Piazza della Pace, Nova: "Bene la mozione, ora un progetto vero per una porta della città"

Accogliamo con favore la mozione presentata in Consiglio Comunale dai consiglieri d''opposizione Federico Giovannini, Cristina Croce (Pd), Roberta Palazzetti (Proposta Civica), Daniele Di Loreto (Gruppo Misto), Stefano Biagioli e Mauro Caiello (Stefano Biagioli per il Bene Comune) per la manutenzione e l’avvio di un progetto di riqualificazione di Piazza della Pace. È un segnale importante, che riconosce finalmente il ruolo centrale di uno spazio troppo a lungo trascurato che oggi non può svolgere degnamente il ruolo di porta della città che gli spetta.
Piazza della Pace è ogni giorno utilizzata da numerosi pendolari che si spostano per lavoro e da turisti che scelgono di visitare il centro storico spostandosi con la funicolare (altro elemento di unicità che meriterebbe un’azione di valorizzazione). La situazione odierna richiede un intervento urgente: sia per garantire servizi essenziali ad oggi carenti, sia per accogliere i visitatori con uno spazio degno della nostra città. Piazza della Pace rappresenta uno dei principali punti di accesso a Orvieto e, se inserito all’interno di un serio progetto, può diventare vero elemento di forza.
Non solo un parcheggio o un luogo di passaggio: può e deve diventare un luogo multifunzionale, una vera e propria porta urbana. Uno spazio pensato per accogliere i visitatori, ma anche – e forse soprattutto – per rigenerare un’importante area di Orvieto Scalo. Un’area verde, accessibile, autosostenibile, dotata di servizi reali e integrata con i percorsi pedonali e culturali che conducono al centro storico. Un luogo in cui i cittadini possano trovare non solo un mezzo per spostarsi, ma anche uno spazio da vivere: un punto di incontro, di orientamento, di respiro.
E’ questo che ci auguriamo. Infatti, oltre all’indispensabile manutenzione ordinaria, è fondamentale interrogarsi sulle reali finalità e modalità dell’intervento. Occorre una visione più ampia, in grado di restituire a quest’area la funzione che le spetta: quella di nodo strategico per la mobilità cittadina, ma anche di spazio accogliente, vivibile e realmente al servizio della collettività.
Quando si parla di “riqualificazione”, però, è fondamentale chiarire cosa intendiamo e, specialmente, perchè sarebbe più opportuno parlare di “rigenerazione” urbana. La riqualificazione generalmente si riferisce a interventi puntuali sullo spazio fisico – come il rifacimento di pavimentazioni, arredi urbani, illuminazione, o la sistemazione del verde pubblico – che migliorano l’aspetto e la funzionalità di un’area.
La rigenerazione urbana, invece, ha un respiro più ampio e sistemico: è un processo integrato che coinvolge non solo la dimensione urbanistica e ambientale, ma anche quella sociale, economica e culturale. I suoi pilastri includono il recupero del patrimonio edilizio esistente, il miglioramento dell’efficienza energetica, l’accessibilità e la mobilità sostenibile, il rafforzamento della coesione sociale e l’attivazione di percorsi partecipativi. Interviene spesso su aree degradate, marginali o sottoutilizzate, trasformandole in spazi vitali, produttivi, inclusivi e connessi al tessuto urbano.
Troppo spesso, anche a Orvieto, si confonde il concetto con la sola manutenzione: una panchina nuova, una segnaletica rifatta, qualche aiuola sistemata. Interventi certamente utili, ma parziali, scollegati tra loro, e spesso pensati solo per l’immediato. Lo abbiamo visto in tutti questi anni, a prescindere dal colore dell’amministrazione: manca una visione d’insieme, una progettualità coerente, capace di leggere la città come un sistema unico, dove ogni spazio pubblico può contribuire alla qualità della vita collettiva. L’obiettivo non può essere un impiego di risorse pubbliche che non si traduce in un effettivo beneficio per la comunità.
La situazione recentemente denunciata dai cittadini e dai soci del Centro Sociale di Orvieto Scalo è un esempio evidente di come non vengano applicati questi principi. La chiusura della struttura, avvenuta senza un vero coinvolgimento della comunità direttamente interessata, mostra ancora una volta l’assenza di un dialogo costante e di una progettazione condivisa. Non è così che si costruisce una città partecipata e funzionale. Rigenerare non significa solo “sistemare”, ma ascoltare, pianificare insieme, valorizzare ciò che già esiste e risponde a un bisogno reale.
In quest’ottica, Piazza della Pace può diventare un caso emblematico: non solo uno spazio da “sistemare”, ma luogo da ripensare a partire dalle sue funzioni, dalla relazione con la mobilità cittadina, dai servizi che può offrire e dal ruolo che può assumere per la comunità locale. Ci auguriamo che questa mozione possa essere l’inizio di un dialogo più ampio, capace di tradursi in azioni concrete, inclusive e durature. Nova è pronta a contribuire, come sempre, con proposte, idee e competenze.
Nova Orvieto

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