Con il Cersal Orvieto celebra la "Giornata della salute unica e globale"

La città di Orvieto ha ospitato giovedì 11 maggio, come annunciato, la “Giornata della salute unica e globale”, promossa dal CE.R.S.AL. – Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e l’Alimentazione; appuntamento culturale e scientifico di primo piano che ha visto protagonisti relatori di chiara fama e che ha consentito di approfondire le tematiche della “One Health” e della “Global Health”, intese quali pratiche imprescindibili che hanno come priorità il miglioramento dello stato di salute in tutto il mondo, la riduzione delle disuguaglianze e la protezione contro le minacce globali.
La sessione mattutina del convegno nazionale si è aperta presso la Sala Consiliare del Comune con i brevi interventi di Stefano Talamoni componente del Consiglio Direttivo in rappresentanza della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” e Marco Cristofori coordinatore del Comitato Scientifico, nonché responsabile dell’U.O. di Sorveglianza e Promozione della Salute della AUSL Umbria2 – che hanno illustrato la nuova mission e le attività scientifiche e formative del CE.R.S.AL., riconosciuto come centro regionale di collaborazione dal Ministero della Salute - Dipartimento della Prevenzione e dall’Istituto Superiore di Sanità ed inserito nella rete di collaborazione ai programmi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Moderatore del convegno lo stesso Dr. Cristofori.
A sottolineare la prospettiva internazionale in cui è chiamato a muoversi il Centro di ricerca e formazione, l’evento è iniziato con un videomessaggio inviato da Francesco Branca, Direttore del Dipartimento di Nutrizione per la Salute e lo Sviluppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Ginevra. L’illustre ricercatore ha rimarcato l’importanza delle attività del CERSAL non solo per la realtà umbra, ma anche a livello nazionale, considerata la possibilità di partecipazione all’agenda delle attività volte al miglioramento della nutrizione globale, con particolare riguardo alle problematiche di sicurezza alimentare che colpiscono ancor oggi quasi 800 milioni di persone ed alle questioni legate alla malnutrizione cronica ed all’obesità, quest’ultima quadruplicata negli ultimi anni. Un ulteriore fattore che determina lo stato di salute è la malnutrizione materno-infantile.
Vista la rilevanza della nutrizione quale elemento centrale che può risolvere grandi problemi della salute e dello sviluppo globali, per raggiungere gli obiettivi dei piani internazionali strutturati con la collaborazione della FAO, dell’OMS e dell’Assemblea Generale dell’ONU per il contrasto alle problematiche di malnutrizione e sicurezza alimentare, Francesco Branca ha sottolineato quanto sia importante assumere impegni specifici, finanziari e politici, anche con interventi sulla protezione sociale, sull’educazione, sul commercio e sull’ambiente.
In tal senso, Branca ha richiamato l’importante ruolo che potrà svolgere il CE.R.S.AL. per generare nuove soluzioni e metterle in pratica, proponendo due esempi. In primo luogo, sarebbe importante lavorare sul sistema di alimentazione dei bambini nelle scuole. “L’offerta d’alimentazione sana nelle scuole è qualcosa che dovrebbe essere garantito a tutti i bambini in età scolare e prescolare. Questo dovrebbe essere un impegno primario nel governo di un Paese, non solo nelle scuole ma in tutte le mense pubbliche, negli ospedali, nelle caserme, orientando quindi la domanda di alimenti sani che potrebbe cambiare il sistema alimentare”. Il secondo elemento è la necessità di avere un sistema sanitario che introduca al più presto ad una sana alimentazione, promuovendo l’allattamento al seno e la qualità del sistema ospedaliero. “Credo che il lavoro del CERSAL possa essere ispiratore di queste iniziative e di queste politiche. Avere a disposizione un centro studi che possa lavorare insieme ai decisori, ai politici ed alle organizzazioni internazionali per definire nel concreto queste iniziative ed anche valutarne la loro realizzazione ed il loro impatto è una risorsa che speriamo di poter avere”. Con questo augurio Francesco Branca ha concluso il proprio intervento che rappresenta un importante contributo visto anche il percorso di riconoscimento come centro di collaborazione dell’OMS a cui il CERSAL sta partecipando insieme all’Istituto Superiore di Sanità, come indicato anche dal Dr. Joao Breda (OMS), che auspica studi epidemiologici sulla dieta mediterranea come elemento essenziale per un’alimentazione corretta.
