Insegnante, pedagogista e saggista, ha capito all'età di 12 anni che la letteratura avrebbe potuto accompagnarlo per la vita. E lo ha fatto anche quando, a 16 anni, è stato costretto a lasciare la scuola ed andare a lavorare in fabbrica. Uno "studio matto e disperatissimo" come quello di Leopardi che, insieme a Dante Alighieri, è l'altra sua grande passione e che nel 1982 lo porterà alla laurea. Primo insegnante laico della diocesi bergamasca, Franco Nembrini è una figura d'altri tempi.
Eppure profondamente calato in quelli attuali. L'occasione per un "Dialogo sull'Educazione" arriva per venerdì 15 ottobre alle 21 nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo in occasione dell'incontro ad ingresso libero – previa esibizione del Green Pass – fortemente voluto come occasione di confronto e approfondimento dall'Associazione Italiana Genitori di Orvieto presieduta da Monia Pieroni con il patrocinio del Comune e del Cesvol Umbria.
Una riflessione a cuore aperto che muove dall'idea che dietro il linguaggio cifrato della favola del burattino che diventa un bambino vero stanno un’avventura umana in cui tutti si possono riconoscere e il riconoscimento che la libertà non può prescindere da un’appartenenza che permette all’uomo di compiere il suo destino. Questa, almeno, la chiave di lettura di una poliedrica personalità come quella di chi ha dedicato la vita a scoprire (e narrare) il lavoro educativo.

E rimetterlo – continuamente ma necessariamente – in discussione di fronte ai cambiamenti della società. Già presidente della Federazione Opere Educative, l’associazione di scuole paritarie legata alla Compagnia delle Opere, Nembrini è stato anche membro del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica e della Consulta Nazionale di Pastorale Scolastica della CEI e della Commissione per la Parità Scolastica del Ministero dell’Istruzione.
Negli ultimi anni, a seguito dell’inatteso successo dei suoi libri "Dante poeta del desiderio" e "Di padre in figlio" è stato chiamato a parlare di educazione e del fondatore della lingua italiana non solo in Italia ma anche Spagna, Portogallo, America Latina, Russia, Ucraina, Kazakhistan e Siberia. Nel 2012 ha fondato una piccola casa editrice, la Centocanti, con la quale ha pubblicato un cofanetto di dvd “El Dante” e il suo commento al "Miguel Manara" di Milosz.
Da qui è nato ciclo di 34 puntate "Nel mezzo del cammin", mandato in onda su Tv2000 tra il 2015 e il 2016 e seguito da "L'Avventura di Pinocchio". Nel 2018 per Mondadori, insieme a Gabriele Dell’Otto, ha pubblicato tre volumi a commento di Inferno, Purgatorio e Paradiso con la prefazione di Alessandro D’Avenia. Dal 2018 è membro del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e dal 2020 è stato scelto come socio onorario e consultore dell’Unione Cattolica Artisti Italiani.