Opposizione: "Una ferita istituzionale che offende la città"

Con profondo rammarico i gruppi consiliari di opposizione del Comune di Orvieto denunciano l’ennesimo strappo istituzionale consumatosi nella seduta del Consiglio Comunale di martedì 22 aprile. La decisione della maggioranza di interrompere anticipatamente i lavori alle 11.30, cominciati soltanto alle 9 e con una pausa di mezzo di venti minuti, senza fornire motivazioni adeguate e condivise, ha impedito la discussione di nove mozioni regolarmente iscritte all'ordine del giorno, alcune delle quali in attesa da mesi.
Questo comportamento rappresenta una mortificazione del mandato politico dell’assemblea cittadina e un grave disprezzo per le regole democratiche. Il Consiglio Comunale non è un adempimento formale, ma il luogo primario del confronto politico e dell’esercizio della sovranità popolare. Ogni seduta comporta costi economici sostenuti dalla collettività; pertanto, è inaccettabile che venga gestita con superficialità e senza il dovuto rispetto per i cittadini che rappresentiamo.
Rappresentare la propria comunità è il più grande dei privilegi, il più prioritario degli impegni e il più nobile dei lavori. Non si può pensare di esercitare questo ruolo subordinandolo ad interessi personali o di partito. Se manca il senso del dovere e la percezione della responsabilità pubblica, non è solo l’efficienza dell’aula a essere compromessa, ma la stessa dignità dell’istituzione che si rappresenta.
Chiediamo con fermezza che vengano ripristinate le condizioni per un corretto e proficuo svolgimento dei lavori consiliari, nel rispetto delle prerogative di tutti i gruppi e, soprattutto, dei cittadini di Orvieto a cui non sono permessi voti di questo tipo nel loro lavoro quotidiano. La democrazia non può essere sacrificata sull’altare della convenienza politica, dell’indolenza amministrativa.
Gruppo Partito Democratico
Gruppo Stefano Biagioli per il Bene Comune
Gruppo Proposta Civica
Gruppo Misto

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