La mattinata è proseguita con gli interventi dei rappresentanti degli Enti fondatori del CERSAL: Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche; AUSL Umbria2; Comune di Orvieto e Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”. Di seguito i vari contributi:
Stefano Talamoni e Marco Cristofori hanno ripercorso le tappe salienti della vita del Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e l’Alimentazione (CERSAL) che trae le proprie origini dal Centro Studi per la Ricerca biostatistica ed epidemiologica in Sicurezza Alimentare, che ha operato ad Orvieto dal 2005 al 2011 organizzando numerosi corsi, convegni e seminari a livello regionale, nazionale ed internazionale e ricevendo il riconoscimento dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come centro di eccellenza regionale e centro di collaborazione. Forte di questa importante storia, il CERSAL ha ripreso vita nel 2015 grazie alla nuova convenzione fra la Regione Umbria, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, l’Università degli Studi di Perugia, l’Azienda USL Umbria 2, il Comune di Orvieto e la Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”.
La nuova convenzione definisce la “Salute Unica” (One Health), la “Salute Globale” (Global Health) e la Promozione della Salute (Health Promotion) quali paradigmi alla base delle attività promosse dal CERSAL, secondo le modalità di ricerca e formazione più innovative e scientificamente accreditate. La Regione Umbria nel Piano Regionale per la Prevenzione 2014-2018 ha promosso l’attivazione di azioni intersettoriali e l’avvio di un’area di studio e ricerca rispetto alla Salute Globale quale pratica che ha come priorità il miglioramento di tutto il mondo della salute, la riduzione delle disparità e la protezione contro le minacce globali che ignorano i confini nazionali. La Regione promuove le attività del CERSAL al fine di diffondere una visione globale della salute.
Le prime proposte formative e di ricerca riguarderanno, pertanto, il dibattito scientifico più avanzato intorno alle “diseguaglianze in Salute” ed ai “determinanti di Salute”, alla “medicina delle migrazioni” ed alle sue implicazioni, alle “malattie neglette” ed alla “emergenza / riemergenza di nuove / vecchie malattie”, alle zoonosi, ai cambiamenti climatici, alla “salute ambientale”, agli effetti dell’antropizzazione sulla salute e sugli ecosistemi, considerando anche i contatti con gli animali selvatici, alla salute alimentare, alla “sovranità alimentare” ed agli effetti della globalizzazione e del commercio mondiale che richiama nuove frontiere della salute globale che passa da determinanti sociali, dal clima, dalla povertà, dallo spostamento delle popolazioni. Ne consegue che i concetti di salute e prevenzione vengono ad essere condizionati da varie tipologie di scelte.
A portare i saluti dell’Amministrazione Comunale è stato l’Assessore Massimo Gnagnarini che ha espresso “profonda soddisfazione dell’Amministrazione Comunale nell’ospitare questa giornata di studi e di dibattito scientifico, in quanto la cultura è per Orvieto uno dei tre tasselli su cui la città ruota: città d’arte, della cultura e della salute. Concetti legati alla qualità della vita. Orvieto nel mondo è conosciuta ed apprezzata anche per le tematiche che sono alla base del confronto odierno. E’ in questa visione che l’Amministrazione Comunale sta sviluppando la propria azione; sentiamo impegnati a sostenere questo progetto e a sostenere tutte le associazioni e le istituzioni cittadine che portano avanti questo messaggio”.
