Pd: "Il centrodestra e FdI, il solito vittimismo di chi non sa governare"
Se c’è una costante nella narrazione politica della maggioranza di centrodestra che governa la città, è la congenita incapacità di assumersi la responsabilità del governo che esercitano. Dopo sei anni alla guida della città e cinque alla guida della Regione, oggi, di fronte alla necessità di rendere conto ai cittadini dei risultati ottenuti, scelgono ancora una volta la via più comoda: quella del lamento sterile, del vittimismo istituzionale, della narrazione di un isolamento subito, anziché riconoscere quello che invece è un isolamento autoimposto, frutto della loro totale incapacità di amministrare oltre gli spot, oltre le dirette social, oltre la propaganda di partito.
Ma andiamo per ordine.
Non è la Regione Umbria ad aver isolato Orvieto. È questa amministrazione che non ha mai saputo esercitare il ruolo di Comune capofila, preferendo limitarsi a una gestione di corto respiro, priva di una visione strategica, chiusa nel piccolo cabotaggio delle operazioni di facciata.
Sui fondi del PNRR, Orvieto avrebbe potuto giocare un ruolo da protagonista, essere punto di riferimento per la programmazione dello sviluppo locale e invece ha partecipato soltanto a due progetti (Scuola Materna di Sferracavallo e Centro Sociale di Orvieto Scalo). Un fallimento che pesa come un macigno, perché mai come in questa fase storica una gestione ambiziosa e lungimirante avrebbe potuto fare la differenza. Ma la miopia amministrativa di questa Giunta ha prevalso, e le occasioni sono andate perse.
Sul tema ambientale, oggi si stracciano le vesti per il destino della discarica e per la questione dell’inceneritore, ma hanno mai aperto un tavolo ufficiale con la Regione per affrontare in modo strutturato la questione del ciclo dei rifiuti? Hanno mai promosso un’azione concertata che coinvolgesse gli altri Comuni del territorio? Oppure, come sempre, il loro concetto di amministrazione si riduce a lamentarsi dopo aver colpevolmente ignorato il problema?
Sui trasporti, si indignano per la mancanza di attenzione da parte della Regione, ma il Comune di Orvieto ha mai chiesto formalmente un incontro con la Giunta regionale per affrontare la questione? Magari anche all’interno di un consiglio comunale aperto che coinvolgesse la città ed i comitati dei pendolari? E perché no, il Ministro ai Trasporti Salvini che ad Orvieto viene solo per le passeggiate elettorali?
C’è poi un aspetto che sfiora il paradosso: il centrodestra governa Orvieto da sei anni, eppure i problemi della loro maggioranza sarebbero colpa dell’opposizione. Un’opposizione che, quando propone, viene sistematicamente svilita, ridicolizzata, accusata di essere inutile e improduttiva. Un’opposizione che in Consiglio Comunale si è vista rispondere, con sufficienza e arroganza, si è sentita chiamare “codarda”.
E oggi, all’improvviso, il centrodestra però, quando si deve mettere la maglia dell’opposizione regionale, si riscopre paladino della dialettica democratica? Dove era questo loro senso del confronto negli ultimi sei anni?
Si lamentano di non poter esercitare il loro ruolo, ma hanno mai concesso alle opposizioni un vero spazio di dialogo? Hanno mai accettato una proposta che venisse da una voce diversa dalla loro? È patetico che, dopo sei anni di governo Tardani, oggi pretendano di ergersi a difensori della partecipazione democratica. Ma soprattutto è comico che, a meno di un mese dall’insediamento della Giunta Proietti, abbiano già decretato la sua incapacità a governare. Già parlano di una catastrofe imminente, loro che hanno avuto sei anni per dimostrare cosa sanno fare e hanno prodotto solo isolamento e occasioni mancate.
E poi, l’accusa più surreale: sarebbe il nuovo governo regionale a riportare Orvieto e l’Umbria indietro. Un’accusa che arriva da coloro che hanno lasciato questa Regione con un buco da 200 milioni di euro nella sanità, con liste d’attesa raddoppiate, con un trasporto pubblico locale allo sfascio, con una gestione delle politiche industriali inesistente.
Fratelli d’Italia si erge a paladino della buona amministrazione, ma cinque anni di governo Tesei hanno prodotto una Regione più debole, meno competitiva, meno attrattiva per investitori e imprese. Questa è la loro eredità. Ma ora pretenderebbero che, in meno di un mese, la nuova Giunta risolvesse con la bacchetta magica le macerie che loro stessi hanno lasciato.
E così, con una strategia ormai nota, alimentano la retorica del terrore, paventano scenari apocalittici, soffiano sul fuoco delle paure per nascondere il loro fallimento. Il centrodestra e Fratelli d'Italia non possono giocare una doppia partita, recitando da un lato il ruolo dei coraggiosi che si sporcano le mani con l’esercizio del governo e, dall’altro, quello delle vittime di una Regione matrigna. Se davvero governano come dicono, lo dimostrino:
- Adottino lo strumento del bilancio partecipato, dando ai cittadini strumenti reali per verificare l’uso delle risorse pubbliche e costruire investimenti per il futuro della città che oggi sono del tutto assenti.
- Riferiscano periodicamente in Consiglio Comunale sulle azioni intraprese, anziché limitarsi agli slogan e sulle questioni più spinose anziché fare proposte soltanto alle associazioni da cui credono di poter trarre vantaggio elettorale coinvolgano la città tutta in consigli comunali aperti perché il bene di Orvieto è interesse e priorità di tutti.
- Mostrino quali richieste formali hanno avanzato alla Regione e al Governo Meloni per affrontare le questioni che oggi denunciano.
Se davvero governano, lo facciano con serietà e responsabilità. Ma ci risparmino il piagnisteo continuo di chi vuole il potere ma non vuole renderne conto a nessuno.
Partito Democratico di Orvieto