"Per un 25 Aprile di lotta, nell'Orvietano"

"Hic Rhodus, hic salta" (apostrofe latina).
"Qui è la rosa, qui devi saltare" (Karl Marx).
"Qua stamo, facce 'npo' vedé che sai fa" (anonimo orvietano)
E’ di queste ore la notizia che il Governo discuterà oggi in Consiglio dei Ministri il licenziamento di un Decreto Legge che assorba la più parte delle norme securitarie e liberticide contenute nell’ormai famoso DDL Sicurezza (approvato diversi mesi fa alla camera col numero 1660 e calendarizzato, per la discussione in senato, col numero 1236).
Quale che sia il tipo di sensibilità democratica che ci anima, è evidente come il conflitto tra il Capo dello Stato Mattarella e le forze di governo, su questo provvedimento, sia l’apice di una spaccatura civile e istituzionale che attraversa il paese, assumendo vieppiù l’aspetto di una guerra civile che smette di strisciare per mostrarsi pienamente alla luce del sole.
L’involuzione delle democrazie occidentali non è un fatto di oggi, in Italia decenni di provvedimenti hanno attraversato gli schieramenti di governo senza essere mai revocati. Basti pensare alla breccia nelle garanzie individuali di soggetti deboli come i migranti, aperta dalla Legge Turco/Napolitano, poi seriamente aggravata dalla Bossi/Fini e poi via via fino agli esiti di oggi.
In questo senso, è fuorviante parlare di eccezione italiana, ancor peggio ascrivere alla cultura politica delle forze al governo in Italia la precipitazione in atto, argomento poco sostenibile anche solo pensando ai terribili decreti Salvini che furono licenziati da un Governo di cui Giuseppe Conte era Capo.
Ciò premesso, è parimenti evidente come oggi l’Italia, tutt’altro che eccezione, sia in Europa il punto di precipizio di questo rovinare degli assetti democratici. Chi scrive crede che questa premessa sia sufficiente a motivare uno sforzo di incontro, dialogo, intesa e mobilitazione di tutte quelle forze politiche e sociali che, a fronte di questo potere che caoticamente avanza a distruggere, DEVONO e - se VOGLIONO - POSSONO contrapporre un articolato “potere che frena” (parafrasando un noto filosofo italiano).
Un ritrovarsi della società civile democratica al di là delle storie e culture di parte, al di là degli addebiti reciproci, piuttosto sull’urgenza del momento e il che fare. Se torniamo all’etimo, sappiamo che Apocalisse vuol dire Rivelazione. Questo tempo di precipizio della demo-crazia europea trova in italia la propria Apocalisse ed impone, a chi nella democrazia crede, di saper guardare e discernere nell’abisso per contrapporvi un argine, quello che nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi di Paolo viene chiamato Katéchon.
E’ per questo che prendiamo l’iniziativa di questa lettera aperta agli abitanti dell’Orvietano. Pensare che la condizione di marginalità felice e relativamente agiata, che caratterizza questi luoghi soavi, possa consentire di stare al riparo dalla bufera della storia è un’illusione grave che prelude all’inevitabile brusco risveglio di sonnambuli che inconsapevolmente han camminato verso il precipizio. Tanto più in questi giorni, che suggestivamente avvicinano le forzature in atto con la ricorrenza della Liberazione d’Italia, pensare di limitarsi ad una festosa celebrazione dell’evento passato suona a chi scrive come il narcotico della coscienza antifascista e democratica.
E’ il momento grave degli abbracci nella lotta. E’ il momento indifferibile dell’autodifesa collettiva. E’ il momento di trovarsi in piazza, il 25 Aprile, il 1° Maggio e ancora quando che sia…per affrontare insieme le prove cui la storia ci espone. A Rodi ci siamo tutte e tutti, metropolitani e contadini, paesani e cittadini… ora è il momento di saltare. O sarà terribile il precipitare senza paracadute.
Invitiamo tutte e tutti quante, individualità ed organizzazioni, riconoscano nella demo-crazia (potere del popolo) il valore e lo stato dei rapporti politici primo da difendere e rigenerare a incontrarsi e decidere insieme cosa fare, il 25 Aprile, per ora, poi si vedrà. Chi voglia aderire od essere aggiornato sull’iniziativa può scrivere a s4ndok4n@logorroici.org
Laboratorio di Ri-Animazione Sociale

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