Il Prof. Fabrizio Figorilli, Pro Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, ha portato il saluto del Rettore Prof. Franco Moriconi impossibilitato a partecipare.“Era desiderio vivo del Rettore di poter essere oggi ad Orvieto – ha detto, infatti – dal momento che ha seguito passo passo questo progetto dando il sostegno dell’Università, secondo quella logica che intende tenere viva l’esperienza di ricerca scientifica e universitaria e di valorizzare le città della nostra regione. La salute globale interseca tutti i settori di ricerca e crea, attraverso il CERSAL, una sorta di ‘App scientifico’. Nel senso che si sconfina dall’ambito delle scienze pure a quello delle scienze umanistiche. Questo può portare ad una fonte di sviluppo nella direzione della internazionalizzazione di corsi, studi e approfondimenti sulla sicurezza alimentare. Se tutte le realtà istituzionali e culturali marciano in questa direzione i risultati si avranno presto e saranno sotto gli occhi di tutti”.
Pietro Manzi, Direttore Sanitario dell’AUSL Umbria2 ha affermato:“ringrazio Marco Cristofori, motore instancabile dell’azienda sanitaria, per il lavoro che ha fatto e sta facendo in questa direzione, sebbene il ruolo della ASL per quanto attiene la prevenzione rispecchi il piano nazionale. Dal punto di vista delle risorse, la quota riservata alla prevenzione è sempre minoritaria. Su questo dovremmo esigere maggiore attenzione da parte della politica. La ASL Umbria2 eroga prestazioni sanitarie a 400 mila abitanti della parte meridionale dell’Umbria, quindi va considerato quanto possa fare integrando i servizi a disposizione. Una organizzazione sanitaria, la nostra, che gode della proprietà di 210 strutture più 133 in convenzione, di 35 PES e 3.600 dipendenti. Le USL sono diventate delle aziende messe in difficoltà dai problemi burocratici e organizzativi. Il Dr. Cristofori è un costante animatore delle politiche della salute globale che ci spinge a integrare i servizi e a come comunicare la salute globale, innanzitutto ai nostri operatori oltre che alla popolazione, tema questo che verrà ulteriormente sviluppato. Questa azienda è stata particolarmente colpita dagli eventi sismici in Valnerina ma la macchina dei soccorsi ha portato risultati favorevoli nella messa in sicurezza dei cittadini coinvolti. L’evento sismico mette in discussione la salute globale e questa è un’altra sfida nella sfida”.
Silvano Severini, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, nel ringraziare tutto il comitato scientifico, ha detto: “sono orgoglioso di rappresentare Istituti che hanno contribuito alla realizzazione del CERSAL. La salute unica, tema della giornata, interconnette allo stesso tempo due aspetti nuovi e antichi. In epoca contemporanea la interdisciplinarietà professionale e l’approccio multisettoriale al tema costituiscono una nuova prospettiva. La diffusione delle malattie emergenti può essere ad alto impatto, quindi tutelare la salute ambientale significa tutelare la salute dell’uomo. Spendere innanzitutto in prevenzione ne va dei costi sociali successivi. La riflessione di oggi diventa manifesto progettuale di questa nuova attività del CERSAL”.
“Sono qui in rappresentanza del Centro Studi Città di Orvieto per esprimere e condividere con tutti i partner del CERSAL rappresentati al massimo grado a questo tavolo, il sentimento di grande soddisfazione per l’inizio delle attività scientifiche e formative di così alto livello, un programma che come abbiamo visto e sentito raccoglie attenzione ed apprezzamento dalle massime istituzioni nazionali ed internazionali” ha detto Matteo Tonelli Presidente della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”.
“Desidero condividere questo sentimento di soddisfazione con la Città di Orvieto - ha aggiunto - che grazie al concretizzarsi del progetto del CERSAL si trova oggi ad ospitare un evento di straordinaria rilevanza, evento che costituisce però solo l’inizio di un programma che vedrà Orvieto come centro di riferimento di altissimo livello per la ricerca e la formazione in materia di salute globale e promozione della salute. Confidiamo che la nostra città in tutte le sue espressioni acquisisca la consapevolezza di quello che oggi si sta mettendo in campo, anche noi con il nostro modesto contributo insieme agli altri partner di ben più alto profilo, qualcosa capace di porre Orvieto in una posizione di prestigio di valore assoluto nell’ambito scientifico dei temi trattati dal CERSAL. Sarà per questo un nostro impegno per il prossimo futuro, insieme all’amministrazione comunale, sensibilizzare e coinvolgere la città perché il programma del CERSAL sia per quanto più possibile percepito dalla città di Orvieto come un qualcosa di cui essere a ragione e concretamente orgogliosi.
