politica

Destinazioni d'uso dei piani terra nel centro storico, ok dal Consiglio alla nuova disciplina

giovedì 13 marzo 2025

Il Consiglio Comunale di Orvieto ha approvato con 10 voti favorevoli – sindaco Tardani, Olimpieri, Panzetta, Casasole, Celentano, Moscetti (Civitas), Melone, Mandolini, Perali (Fdi), Gialletti (FI) – e cinque contrari – Croce e Giovannini (Pd), Biagioli (Biagioli per il bene comune), Palazzetti (Proposta civica), Di Loreto (Misto), la disciplina delle destinazioni d’uso dei piani terra nel centro storico. 

Il documento, illustrato in aula dall’assessore all’Urbanistica Andrea Sacripanti, si compone di sei articoli. All’articolo 2 si individua la norma di carattere generale per cui “quando i locali oggetto di cambio d’uso al piano terra vengono annessi a un alloggio residenziale già presente nell’immobile di cui fanno parte, è sempre ammesso in tutto il centro storico il cambio di destinazione d’uso dei piani terra da commerciale, direzionale, artigianale, garage, magazzino a residenza“.

Le modalità per l’accesso sono regolate dai successivi articoli. Nello specifico, all’articolo 3, “il cambio di destinazione d’uso dei piani terra è vietato negli edifici che accedono o affacciano direttamente su Piazza Duomo, Piazza del Popolo, Piazza della Repubblica, Piazza San Giovenale, Corso Cavour, Via Duomo, Via Maitani, Via Garibaldi“. In questi casi “l’accesso non deve avvenire direttamente dallo spazio pubblico ma dall’ingresso che serve l’unità a cui il cambio di destinazione d’uso è collegato“.

L’articolo 4 fissa le condizioni per il cambio di destinazione d’uso nelle altre vie o piazze(Piazza Guerrieri, Piazza dell’Erba, Piazza Vitozzi, Piazza Malcorini, Piazza San Giovanni, Piazza de’ Ranieri, Piazza Clementini, piazza Febei, Piazza Ippolito Scalza, Piazza Vivaria, Piazza Fracassini, Piazza Sant’Angelo, Piazza Marconi, Piazza Monaldeschi, Piazza Angelo da Orvieto, Piazza XXIX Marzo, Via Filippeschi, Via Malabranca, Via della Cava). Qui “il cambio di destinazione d’uso dei locali al piano terra è ammesso a condizione che non si acceda direttamente dallo spazio pubblico ma dall’ingresso che serve le altre unità del fabbricato e le finestre siano poste a una quota non inferiore a 1,5 metro rispetto alla quota della piazza“.

L’articolo 5 indica infine le condizioni per il cambio di destinazione in  tutti gli altri ambitiche al piano terra “è ammesso a condizione che in caso di accesso diretto dallo spazio pubblico venga realizzato un filtro che abbia la dimensione perpendicolare al filo interno della parete da cui si accede, non inferiore a 1,5 metri, e venga mantenuto, se di valore, l’infisso esterno esistente. Nel caso in cui questo non sia di valore – si legge – venga realizzato un infisso che rispetti le tipologie e i materiali del centro storico“.


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