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Attenzione alla tiroide: se funziona male incide su fertilità e gravidanza

lunedì 1 luglio 2024
di Beatrice Curci

L’impatto della funzionalità della tiroide sulla fertilità e sulla gravidanza è un argomento non sempre adeguatamente approfondito. Eppure riguarda molto da vicino le donne. In tal senso è nato il progetto di GAT-ODV "La salute è donna" per sensibilizzare su temi che riguardano una salute di genere. "La fertilità femminile – evidenzia Francesco Giorgino, Ordinario di Endocrinologia Direttore U.O. complessa di Endocrinologia Policlinico di Bari – è garantita dalla complessa interazione tra fattori ormonali, ginecologici e anatomici, che insieme assicurano la regolarità del ciclo mestruale e dell’ovulazione e la creazione di un ambiente uterino idoneo all’impianto e alla crescita dell’embrione. Alterazioni ormonali possono rompere questo equilibrio e compromettere la fertilità e il prosieguo della gravidanza. In particolare, gli ormoni tiroidei T3 e T4 sono implicati nella regolazione di numerose funzioni nell’organismo, inclusa la regolazione del ciclo mestruale e dell’ovulazione".

La tiroide è una delle più grandi ghiandole endocrine umane, è situata nella base anteriore del collo ed è responsabile della produzione di due ormoni la triiodotironina T3 e la tiroxina T4, che influenzano il nostro organismo sotto vari aspetti come: le funzioni metaboliche, l’accrescimento corporeo e sviluppo del sistema nervoso del feto e del bambino, la corretta funzionalità di tutti gli apparati. Con un semplice prelievo del sangue si misurano i livelli degli ormoni connessi all'attività della tiroide e capire se questa funziona correttamente.

"Gli ormoni tiroidei – sottolinea Rossella Nappi, Responsabile S.S.D. Ostetricia e Ginecologia 2PMA dell’Ospedale San Matteo Pavia – sono fondamentali per la donna partendo dall’adolescenza fino alla menopausa. Gli estrogeni sono in grado di modulare la funzione tiroidea e la funzione tiroidea è fondamentale per la riproduzione umana. Spesso il ginecologo si trasforma nel medico di prima linea nell’intercettare le disfunzioni tiroidee e, in sinergia con l’endocrinologo, le cura. Nell’adolescenza l’uso, ad esempio, della pillola estroprogestinica può avere un impatto sulla funzionalità tiroidea, poiché induce alterazioni, se pur modeste, delle quote libere degli ormoni tiroidei, ma il periodo della vita della donna in cui una valutazione della funzionalità tiroidea è importante è la fase pre-concezionale e peri-concezionale perché molti studi hanno dimostrato che una funzione tiroidea non ottimale è responsabile di irregolarità delle mestruazioni e di problemi dell’ovulazione. La prescrizione di terapie ormonali siano esse contraccettive o della fertilità dovrebbe associarsi a un monitoraggio della funzione tiroidea, in particolare nelle pazienti con patologia tiroidea nota. Anche una donna con un ciclo mestruale regolare, fertile, ovulatorio, ma con una tiroide non perfettamente in squadra può riportare un maggior rischio di aborto e di fallimenti riproduttivi per meccanismi ancora in parte da chiarire".

"Un’attenzione particolare - prosegue la ginecologa - deve essere data a gravidanze che iniziano con una funzione tiroidea normale ma con un profilo di infiammazione, quindi di autoanticorpi, la cosiddetta tiroidite di Hashimoto; questa condizione può comportare un inizio non ottimale della gravidanza con il rischio di formare una futura placenta meno efficiente. Questo può comportare non soltanto un maggiore rischio di aborto ma anche il rischio di sviluppare una vera e propria insufficienza placentare che può associarsi a ipertensione arteriosa, parto prematuro, bambino di basso peso. Ed è per questo che la misurazione del TSH pre concepimento, degli anticorpi base, i cosiddetti TPO, è consigliata per intervenire tempestivamente in caso di gravidanza. Nei centri di fecondazione assistita, talvolta, si correggono preventivamente, con bassissime dosi di ormone tiroideo, le pazienti che si sottopongono a stimolazione ovarica sulla base di importanti studi che confermano la validità di questo intervento".

"Come sempre - continua il prof. Giorgino - la prevenzione è fondamentale e questa può essere fatta attraverso l’assunzione di iodio. Un’adeguata assunzione di iodio, infatti, è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della tiroide, poiché lo iodio è un componente necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. Pertanto, la iodo-profilassi può influenzare la salute tiroidea e di concerto la fertilità delle donne prevenendo le disfunzioni tiroidee e il miglioramento della fertilità. Ma non solo, riesce anche ridurre il rischio di complicanze durante la gravidanza come l’ipotiroidismo o il ritardo mentale nel feto. Ed infine la iodo-profilassi può contribuire a ridurre il rischio di aborti spontanei. È importante sottolineare che anche l'eccesso di iodio può essere dannoso, tanto quanto la sua carenza".

Tenere quindi sotto controllo la tiroide durante l’età fertile è fondamentale ma lo anche nelle diverse fasi di vita della donna. “C’è ancora tanto da studiare – aggiunge la dott.ssa Nappiperché anche la menopausa è un momento in cui la tiroide va in riserva. In questo periodo della vita della donna vediamo molto ipotiroidismo di tipo sub-clinico che contribuisce allo stato di malessere della donna nel momento della menopausa, quindi, correggere la funzione tiroidea e studiarla è importante anche nelle donne che non sono più fertili".