Palazzo del Vino, "un'opportunità mancata per la valorizzazione partecipata del territorio?"
A due mesi dall'inaugurazione del Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra - Centro delle Culture Agroalimentari ed Enogastronomiche dell’Area Interna Orvietano" al Complesso del San Giovanni, i consiglieri comunali di opposizione Stefano Biagioli, Mauro Caiello (Biagioli per il Bene Comune), Cristina Croce, Federico Giovannini (Partito Democratico), Roberta Palazzetti (Proposta Civica) e Daniele Di Loreto (Gruppo Misto) sollevano dubbi sulla strategia di gestione e sul coinvolgimento degli attori locali.
"L’iniziativa, finanziata con 670.000 euro dai fondi Por Feasr 2014-2020 per le Aree Interne e completata nell’aprile 2024 - affermano in una nota congiunta - avrebbe dovuto costituire un punto di riferimento per la valorizzazione del vino di Orvieto e dell’agroalimentare locale, favorendo la partecipazione attiva di comunità e rappresentanze di settore. Tuttavia, ad oggi, il processo partecipativo sembra assente. Il progetto, parte della Strategia delle Aree Interne Sud-Ovest Orvietano siglata da Regione e Ministeri nel 2018, prevedeva la creazione di un Emporio dei Prodotti della Terra e dell’Artigianato, un Centro di Documentazione Territoriale e un hub per la formazione enogastronomica. Tuttavia, l’iniziativa oggi appare più come l’ennesima occasione di molesta propaganda che come un progetto strutturato per la crescita del comparto.
Molte questioni restano aperte: con quali strumenti si intendono coinvolgere i Comuni dell’Area Interna e i soggetti organizzati nella definizione della strategia di gestione? Perché, finora, non sono stati convocati rappresentanti di categoria, associazioni culturali e di promozione, consorzi, scuole ed enti del terzo settore per un confronto sulle strategie di sviluppo e valorizzazione? Perché non è stata spesa una sola parola per sostenere la missione educativa del progetto? Un altro nodo cruciale è la sostenibilità economica: quali risorse finanziarie garantiranno il funzionamento della struttura nel lungo periodo? Quali saranno le modalità di governance affinché il Palazzo del Vino risponda concretamente alle esigenze di tutto il territorio dell’Area Interna, evitando che si trasformi in un’operazione proprietaria?".
Sulla scorta di queste considerazioni è stata presentata un'interrogazione firmata da tutti i consiglieri di opposizione con cui si chiede all'Amministrazione Comunale di "avviare con urgenza un percorso di co-progettazione e co-programmazione della struttura, garantendo trasparenza e un reale coinvolgimento degli attori locali" nella convinzione che "solo un processo partecipativo rigoroso potrà trasformare questa iniziativa in un volano per la crescita dell’agroalimentare e dell’enogastronomia locale, evitando che resti un contenitore vuoto".
Di seguito l'atto in forma integrale:
Premesso che:
- Nel mese di novembre scorso, la Sindaca Tardani ha inaugurato il "Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra - Centro delle Culture Agroalimentari ed Enogastronomiche dell’area interna Orvietano". Questo intervento, previsto dall’accordo di programma-quadro dell’area interna Sud-Ovest Orvietano siglato nel 2018, è stato finanziato con i fondi POR FEASR 2014-2020 per un importo di 670.000 euro. Il GAL Trasimeno Orvietano ha gestito l’istruttoria del bando, amministrando risorse già finalizzate. I lavori sono stati completati nel mese di aprile 2024.
- Le finalità dichiarate di questo progetto includono la creazione di un punto di accesso informativo dedicato alle risorse agroalimentari ed enogastronomiche del territorio, rivolto a turisti, residenti e operatori del settore. L'obiettivo è istituire una sorta di Emporio dei Prodotti della Terra e dell'Artigianato, integrato con un Centro di Documentazione Territoriale per la raccolta e la valorizzazione del patrimonio agricolo e gastronomico locale, nonché un luogo dove sviluppare percorsi educativi di formazione agroalimentare ed enogastronomica.
- L’intervento progettuale riguarda la valorizzazione del comparto agroalimentare di tutta l’Area Interna Sud-Ovest Orvietano e non solo una parte di essa, implicando la partecipazione di tutti i soggetti organizzati operanti nel settore alla definizione della gestione e del programma.
Alla luce di quanto sopra, si chiede:
- in che modo e con quali strumenti si intendono coinvolgere i comuni facenti parte dell’area interna e i soggetti organizzati della stessa area (rappresentanze di categoria, associazioni culturali e di promozione, consorzi, scuole, enti del terzo settore, ecc.) nella gestione e nella definizione dei programmi del “Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra - Centro delle Culture Agroalimentari ed Enogastronomiche dell’Area Interna Orvietano”;
- per quale ragione non sono stati convocati, neppure informalmente, i soggetti organizzati operanti nel settore dell’agroalimentare e dell’enogastronomia per avviare un confronto sulle strategie di gestione, valorizzazione e promozione;
- attraverso quali strumenti finanziari ed economici si intende provvedere al funzionamento di base della struttura;
- in considerazione della natura di "bene comune" della mission del progetto, come si intende avviare il percorso di co-progettazione e co-programmazione finalizzato alla gestione e alla definizione della strategia delle attività del Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra, da attuare secondo rigorosi criteri di trasparenza e partecipazione.