Giornata Mondiale della Salute
politica

"Una sanità pubblica efficace è ancora un privilegio per pochi"

domenica 6 aprile 2025

Sabato 5 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, si è tenuto un significativo incontro dibattito aperto alla cittadinanza presso la Sala della Fondazione Sant’Anna, in viale Roma, a Perugia. L'annunciato evento, organizzato dall’Associazione “Perugia per la Sanità Pubblica” e dal “Gruppo Umbria per la Sanità Pubblica” ha visto come coordinatori la dottoressa Elisabetta Rossi e il professor Maurizio Del Pinto, attrattori di un pubblico numeroso e attento.

La Giornata Mondiale della Salute, istituita nel 1948 in coincidenza con la fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è una importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali riguardanti la salute globale e per mobilitare azioni mirate a fronteggiare le sfide sanitarie più urgenti. L’incontro è stata occasione per affrontare questioni di rilevanza sia nazionale che internazionale, gettando le basi per programmi a lungo termine su temi fondamentali.

Uno degli aspetti più allarmanti emersi dal dibattito è la constatazione che una sanità pubblica efficace è ancora un privilegio per poche centinaia di milioni di cittadini nel mondo, mentre oltre sei miliardi di persone ne sono escluse. In Umbria, i partecipanti hanno discusso dell’importanza di realizzare pienamente le “case di comunità” finanziate dal PNRR, e di riorganizzare i servizi di salute mentale e la rete ospedaliera, per garantire un accesso equo e universale alle cure.

Nel corso del dibattito, è stata evidenziata la necessità di contrastare le tendenze di autonomia differenziata, che mettono a rischio il diritto alla salute. Queste iniziative potrebbero aumentare il fenomeno delle “migrazioni sanitarie”, un problema già significativo per l’Umbria, e compromettere ulteriormente l’equità nell’accesso alle cure.

Diversi fattori sono stati identificati come minacce al diritto alla salute: la crescente privatizzazione dei servizi, il sottofinanziamento della sanità pubblica, la riduzione del personale socio-sanitario, e l’abbandono delle politiche preventive. Questa situazione costringe molti cittadini a rinunciare alle cure o a sostenere costi aggiuntivi tramite assicurazioni sanitarie, un trend che rischia di trasformare il rapporto tra paziente e sistema sanitario in una logica di consumo piuttosto che di tutela della salute.

I coordinatori hanno sottolineato l’urgenza di una nuova visione per il Servizio Sanitario Pubblico, che vada oltre le mere compatibilità economiche, puntando su una innovazione organizzativa e su risposte sanitarie più appropriate e di qualità. È fondamentale che la politica si faccia carico di queste istanze, coinvolgendo attivamente gli operatori e i cittadini, che rappresentano una risorsa preziosa in questo processo.

Dall’incontro pubblico è stato lanciato un appello alla mobilitazione collettiva per un futuro in cui il diritto alla salute venga garantito a tutti, senza distinzioni. La partecipazione attiva dei cittadini è, ed è stata essenziale, per discutere sulle esigenze e su come poter immaginare di costruire un sistema sanitario più equo e sostenibile, in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità.

L’incontro pubblico si è concluso con la valutazione di alcuni punti essenziali nel prossimo piano sanitario che dovrà non fotocopiare l'esistente con le sue criticità, ma delineare una visione nuova per un rilancio della sanità pubblica. Nel quadro di riorganizzazione generale questi gli elementi focalizzati e considerati fondamentali:  

1. ridefinire la rete ospedaliera dove ogni presidio abbia una missione per essere efficiente e sostenibile. In questo è emblematica la situazione dell’ospedale di Terni che andrà rilanciato con risorse pubbliche.

2. realizzare secondo le previsioni normative le case di comunità e gli ospedali di comunità precisando i servizi che dovranno contenere. È evidente in questo caso la difficoltà organizzativa di risorse e di tempi per la realizzazione di quella di Perugia.

3. elaborare un Progetto Obiettivo regionale per la Tutela della SaluteMentale per tutte le fasce di età: per la rete dei servizi dei Dipartimenti di Salute Mentale (territoriali, residenziali, semiresidenziali ed ospedalieri), per i Servizi di Neuropsichiatria Infantile, per i Servizi per le Dipendenze Patologiche.

4. favorire una larga partecipazione dei cittadini e degli operatori, in particolare dei medici di medicina generale per dell’incidenza che hanno sull’appropriatezza delle prestazioni e deifarmaci.

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