politica

"Via Postierla è solo un esempio"

sabato 8 febbraio 2025
di Daniele Di Loreto

L’incontro organizzato giovedì 6 febbraio da Nova sui problemi che presenta Via Postierla ad Orvieto centro e sulle possibili soluzioni da adottare è stato meritorio, non fosse altro perché si sono posti il problema, ma è solo un esempio del più ampio problema della viabilità nel nostro Comune. Centro storico e frazioni, nessuna esclusa, soffrono del traffico di attraversamento. Il centro storico era stato concepito per muoversi a piedi o con il calesse, oggi pretendiamo di percorrere le stesse strade con autobus e SUV e ovviamente abbiamo un problema di convivenza tra i pedoni e i ciclisti (gli utenti deboli della strada) con i veicoli a motore.

Nelle frazioni la situazione è ancora peggiore perché al traffico locale si aggiunge quello di collegamento. Come risolvere il problema? Mi sono occupato di sicurezza stradale per ragioni professionali e personali in molte occasioni e sono arrivato sempre alla stessa conclusione: ci vuole la Zona 30 in tutte le aree ad alta densità abitativa. Si tratta però di ripensare la viabilità ad Orvieto, per entrare in una logica che ci porti ad avere una diversa cultura dell’uso delle strade, trasformandole in aree che devono far convivere la percorribilità dei veicoli con la vivibilità degli stessi spazi da parte dei residenti.

Woonerf, in olandese significa letteralmente “area condivisa”: così avevano chiamato queste aree in Olanda negli anni ’70 quando le inventarono, dando a pedoni e ciclisti la precedenza rispetto ai veicoli a motore, i cui conducenti sono costretti ad avere comportamenti di guida più prudenti grazie ad una serie di accorgimenti adottati sull’infrastruttura. La stessa woonerf è poi diventata Zona 30 in molti Paesi in Europa.

A Via Postierla la Zona 30 è l’unica soluzione (*), naturalmente se non diventa, come a Sferracavallo, un semplice cartello che prescrive il limite di velocità. È velleitario pensare che con un cartello gli automobilisti siano talmente disciplinati da ridurre la velocità. Ci vogliono gli accorgimenti sull’infrastruttura: un diverso manto stradale all'ingresso della zona e diversamente colorato, attraversamenti pedonali rialzati (questi sono consentiti), segnaletica orizzontale riproducente il limite di velocità, segnale verticale misuratore di velocità. L'automobilista, che si comporta da padrone della strada, deve sentirsi quasi a disagio quando percorre una Zona 30. Ma soprattutto ci vuole un progetto che trasformi il problema in una grande opportunità, quella di svolgere politiche sociali per migliorare l’esistente. 

Sto preparando un libro bianco sulla viabilità nel Comune di Orvieto, lo presenterò appena possibile.

(*) La distanza tra la Fortezza dell’Albornoz e l’inizio di Piazza Duomo è di circa 1 Km. Alla velocità di 30 km/h un veicolo impiega 2 minuti. A 50 km/h impiega 1 minuto e 12 secondi, sempre che non ci siano interferenze: un pedone in attraversamento, una precedenza, un incrocio malagevole, un veicolo avanti che rispetta il limite di 30 Km/h. In pratica rendiamo impossibile la vita ai residenti di Via Postierla e pericolosa la strada per i pedoni per risparmiare, solo quando va bene, 48 secondi. Lo spazio di frenata a 30Km/h è di mt. 14,4, a 50Km/h è 29 metri, più del doppio.