sociale

Alcol tra abuso e dipendenza, crescono i consumatori a rischio tra i giovani e le donne

lunedì 17 giugno 2024
di Beatrice Curci

È tempo d’estate, si esce di più e si moltiplicano le occasioni di socialità condivisa. Sappiamo bene che il vino è un buon compagno in queste occasioni, a patto però di non abusarne. Ma il rischio abuso è sempre in agguato, che si tratti di meno giovani o anche di giovanissimi. A partire dall’ormai più che noto appuntamento con l’aperitivo.

Sebbene l’Italia abbia una solida cultura enogastronomica, vanto peraltro dei nostri territori, è bene evidenziare che avere equilibrio nell’abitudine di bere alcol dovrebbe essere cosa scontata. I dati, rilevati dall’Osservatorio nazionale alcol, raccontano invece ben altro. Sono 3 milioni e mezzo le persone che bevono con lo scopo di provocarsi uno stato di ebbrezza e 750 mila quelle considerate dei consumatori dannosi, causando danni alla sicurezza pubblica e alla salute fisica/mentale propria e altrui. Inoltre il report pubblicato nel 2023 dall’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziano come 10 milioni e mezzo di italiani sopra i 18 anni bevono alcol quotidianamente. Una cifra che corrisponde al 20% degli uomini e all'8,7% delle donne. Quest’ultime sono considerate fortemente a rischio con punte massime di consumatrici del 29% tra le minorenni di età di circa 16-17enni. Preoccupante è proprio il dato che riguarda i più giovani: circa 1 milione e mezzo di ragazzi tra gli 11 e i 25 anni, di cui 620.000 minorenni fanno uso di alcol giornalmente.

Va sottolineato come l'adolescenza sia un periodo cruciale per lo sviluppo dell'identità e del senso di appartenenza sociale: per questo i giovani concepiscono il consumo di alcol spesso come una modalità per alleviare l’ansia e avere conferma dal proprio gruppo di pari.

Gli accessi ai Pronto Soccorso italiani rendono bene l’idea della gravità assunta da questo fenomeno, peraltro sempre più in crescita e che confermano i dati del consumo di alcol appena descritti: nel 2021 si sono registrati 35.307 accessi di cui 10% circa ha coinvolto minori e le ragazze sono in proporzione il doppio rispetto ai maschi.

Il consumo eccesivo di alcol può assumere proporzioni drammatiche e diventare per la nostra salute un grave danno, in alcuni casi una condizione patologica cronica e in questo caso si parla di alcolismo. Condizione definita nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) una vera e propria dipendenza, che porta all'aumento della tolleranza dell'assunzione di etanolo e a manifestazioni di astinenza. In questo manuale vengono delineati due tipologie di alcolismo:

·     l'abuso acuto, ovvero l'assunzione di una grande quantità di alcol in una specifica occasione come il Binge drinking, il cosiddetto sballo del sabato sera.

·     l'abuso cronico, ovvero l'assunzione costante di grandi quantità di alcol nel tempo. Secondo quanto stabilito dal DSM il consumo di alcol in Italia è definito a rischio sulla base della quantità e alla frequenza del consumo che corrisponde a più di 14 bicchieri/settimana o 4 bicchieri per volta per gli uomini e più di 7 bicchieri/settimana o 3 bicchieri per volta per le donne.

È abbastanza evidente che un consumo incontrollato di alcol determina problematiche molto serie sia dal punto di vista fisico che psicologico. Da qui l’importanza di riconoscere socialmente questo fenomeno che è sempre più dilagante, complici anche le moltissime serie tv che ormai troppo spesso raccontano l’alcol come forma di relax dopo una giornata di lavoro, in cui ogni occasione è buona, da soli o in compagnia, “per farsi un bicchiere” e stappare una bottiglia. Raggiungere la consapevolezza e responsabilizzare le persone, soprattutto i più giovani, sul fatto che l’alcol è una sostanza psicotropa al pari di molte altre droghe e che se assunta in dosi elevate è un danno per i singoli e la società, significa comprendere appieno l'impatto di questa sfida sulla salute pubblica e individuale.

 

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