Comitato Orvietano per la Salute Pubblica
politica

"Quando la sanità diventa privata. Impatti su pazienti e sistema socio-sanitario in Italia e Umbria"

martedì 21 gennaio 2025

La Sala Polivalente di Allerona Scalo piena ha confermato le aspettative per l'annunciato incontro tenuto sabato 18 gennaio dal dottor Carlo Romagnoli e David Proietti, sul tema della privatizzazione della sanità, e del relativo impatto sui pazienti e sul sistema socio-sanitario in Italia ed in Umbria. Presenti un gran numero di sindaci del comprensorio orvietano, in primis il primo cittadino del Comune di Allerona, Luca Cupello, che ha anche patrocinato l’evento, poi Simone Barbanera, sindaco di Fabro, Daniele Longaroni, sindaco di Castel Viscardo, Valentino Filippetti, sindaco di Parrano, Sebastiano Caravaggi, sindaco di Montegabbione, e ancora il consigliere del Comune di Orvieto Federico Giovannini e Antonella Graziani, consigliere di Allerona, David Governatorini, assessore di Allerona, e Diego Dini, vicesindaco di Fabro.

Anche la Regione Umbria ha presenziato all’evento, con l’intervento ed i saluti del consigliere regionale Francesco Filipponi. Intervenuti, inoltre, alcuni rappresentanti dei Comitati per la Salute Pubblica di Terni e di Città della Pieve. Nel corso dell'incontro è stata condotta una dettagliata comparazione dell’offerta sanitaria che il pubblico e il privato sono in grado di offrire nel nostro territorio. L’analisi ha dimostrato che l’approccio privatistico alla cura interviene soprattutto attraverso pratiche diagnostiche e terapeutiche specialistiche e puntiformi, ma soltanto il sistema socio-sanitario pubblico è in grado di prendere in carico il cittadino per tutta la durata del suo percorso di paziente, soprattutto quando è cronico.

Quindi, in base ai parametri che definiscono la qualità del servizio, la modalità di accesso, il governo complessivo della domanda di salute ed infine, il costo della prestazione, il sistema sanitario pubblico è risultato più efficiente di quello privato. Occorre, dunque, ricalibrare le politiche sanitarie alla luce di queste evidenze scientifiche, puntando decisamente su una co-programmazione effettivamente partecipata dei servizi socio-sanitari ed invertendo la tendenza rispetto all’attuale spoliazione dei territori ed accentramento amministrativo. Dal primo intervento legislativo verso la decentralizzazione della gestione della sanità pubblica, con la Legge 421/1992 che ha comportato il passaggio della gestione dallo Stato centrale alle Regioni, ed i successivi step che hanno trasformato le Usl in Aziende (Asl), impostando dunque i servizi erogati sotto un profilo aziendale, sono trascorsi oltre 32 anni.

La logica aziendale è giusta ed opportuna in molti settori della nostra società, ma mal si coniuga con la sanità e la cura delle persone. A conclusione dell’incontro si è proposta una bozza di piattaforma per il rilancio delle politiche di salute pubblica: co-programmazione partecipata; effettivo ruolo dei cittadini nella governance dei servizi socio-sanitari; contrasto alle politiche di spoliazione dei territori e di accentramento amministrativo. La soddisfazione per l’esito della riunione è stata unanime e si sono presi impegni per continuare le azioni di denuncia e di proposta: la qualità delle politiche di salute pubblica è nelle mani di cittadini attivi e dei sindaci sensibili. Come deve essere.

Comitato Orvietano per la Salute Pubblica