Il Centro Studi Città di Orvieto non ha la presunzione di porsi a confronto degli altri partner sul piano scientifico del progetto, il ruolo del Centro Studi è esclusivamente operativo, organizzativo e logistico, ma il CERSAL ha sede proprio presso il Centro Studi Città di Orvieto, e questo per noi rappresenta un importante riconoscimento di credibilità e affidabilità, che costituisce di per sé gratificazione per il lavoro al quale io e tutti i miei colleghi del consiglio di amministrazione stiamo dedicando tempo, energie e tanta passione. Da parte mia rivolgo un caloroso e sentito ringraziamento a tutte le persone che hanno lavorato e continueranno a lavorare con grande competenza, professionalità e dedizione: in primo luogo i componenti il consiglio direttivo coordinati dal Rettore Prof. Franco Moriconi, il comitato scientifico del CERSAL, un gruppo di professionisti di prim’ordine che hanno messo in campo un programma didattico e scientifico di valore assoluto, coordinati dall’infaticabile Dott. Marco Cristofori che ci dimostra quotidianamente di credere fortemente nella realizzazione del progetto del CERSAL”.
La D.ssa Anna Tosti della Regione Umbria, ha portato ai presenti i saluti dell’Assessore alla Tutela e Promozione della Salute, Luca Barberini. “La Regione – ha detto - è uno degli enti costitutori del CERSAL. Nel nostro piano regionale della prevenzione c’è un livello specifico che riguarda proprio il CERSAL. Il progetto parla di attività di studio e di formazione, quindi è fondamentale fare cultura della prevenzione e della salute globale. Solo in questo modo potremo influenzare lo stile di vita delle persone. Conosciamo il programma del CERSAL che inizierà a lavorare senza dubbio in maniera costruttiva”.
E’ poi intervenuta Barbara De Mei dell’Istituto Superiore di Sanità che ha osservato: “in passato il CERSAL ha collaborato per vari aspetti di prevenzione che oggi sono andati a regime, a partire dalla sorveglianza sull’infanzia e l’adolescenza. Il CERSAL rappresenta quindi un esempio di intersettorialità e multidisciplinarietà che sono i cardini della nostra strategia nazionale. Il nuovo piano di prevenzione nazionale si sviluppa proprio attraverso una serie di azioni che accompagnano il cittadino nel corso della sua vita, tutto questo è una risorsa che si costruisce e si sviluppa sull’impegno di tanti soggetti. Un centro di formazione e di ricerca come il CERSAL potrà dare un grande contributo e scambi fra settori diversi. Non meno importante è lavorare in un’ottica di comunicazione che deve svilupparsi attraverso lo scambio. Occorre ragionare molto sulla governance del sistema. Il cambiamento dei comportamenti dei cittadini passa attraverso molti fattori, quindi dobbiamo acquisire nuove competenze ed è indispensabile la crescita delle reti tra operatori. Per poterlo fare ci vogliono anche nuove competenze anche su come organizzare il lavoro. Lo scenario è quindi quello di nuove sfide in cui ci troveremo a collaborare”.
Nell’ambito degli interventi liberi dei Centri nazionali e internazionali che operano nei settori d’interesse del CERSAL, Stefano Rumori, Presidente di UISP Umbria e membro della Direzione Nazionale ha ricordato che “sono molti i progetti sviluppati in questi anni con i bambini e adulti all’interno del Piano regionale della prevenzione. Il CERSAL ha dato e darà un contributo fondamentale e noi faremo la nostra parte. La UISP nazionale sarebbe disponibile a stipulare un accordo nazionale sulla prevenzione e per le attività assistite con gli animali”.
