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Al Bar Montanucci di Orvieto il Premio del Gusto della Stampa Estera in Italia

lunedì 13 novembre 2023
di Davide Pompei

Valorizzare la ricchezza dei prodotti locali e le particolarità delle regioni italiane. È per questo che, diciannove anni fa, l'Associazione della Stampa Estera in Italia ha istituito il Premio del Gusto. Dopo le prime edizioni svoltesi a Roma, da qualche anno la premiazione è diventata itinerante facendo tappa, tra l'altro, in Piemonte, al Castello di Grinzane Cavour, nelle Marche, nel borgo di Offida, e in Toscana, al Teatro Napoleonico di Portoferraio, sull'Isola d'Elba. Per il 2023 la scelta, come anticipato, è ricaduta sul capoluogo umbro, noto per le sue mura, l'architettura, l'arte, il jazz, il cioccolato che ogni anno attira circa un milione di golosi e, non ultimo, la presenza della Scuola di Giornalismo.

Dopo un attento confronto con le nuove realtà dell'agroalimentare italiano, la giuria del Gruppo ha scelto di premiare nella categoria "Azienda storica in gestione familiare da oltre cento anni", il Bar Montanucci di Orvieto che "come nessun'altra attività privata della città, vanta una storia così lunga". A ritirare il premio che ora campeggia nella vetrina al civico 25 di Corso Cavour – in quello che una volta era un vicolo – sabato 11 novembre, nell'Aula Magna della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Perugia, nel corso di un weekend che ha previsto anche la ricerca del tartufo a Monteleone d'Orvieto, è stato il titolare Francesco Notazio che ha ringraziato di cuore i corrispondenti del Gruppo del Gusto dell'Associazione nato nel 2002.

"Il bar – afferma – si appresta a traguardare i 130 anni di vita. È stata una staffetta nella nostra famiglia. Io ho raccolto il testimone cinque anni fa da mio zio Nazzareno che, dopo avermi lasciato le redini a maggio 2018, purtroppo è venuto a mancare nel mese di dicembre. L'acquisizione delle quote dagli altri eredi, il peso della sua mancanza, poi il Covid hanno reso impervio il cammino di questi ultimi cinque anni. Avverto la grande responsabilità di un'attività storica dove, attualmente, lavorano 25 collaboratori. Il nostro impegno più grande è dare il massimo, con abnegazione, per accogliere al meglio, durante l'arco di tutta la giornata, concittadini e turisti.

È una storia che dall'esterno può sembrare molto bella, ma per scriverla, dietro, ci sono fatica, tantissimo sacrificio e anche dolore. Tra gli insegnamenti ricevuti da Reno, l'assenza di competitività, il rispetto per le persone, ma anche il non sentirmi proprietario, pur essendolo, ma quasi una sorta di conduttore di un pezzo di città. Il Bar Montanucci è della città, un patrimonio collettivo di Orvieto che ho assunto l'onere e l'onore di guidare. Se guardiamo avanti, abbiamo un futuro tutto da scrivere in un solco segnato, attenzione alle materie prime e alle trasformazioni utilizzando le migliori tecnologie che difendano la nostra tradizione.

Questo premio, ovviamente, è soprattutto di chi mi ha preceduto alla guida del locale. Se ho avuto la forza di fare quanto necessario per salvarlo, quella me l'ha data mio figlio, Alessandro, a cui lo dedico". La qualità del cioccolato dell'inconfondibile Torta al Semolino e di altre tipicità è stata testata "con mano" anche dai corrispondenti della stampa estera – per i quali agroalimentare ed enogastronomia sono tra i temi di maggior interesse della loro attività professionale – al termine di una visita in Duomo e, in particolare, agli affreschi della Cappella di San Brizio, opera di Luca Signorelli, di cui quest'anno ricorrono i 500 anni dalla morte, così come del Perugino, che ha aggiunto bellezza alla bontà da raccontare in 24 lingue in 34 Paesi.

Solo altri quattro i premi assegnati: a Silvia Trignani della Masseria del Parco di Farindola, nel cuore dell’Abruzzo, che "prepara un pecorino speciale, unico nel suo genere, coagulando il latte con caglio suino" per la categoria "Miglior produttore", alla rivista on line "Il Salvagente", che "dal 2015 informa i consumatori dalle sempre più diffuse truffe nel mondo dell'agroalimentare" per la categoria "Miglior divulgatore", al Frantoio Cooperativo di Gradoli "Appo", dedito alla produzione di olio extravergine d'oliva di qualità, per la categoria "Miglior consorzio". Gran Premio Speciale a Jacopo Fo "per il suo impegno nella tutela dell’ambiente e nella difesa degli ecosistemi".

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