"Internet Satellitare: una grande opportunità per le Aree Interne dell'Umbria"
L’Umbria, con oltre il 60% del suo territorio costituito da piccoli comuni, si presenta come una delle regioni italiane più caratterizzate dalle aree interne. La sua morfologia, prevalentemente montana e collinare, rende difficile garantire una connettività stabile e veloce, lasciando ampie porzioni del territorio regionale senza accesso alla rete. Questa condizione non solo limita lo sviluppo economico e sociale dei piccoli borghi, ma penalizza anche i servizi essenziali, come la scuola, la sanità e l'amministrazione pubblica.
L’esperienza lombarda del bando per testare connessioni satellitari nelle aree remote potrebbe offrire uno spunto interessante per l’Umbria. La sperimentazione in Lombardia, promossa dalla collaborazione tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e la Regione, utilizza tecnologie space-based come quelle offerte da Starlink di SpaceX, Kupler di Amazon, Viasat e Telesat, per portare la banda ultralarga anche nelle zone più difficili da raggiungere con le reti tradizionali. Questo modello potrebbe essere replicato con successo in regioni come l’Umbria, affrontando finalmente il problema della connettività nelle aree interne.
In Umbria, la mancanza di connettività incide profondamente sulle possibilità di crescita dei piccoli comuni, che spesso costituiscono il cuore del tessuto culturale e produttivo regionale. La digitalizzazione delle aree interne è una delle condizioni necessarie per garantire pari opportunità rispetto ai centri urbani, favorendo non solo lo sviluppo locale ma anche la permanenza delle popolazioni nei borghi, contrastando così lo spopolamento.
Investire in tecnologie innovative come i satelliti per le connessioni internet potrebbe essere la chiave per superare gli ostacoli posti dalla conformazione geografica. La banda ultralarga rappresenta non solo uno strumento per migliorare la qualità della vita dei residenti, ma anche una leva per attrarre nuove attività economiche, dal turismo digitale alle imprese che operano in modalità smart.
L’Umbria, come il resto d’Italia, ha l’obiettivo di raggiungere una copertura completa della banda ultralarga entro il 2026, grazie ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, i progetti attuali basati su fibra ottica e FWA (Fixed Wireless Access) si scontrano con le difficoltà di copertura in zone isolate e remote. In questo contesto, le reti satellitari potrebbero rappresentare una soluzione complementare per garantire un accesso uniforme a tutta la regione.
È necessario, però, che le istituzioni umbre si attivino per esplorare queste opportunità, coinvolgendo sia i fondi PNRR che eventuali collaborazioni con aziende tecnologiche. Il rischio di restare indietro in questo ambito è concreto, e non solo dal punto di vista tecnologico: senza una connessione adeguata, le aree interne potrebbero essere escluse dai processi di innovazione che stanno trasformando il Paese.
L’Umbria, come la Lombardia, ha l’occasione di diventare un laboratorio per l’integrazione tra tecnologie terrestri e satellitari, creando un modello che potrebbe essere replicato in altre regioni con simili caratteristiche. È fondamentale, però, che questo percorso sia accompagnato da una visione politica chiara e da una collaborazione tra istituzioni locali, operatori privati e comunità.
In un momento storico in cui la connettività non è più un lusso ma un diritto fondamentale, l’Umbria deve cogliere questa sfida. Portare internet veloce anche nei borghi più remoti non significa solo collegare persone e luoghi, ma costruire un futuro più inclusivo e competitivo per l’intero territorio regionale.
Gian Luigi Maravalle,
sindaco di Ficulle