Mauro Arcangeli del CREA / Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria / sede di Arezzo ha sostenuto che “il progetto è estremamente interessante per le tematiche connesse all’educazione alimentare in ambito scolastico. Oggi il CREA di Arezzo coinvolge 4500 ragazzi del sud Toscana, il rapporto con l’Umbria è particolarmente proficuo relativamente alle visite agli orti e fattorie didattiche di cui l’Umbria ha un notevole potenziale. Queste esperienze sono strettamente connesse per creare la consapevolezza verso una giusta alimentazione. Per il CREA è fondamentale poter trovare nel CERSAL un momento di reciproca condivisione. Auspico una collaborazione proficua”.
Luca Farina, Direttore del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali si è detto “curioso di conoscere il CERSAL per le idee innovative che attuerà e che ha messo al centro di questa giornata dedicata. Dal 2013 la Comunità Europea ha orientato L’attenzione anche sugli animali da compagnia, quindi oggi la ricerca deve orientarsi anche sul rapporto e la giusta relazione delle pratiche uomo/animale in senso proficuo. Il centro di referenza ha assunto sua importanza a livello nazionale e internazionale. Possiamo dire che si è concluso sul territorio nazionale il recepimento dell’accordo Stato/Regioni. Auspico spazi di collaborazione con il CERSAL”.
Prof. Luca Mechelli, Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia ha affermato che “i progetti ‘RandagiAmo’ e ‘Registro tumori’ che attraverso l’Istituto Zooprofilattico si stanno esportando in altre realtà, si legano molto alle tematiche perseguite dal CERSAL con cui collaboreremo”.
L’interesse particolare dell’Istituto Superiore di Sanità / Dipartimento Veterinario è stato manifestato dal Direttore, Umberto Agrimi che dichiarato la volontà do partecipare attivamente alle varie attività del CERSAL, quale strumento di ricerca innovativo a livello mondiale”.
Fabio Lucidi vice preside vicario della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma ha espresso l’interesse a contribuire alla definizione dei paradigmi che il CERSAL intenderà definire, sottolineando che “il Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e l’Alimentazione di Orvieto si configura come punto di incontro fra diverse istituzioni e sicuramente contribuirà a costruire luoghi di dibattito e coordinazione”.
Durante la sessione pomeridiana, svoltasi nell’Aula Magna del Centro Studi “Città di Orvieto” a Palazzo Negroni, si sono susseguite quattro relazioni sulle tematiche della Salute Unica e Globale, cui fanno riferimento le attività di formazione e ricerca promosse dal CE.R.S.AL..
La Salute Globale - Global Health rappresenta un approccio basato su una visione di salute quale stato di benessere bio-psico-sociale e diritto umano dell’individuo, della comunità e della popolazione. I determinanti di salute sono da rintracciare non solo nei processi biologici, ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali. Una distribuzione iniqua dei determinanti di salute si può considerare come un elemento che genera tra i gruppi sociali molte delle diseguaglianze in salute non necessarie ed evitabili. In tal senso, è importante definire con maggiore chiarezza il ruolo dei determinanti di salute e l’importanza delle politiche volte alla riduzione delle disuguaglianze, comprese le dinamiche del mercato globale.
Nelle nuove definizioni dei paradigmi di studio e ricerca per la promozione della salute hanno sempre più rilevanza anche i cambiamenti climatici che provocano un effetto sulle diseguaglianze nella salute, da un lato sull’emergenza di “nuove” malattie infettive e dall’altro sulle malattie da vettori e alcune zoonosi considerate malattie infettive emergenti nell’Unione Europea, spesso legate oltre al cambiamento climatico, anche ai trasporti internazionali e ai cambiamenti nei comportamenti alimentari. In tal senso, appare fondamentale anche la problematica globale dell’antibioticoresistenza.
Queste tematiche sono state affrontate dalle relazioni su “La Salute Globale/ Global Health” di Riccardo Casadei, ricercatore del CeSPES – Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria dell’Università degli Studi di Perugia, su “Disuguaglianze in salute: aspetti psico-sociali” di Fabio Lucidi, vice preside vicario della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza – Università di Roma, su“Salute Unica / One Health” di Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità, ed infine su “Antibioticoresistenza: un problema globale” di Alessia Franco, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, centro veterinario di riferimento nazionale sull’argomento.
Fonte: Comune di Orvieto

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.