Slow Food ratifica la costituzione della Comunità per valorizzare la tradizione della Lumachella Orvietana

Il Consiglio Direttivo di Slow Food Italia ha ratificato ufficialmente la costituzione della Comunità per valorizzare la tradizione della Lumachella Orvietana. Uno step importante nel percorso lungo il riconoscimento di questo originale e tipico prodotto da forno come Presidìo Slow Food, dopo quello del Fagiolo Secondo del Piano di Orvieto. A dare il loro contributo al progetto anche le giovanissime generazioni, quelle che si prendono cura degli Orti Scolastici insieme ad insegnanti e genitori, coltivando insieme una biodiversità fatta di varietà vegetali da veder crescere in campo, ma anche di cultura. Tradizioni, mestieri, consuetudini e abilità da scoprire un passo alla volta e da alimentare con impegno e passione.
Dalle Scuole dell'Infanzia e Primarie appartenenti ai quattro Istituti Comprensivi di Orvieto-Baschi, Orvieto-Montecchio, Allerona e Fabro, fino agli Asili Nido gestiti dalla Cooperativa Sociale "Il Quadrifoglio", insegnanti e allievi si sono messi all’opera con laboratori di preparazione che hanno coinvolto nonni e genitori, facendo incontrare la Lumachella con l’attualità di speciali esigenze alimentari e usi etno-gastronomici. Un'importante dimostrazione di quanto questo sia davvero un progetto di comunità per il quale l’apporto del mondo della scuola è determinante, specie nella costituzione di un archivio di memorie, storie e ricette per conservare e rinnovare la tradizione della Lumachella Orvietana.
Così la Festa degli Orti Slow Food a Scuola, pensata e coordinata da Slow Food Educazione in tutto il territorio nazionale, nell'Orvietano si è rivelata un'esperienza davvero creativa protrattasi per tutta la settimana a partire da lunedì 11 novembre, giorno di San Martino. A colpi di composizioni con frutti, ortaggi e foglie di stagione e slogan come "Nell’orto non si è mai soli" o "Gentil'Orto, dove si coltiva gentilezza", è stata questa l'occasione per sensibilizzare bambini e famiglie all'importanza dell’educazione alimentare – al centro del recente appello di Carlo Petrini, padre fondatore di Slow Food – e di corretti stili di vita, improntati al valore del cibo buono, pulito e giusto per tutti.
E, al tempo stesso, per declinare la Lumachella Orvietana secondo le diversità alimentari elaborando tutta una serie di attività come l'originale Giro della Lumachella, una sorta di Gioco dell’Oca personalizzato che, in caso di perdita, fa cadere il giocatore nel Pozzo di San Patrizio e, in caso di vittoria, lo porta sulla Rupe a bordo della funicolare. "È proprio il caso di dirlo: la Lumachella cresce nell'Orto!" afferma Alessandra Cannistrà, fiduciaria della Condotta Slow Food di Orvieto. "Sono ancora una volta i più piccoli a stupirci con la loro curiosità, il loro entusiasmo e la loro capacità di impegnarsi, una volta catturato il loro interesse grazie a insegnanti ed educatori.
Questi ultimi, con grande motivazione, partecipano ai corsi formativi organizzati da Slow Food Educazione. Questo dimostra l'attaccamento alle radici e, nel caso specifico, ad una tradizione che parla di famiglia, di tavola condivisa, di trasmissione di saperi tra generazioni che comunicano e condividono il valore del cibo semplice, autentico che mantiene il legame con il territorio e con la terra. L'auspicio è che anche il Comune faccia la sua parte sostenendo un progetto così identitario come quello che punta alla valorizzazione della Lumachella.
Un prodotto che, da tempo immemore, si produce e consuma soltanto ad Orvieto e nell'Orvietano. Un cibo che sentiamo come simbolo della tradizione della buona tavola e che va valorizzato laddove il turismo incide di più sulla ristorazione e le tradizioni che vanno tutelate. Su questa strada si incrocia anche il futuro prossimo del Distretto del Cibo che potrà trovare nei Presìdi Slow Food, nella biodiversità e nel cibo buono pulito giusto per tutti, contenuti di crescita e motivazione".

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