Testimonianze, musica e ascoltare per dire no al bullismo insieme a Marco Baruffaldi
Una mattinata travolgente, ricca di testimonianze, musica e momenti di condivisione. L'evento "Insieme contro il bullismo" promosso dall’AIPD di Viterbo e dalla Cooperativa Sociale Gea, che ha avuto luogo venerdì 17 febbraio al Teatro Parrocchiale San Giovanni Paolo II di Viterbo, voleva essere proprio questo: un'occasione di incontro con i ragazzi delle scuole nella quale riflettere sul fenomeno del bullismo, sempre più dilagante tra i giovani.
Ospite speciale il guerriero del bullismo Marco Baruffaldi, cantante rap con sindrome di down, conosciuto anche per aver partecipato alla trasmissione televisiva "Tu sì que vales" e per essersi esibito con il cantante J-Ax. Marco ha coinvolto tutti raccontandosi attraverso i testi delle sue canzoni e le parole del suo ultimo libro “Sfigatamente fortunato. il bello di essere fuori. Un ragazzo down si racconta”.
Preziosi gli interventi dei relatori, che hanno affrontato la tematica del bullismo da diverse angolazioni, ponendo l’accento sul bisogno di contrastare la violenza in tutte le sue forme, partendo proprio dalla sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole. Dopo i saluti del Presidente di AIPD Viterbo Maurizio Fattorini, sono intervenuti il Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli; il Mons. Lino Fumagalli; la dirigente scolastica dell'Istituto Orioli Simonetta Pachella; il produttore Rai Carlo Cozzi della trasmissione #MaiPiùBullismo e il comandante della compagnia dei Carabinieri di Viterbo Felice Bucalo. Non è riuscita ad essere presente l’assessore alle politiche sociali del Comune di Viterbo, Patrizia Notaristefano, che ha portato i propri saluti in sala.
"Da solo - ha affermato la dirigente scolastica dell’Orioli, Simonetta Pachella - non si salva nessuno. Non possiamo permetterci di aumentare il disagio di altre persone, la nostra vocazione deve essere tendere la mano all'altro".
"Ognuno di noi - ha dichiarato il presidente della Provincia, Alessandro Romoli - è chiamato ad un impegno quotidiano, anche solo una parola fuori posto può provocare disagi enormi nei ragazzi più sensibili Noi ci siamo e sosteniamo con forza queste iniziative, preziosi momenti di confronto con le nuove generazioni".
"Siete il futuro della nostra società" ha affermato monsignor Lino Fumagalli, rivolgendosi ai ragazzi in platea. "Avremo una società migliore - ha detto - solo se sarete capaci di costruirla. La scuola è chiamata ad integrare l'educazione familiare e deve sostenere tutti. In questo contesto il bullismo è la violenza di uno verso l'altro, isola le persone. Invece dobbiamo valorizzarle ed integrare tutti".
"È bello vedervi così coinvolti - ha aggiunto il comandante Felice Bucalo - purtroppo molti ragazzi non sono riusciti a reagire ad episodi di bullismo, finendo in percorsi sbagliati e circoli viziosi. Ci sono tanti casi non solo a scuola, anche nelle carceri, oppure al lavoro. Alla base del bullismo c’è la prevaricazione, che ho visto nella mafia ma anche nei giovani delle scuole. Oggi stiamo facendo qualcosa di rivoluzionario, cerchiamo di farne tesoro".
Un momento speciale della mattinata è stato dedicato all’intervista a Marco Baruffaldi, che partendo da alcune delle tematiche più salienti del suo libro ha raccontato la propria esperienza di violenze subite ma anche di coraggio e di rivalsa. Insieme ai ragazzi con sindrome di down dell’AIPD, Marco ha cantato sul palcoscenico il proprio messaggio di speranza ed il grido a non restare indifferenti di fronte al bullismo.
Le professioniste della Cooperativa Sociale Gea Marta Nori ed Alessia Marani sono invece partite da alcune parole chiave del fenomeno per coinvolgere i ragazzi in un momento di confronto, attraverso parole, canzoni e serie televisive che potessero suscitare loro interesse e, soprattutto, spunti di riflessione. La giornata si è conclusa con una cena sociale promossa dall’AIPD di Viterbo, il cui ricavato è stato devoluto ai progetti di vita autonoma dei ragazzi dell’associazione.