinati ad altri alimenti per fare colazioni e spuntini più bilanciati in grado di saziare maggiormente. Questo non significa eliminarli, ma è opportuno utilizzarli in modo saltuario.

L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda nella dieta quotidiana 3 porzioni di frutta e 2 di verdura, salvo condizioni e patologie particolari. È questa la quantità consigliata per poter beneficiare dei loro vantaggi, come il rafforzamento delle difese immunitarie e una maggiore di vitalità. Tutto ciò che le supera non aiuta affatto a migliorare la nostra alimentazione.