sociale

La donazione di sangue si tinge di rosa: nasce l'Osservatorio "Globuli Rosa"

lunedì 24 giugno 2024
di Beatrice Curci

Su 10 donatori di sangue solo 3 sono donne. Un dato decisamente sconfortante che in Europa riguarda solo il nostro Paese. In Spagna ad esempio le donatrici sono il 51% e anche negli altri paesi europei il loro numero è largamente superiore rispetto al 33,7% dell’Italia. A fronte di questa bassa percentuale e per capire perché questo accada, da oggi nasce l'Osservatorio "Globuli Rosa", un viaggio attraverso le possibilità e gli ostacoli delle donatrici italiane, per indagare le motivazioni per le quali le donne in Italia, in particolare le over 30, donano meno che in altri Paesi e per trovare delle soluzioni in merito.  

Un’iniziativa che si colloca nell’ambito della campagna “Dona vita, dona sangue”, promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue e le principali associazioni di donatori: FIDAS, AVIS, Croce Rossa, FRATRES e DonatoriNati. La cultura della donazione si tinge dunque di rosa con un progetto che, in una prima fase, vedrà protagonisti una survey e dei focus group di indagine con lo scopo di stimolare opinioni sincere e raccogliere racconti di esperienze che possano far luce su questo importante tema. Successivamente verrà stilato un report e saranno realizzate delle attività di comunicazione mirate. La ricerca sarà lanciata sui i canali ufficiali del Centro Nazionale Sangue e del Ministero della Salute tramite il portale dedicato alla donazione e servirà a esaminare cosa ha spinto le donne a diventare donatrici o in caso contrario le motivazioni per le quali non hanno mai donato. Inoltre cosa le convincerebbe a donare o, nel caso avessero smesso, cosa le spingerebbe a farlo nuovamente.

Contestualmente, in collaborazione con l’istituto di ricerca Doxa, verranno attivati alcuni focus group, ovvero campioni rappresentativi di donne (30-45 anni e 46-55 anni) non donatrici o ex donatrici sul territorio italiano, per esplorare motivazioni, convinzioni, fattori influenti che le hanno portate a questa scelta. Un momento anche per stimolare una riflessione su sé stesse, sulle resistenze e i fattori ostativi anche più latenti e profondi che allontanano dalla donazione.  

"L’Osservatorio ‘Globuli Rosa’ – commenta il direttore del Centro Nazionale Sangue, Vincenzo De Angelis è, tra le tante iniziative messe in campo in collaborazione con il Ministero della Salute, quella che si propone di fare luce su un quesito irrisolto del nostro sistema sangue. Nella fascia d’età più giovane i donatori e le donatrici viaggiano più o meno sugli stessi numeri. Più si va avanti con l’età più la forbice si allarga. Il dato è particolare ed è in controtendenza rispetto ad altri paesi europei, come Francia, Belgio e Portogallo. Che sia una scorretta informazione o un problema insito nel nostro sistema sociale, c’è qualcosa che spinge le donne a smettere di donare. Con Globuli Rosa noi vogliamo dare voce alle donatrici, a chi non dona più, a chi vorrebbe farlo e non ci riesce. Perché solo raccogliendo la loro voce potremo avviare un processo di cambiamento che tenga conto di esigenze che finora sono state probabilmente ignorate".

Eppure la donazione di sangue e plasma è un gesto semplice e un fondamentale atto civico se si pensa che in Italia approssimativamente ogni 11 secondi qualcuno ha bisogno di sangue e che la trasfusione è una pratica salvavita in moltissimi casi. Le caratteristiche per la donazione peraltro non cambiano tra uomini e donne: per donare sangue e plasma basta avere un'età compresa tra 18 e 65 anni, un peso non inferiore a 50 Kg e un buono stato di salute.

Anche se, evidenzia la direttrice della Medicina trasfusionale del Policlinico San Martino di Genova, Vanessa AgostiniLe donne possono donare il sangue ogni sei mesi, mentre per gli uomini l’intervallo tra una donazione e l’altra è di soli tre mesi. Questa differenza è dovuta al ciclo mestruale e dall’evidenza che le donne in età fertile sono maggiormente soggette a bassi livelli di emoglobina, condizione che non le rende donatrici ideali. Sono invece delle ottime candidate per la donazione del plasma, in quanto la plasmaferesi, al contrario della classica donazione, non incide sui globuli rossi e nemmeno sui livelli di ferro dell’organismo, proprio perché vengono rimessi in circolo nell’organismo subito dopo l’estrazione del plasma. Per questo motivo, le donne corrono meno rischi donando il plasma, donazione che non incide su fattori importantissimi quali i livelli di emoglobina e ferro”.

Dovremmo sempre ricordare che donare è un gesto che fa del bene agli altri e a noi stessi. Anche perché permette di fare prevenzione e screening gratuiti e, non ultimo, risponde a quella cultura solidale di cui una società civile non può fare a meno. Inoltre rappresenta la garanzia che sempre, per chiunque, ci sarà il sangue disponibile per essere trasfuso in caso di occorrenza.