Pd: "L'arroganza del potere vuoto, Fratelli d'Italia censura il confronto e paralizza Orvieto"
Ancora una volta, Fratelli d'Italia tenta goffamente di ammutolire chiunque osi denunciare il loro fallimento politico e amministrativo. È una strategia vecchia, che appartiene alle pagine più oscure della nostra storia, dai tempi di Matteotti fino a oggi: squalificare l’opposizione, bollarla come inconcludente, per nascondere la propria inconsistenza. Ma il tempo degli slogan è finito, e Fratelli d’Italia non può più sottrarsi alle proprie responsabilità.
A Orvieto, come in tutta Italia, la destra al potere si dimostra incapace di amministrare e allergica al confronto democratico. Lo dimostra il desolante spettacolo del loro gruppo locale, ridotto a un campo di macerie politiche, lacerato da divisioni interne che hanno portato al commissariamento del partito. Anziché confrontarsi con la città e con le forze di opposizione, Fratelli d’Italia ha scelto la strada della chiusura, dell’autoreferenzialità, dell’intransigenza cieca. Non una proposta, non un’idea per Orvieto: solo attacchi scomposti e pretestuosi, nella speranza di sviare l’attenzione dal vuoto che li circonda.
E mentre loro si dimostrano incapaci perfino di governare sé stessi, il Partito Democratico lavora per affrontare i problemi concreti. In Umbria, stiamo facendo i conti con il disastro lasciato dalla Giunta Tesei: un buco di 200 milioni di euro nella sanità, liste d’attesa infinite, servizi pubblici al collasso. A Orvieto, denunciamo l’immobilismo della Giunta Tardani, che rifiuta sistematicamente qualsiasi proposta proveniente dalle opposizioni, con un’arroganza che non è segno di forza, ma di debolezza. Governare significa ascoltare, confrontarsi, cercare soluzioni. Fratelli d’Italia preferisce invece voltarsi dall’altra parte, fingendo che i problemi non esistano.
Se c’è qualcuno che deve fare i conti con la propria credibilità, non è certo il Partito Democratico. Fratelli d’Italia è oggi un partito travolto dagli scandali: dallo scandalo che riguarda la loro ministra Santanchè, alle frasi antisemite e razziste dei loro giovani dirigenti, fino alle dimissioni imbarazzanti imposte dalle loro nomine sbagliate. A livello locale, il loro partito è stato commissariato perché incapace di governare le proprie divisioni interne, perché va ricordato che proprio loro si sono divisi sul giudizio dell’operato della prima giusta Tardani. E se lo fanno intuire loro che c’è qualche problema con l’amministrazione comunale c’è da credergli.
Eppure, con un coraggio degno di miglior causa, pretendono di dare lezioni di buona politica. Ma gli orvietani non si lasciano ingannare. Sanno distinguere chi lavora incessantemente per migliorarsi e rappresentare gli interessi della comunità da chi si rifugia nella propaganda che mette il proprio Partito prima di tutto. E sanno che il Partito Democratico continuerà a battersi, con serietà e responsabilità, per una città più giusta, più efficiente, più aperta al dialogo. Se Fratelli d’Italia intende continuare a tacitare il dissenso e a rifiutare il confronto, sappia che non sarà certo il Partito Democratico ad abbassare la voce.
Partito Democratico Orvieto