Approvato il Piano di rigenerazione dell'ex Aeroporto. "Un nuovo polo turistico all'insegna della sostenibilità"

La Giunta Comunale di Castel Viscardo ha approvato all’unanimità, con la Delibera n. 30 del 04/04/2025, il "Piano di sviluppo con interventi di rigenerazione e riqualificazione di una parte dell’area ex Autoreparto dell’Aeroporto Orvieto-Castel Viscardo di Pier Luigi Nervi", con l'obiettivo di trasformare questo luogo ricco di storia in un polo di attrazione turistica, in linea con i principi della mobilità sostenibile e della valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico.
L’intervento prevede la partecipazione al bando pubblico per il recupero di aree dismesse, con un progetto di fattibilità tecnico-economica curato dal geometra Antonio Ciuchi. L’area interessata, situata sull’Altopiano dell’Alfina lungo la Strada Provinciale 107, è di proprietà del Comune di Castel Viscardo e ricade nel territorio comunale di Orvieto.
Nel dettaglio, il progetto si sviluppa in un’area di straordinaria ricchezza e complessità, che racchiude un patrimonio unico di elementi storici, naturalistici, evocativi, religiosi e legati alla vita contadina. L’intervento insiste su un territorio che da sempre rappresenta un punto cruciale e un nodo di scambio tra i comuni di Orvieto, Castel Viscardo e Castel Giorgio, e che oggi è attraversato da un turismo lento, colto e internazionale. Un turismo attento alle tradizioni, alla cultura, all’ambiente e alla sostenibilità.
L’area è storicamente significativa per la presenza dell’ex aeroporto militare di Orvieto-Castel Viscardo, progettato da Pier Luigi Nervi, uno degli esempi più rilevanti di archeologia industriale in Italia centrale. Ma è anche terra di antiche vie e memorie: la Traiana Nova, strada romana del I secolo d.C., la Via Francigena, percorsa nei secoli da pellegrini e viaggiatori, e la faggeta "depressa", raro esempio di presenza del faggio a basse altitudini, che conferisce al paesaggio un valore eccezionale dal punto di vista ecologico e paesaggistico.
Il progetto mira al recupero e alla valorizzazione di questo connubio di storia, cultura, natura ed edifici rurali e industriali, promuovendo interventi integrati che sostengano la mobilità sostenibile – attraverso la creazione di percorsi ciclopedonali, punti di ricarica per veicoli elettrici, parcheggi di interscambio – e sviluppino poli di attrazione turistica. L'obiettivo è rafforzare l’offerta territoriale, rendendola più competitiva e in linea con le nuove esigenze del turismo sostenibile.
Sono previsti interventi volti al recupero di manufatti industriali, aree mercatali e aree verdi, con l’intento di restituire questi spazi alla comunità e ai visitatori, favorendo un uso consapevole e condiviso. Si intende così sostenere un turismo presente tutto l’anno, sempre più orientato a vivere l’ambiente con mezzi a basso impatto e ad approfondire la conoscenza del territorio in tutte le sue espressioni.
Il progetto punta alla creazione di un Museo della Civiltà Contadina e di una Sala Espositiva dedicata alla storia dell’Aeroporto, costruito tra il 1936 e il 1938 come avioscalo militare e successivamente dismesso. La zona, di grande interesse archeologico e paesaggistico, ospita una delle faggete depresse più rilevanti dell’Italia centrale, oltre a una necropoli etrusca del VI secolo a.C. L’importo complessivo del progetto è pari a 1.545.667,42 euro per i lavori, a cui si aggiungono 397.056,93 euro di costi non ribassabili (manodopera e sicurezza). Il progetto è conforme al principio DNSH ("Do No Significant Harm") in materia ambientale previsto dal Regolamento UE 2020/852.
Il sindaco Daniele Longaroni, insieme al vicesindaco Massimo Tiracorrendo e all’assessore Gian Paolo Graziani, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per la valorizzazione del territorio, la promozione del turismo sostenibile e la recupero della memoria storica di un sito che ha segnato profondamente l’identità della comunità locale.
"Si tratta di un passo fondamentale – dichiara il sindaco Longaroni – per dare nuova vita a un luogo simbolico, coniugando memoria storica, cultura, ambiente e sviluppo economico". La delibera è stata dichiarata immediatamente eseguibile, e in caso di finanziamento, l’intervento sarà inserito negli strumenti di programmazione dell’Ente.

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