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"Conti della sanità in linea con il passato: le menzogne della sinistra per nascondere tagli ai servizi e aumenti delle tasse"

mercoledì 19 marzo 2025

“Conti della sanità, cifre sparate per fare facile sensazionalismo: i 240 milioni di euro costituiscono solo un dato parziale, compensato dai 153 milioni positivi. Quindi il disavanzo finale dei conti della sanità umbra sarebbe di 90 milioni euro circa, perfettamente in linea con i bilanci regionali dal 2017 ad oggi. Inoltre le cifre sono state diffuse dalla presidente della Giunta, Stefania Proietti, senza chiarezza su chi effettivamente abbia elaborato i dati. A quanto ci risulta, fino alla settimana scorsa non esisteva alcun atto dirigenziale che individuasse la società esterna privata, di fiducia politica della Giunta, incaricata di questa analisi. La Giunta Proietti mette le mani avanti per cercare di giustificare i tagli alla sanità e l’aumento delle addizionali Irpef”. A intervenire sul tema sono i consiglieri regionali di centrodestra Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei e Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Nilo Arcudi (Tesei presidente - Umbria civica), Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia).

“L’ultimo atto ufficiale della Direzione regionale Salute e Welfare sui conti della sanità – spiegano - risale a novembre 2024 e attesta un disavanzo complessivo di 40 milioni di euro nel 2024. Una situazione in linea con il passato della regione e con un quadro nazionale ben più critico per molte altre realtà. Da allora, però, sono state fatte circolare dalla sinistra solo congetture e numeri diffusi senza alcun reale supporto documentale. Noi stessi nel 2019 abbiamo ereditato oltre 100 milioni di euro di disavanzo dalla sinistra sui conti della sanità, senza contare che non c’era ancora stata la pandemia, che ha disastrato i conti di tutte le sanità regionali, ancora in attesa del totale dei fondi covid promessi dall’ex ministro Speranza.

Per l’Umbria si parla di circa 90 milioni mai arrivati. La delibera della Giunta Proietti che autorizzava la dirigente regionale competente ad affidare l’incarico ad un’azienda privata per la verifica dei conti è datata 26 febbraio 2025. Tuttavia, a quanto ci risulta, non è seguito alcun atto formale da parte della dirigente incaricata. Cosa è accaduto nel frattempo? Quando e come è stata incaricata la società di fiducia politica della Giunta? È davvero possibile che in pochi giorni sia stata effettuata una ricognizione completa e affidabile sui complessi conti della sanità umbra? Sarebbe gravissimo se la società privata avesse avuto accesso a documenti riservati prima dell’affidamento ufficiale. Tra l’altro esiste Agenas, società pubblica del Ministero, che effettua già analisi del genere. Qualcosa non torna rispetto alle dichiarazioni confuse della Giunta. E su questa vicenda, così come di molte altre, intendiamo andare fino in fondo.

Anche le cifre fatte trapelare non convincono: più che un’analisi dettagliata dei conti, sembrano semplicemente la somma dei disavanzi di sempre delle aziende sanitarie e ospedaliere. Non un buco di bilancio come qualcuno sta cercando di far passare, non 243 milioni inventati di sana pianta, ma uno squilibrio di 90 milioni di euro complessivi, quale somma algebrica dei conti interni alla sanità, che si verifica regolarmente in Umbria dal 2017 e che è sempre stato ripianato negli anni dalle varie Giunte, visto che tutti i bilanci sono stati chiusi in equilibrio e certificati dal MEF fino al 2023. Senza contare i 50 milioni derivanti dal riparto sanitario nazionale in più rispetto al 2023 e il payback di circa 30 milioni che devono ancora pervenire. Ciò che in passato era normale gestione – concludono i consiglieri di opposizione -, bene a conoscenza del PD che aveva accesso a tutti i dati, viene improvvisamente dipinto come emergenza straordinaria.

Questo dimostra come la presidente Proietti e la sua squadra cerchino di mettere le mani avanti per giustificare non solo i tagli di servizi sanitari e professionalità sulla pelle dei pazienti, ma anche i prossimi aumenti dell’addizionale Irpef, cosa mai avvenuta negli anni passati, che andranno a incidere sulle tasche dei cittadini. Insomma, quello architettato sembra solo un tentativo ridicolo per tentare di togliersi dall’imbarazzo di non aver saputo mantenere le promesse elettorali urlate al megafono. Un esempio su tutti? Le liste d’attesa, che in pochi mesi sono raddoppiate, nonostante l’impegno dichiarato di azzerarle”.


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