Chef Ciotola a 360 gradi all'Istituto Alberghiero "Luca Coscioni"

Gli allievi dell'Istituto Alberghiero "Luca Coscioni" di Orvieto hanno partecipato ad un'iniziativa enogastronomica inclusiva, organizzato e curato dai docenti Giuseppe Solombrino, Lorenzo Moretti e Desi Ricci, con il supporto della dirigente scolastica Cristiana Casaburo e la collaborazione dei colleghi del Liceo Artistico che hanno curato la parte digitale e multimediale. Protagonista della giornata, lunedì 20 marzo, lo Chef Antonio Ciotola, che porta il suo messaggio di tenacia, di passione e di inclusione in tutta Italia.
Gli studenti, attraverso dei "giochi al buio" hanno potuto sperimentare le difficoltà che una persona non vedente incontra nella quotidianità e il successo che si può raggiungere attraverso la forza di volontà e la dedizione. "Imbavagliati e bendati", gli studenti hanno dovuto potenziare tutti i loro sensi, come fossero dei supereroi, per indovinare ingredienti nascosti, sapori e odori al fine di vincere il premio de "Il bavaglino più pulito".
Lo chef ha, inoltre, realizzato dei meravigliosi piatti davanti agli occhi curiosi e attenti degli studenti ed ha dimostrato loro che si cucina non con la vista, ma con il gusto, con l’olfatto, con le mani e, soprattutto, con il cuore. Alla fine dell’incontro i ragazzi della 5°C, sotto la guida esperta del professor Giuseppe Solombrino, e quelli delle classi 2°C e 2°B, guidati dal professor Lorenzo Moretti, hanno ringraziato lo chef attraverso la preparazione e l’allestimento di un pranzo a base di piatti realizzati con il cuore e nel rispetto della stagionalità.
Potenziare i sensi e cucinare con il cuore è quello che ha fatto lo Chef Ciotola a partire dalla notte di San Silvestro del 2005, quando, a seguito di un incidente causato dai fuochi d’artificio, ha perso completamente la vista, ma non si è abbattuto, anzi ha raccolto tutte le sue energie, la sua tenacia, il suo coraggio e ha continuato a seguire la sua più grande passione: la cucina.
"Per questo motivo - spiegano dalla scuola - è lui la dimostrazione concreta di quello che tutti i giorni, fra una campanella e l’altra, tra un banco e l’altro, cerchiamo di insegnare ai nostri ragazzi: con la volontà, la determinazione e la passione, si possono raggiungere tanti obiettivi; gli insuccessi e le difficoltà esistono e ci accomunano tutti, ma possono essere superate iniziando dall’abolizione della frase 'Non ce la farò'. In questa giornata di stupore, di coraggio e di divertimento i ragazzi hanno avuto l’opportunità di comprendere che la diversità è l’essenza dell’umanità".

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