"Nel 2024 si sono registrati 75 nuovi nati a fronte di 162 decessi"
Nel corso del 2024 a Todi si sono registrati 75 nuovi nati a fronte di 162 decessi; 452 gli immigrati, dei quali ben 300 provenienti da altre città umbre e realtà italiane; 154 invece gli stranieri, di cui circa un terzo da Paesi dell'Unione Europea e un centinaio da nazioni extraeuropee, di cui oltre 20 dai soli Stati Uniti.
Nei dodici mesi appena archiviati sono state inoltre 76 le nuove cittadinanze, di cui 48 per matrimonio e residenza, 7 per raggiungimento della maggiore età e 21 "iure sanguinis". Al 31 dicembre 2024 la popolazione iscritta nelle liste elettorali del comune di Todi risulta essere pari a 16.615 persone.
Hanno sfiorato quota 100 i matrimoni celebrati, di cui 55 civili e 41 religiosi, numero quest'ultimo riferito alle cerimonie svoltasi nelle chiese della città, dove si registra una preferenza crescente espressa da coppie non residenti, molte delle quali straniere, per il Tempio della Consolazione e le Chiese di San Fortunato e del Duomo.
“I numeri confermano la dimensione del nostro Comune - commenta il sindaco, Antonino Ruggiano - che, rispetto ai numeri, gode però di un grande rilievo nella realtà regionale e nazionale, in virtù della sua storia e ricchezza artistica e culturale. A ciò si aggiunge la una vocazione turistica che vede registrare circa 180.000 mila presenze nelle strutture ricettive locali, flussi che equivalgono, mediamente, ad una popolazione mensile di oltre 15.000 persone in più. Una riflessione che, come Amministrazione Comunale, va fatta ed esplicitata in relazione al livello dei servizi che devono essere assicurati, a partire ad esempio da quello d'igiene ambientale".
Ulteriore elemento di analisi è quello riferito all'inverno demografico che riguarda l'intero Paese. "Come ente locale - afferma l'assessore Alessia Marta - dobbiamo avere la massima attenzione alle politiche a sostegno della famiglia e a quelle scolastiche, come attestano le misure sia contributive e di sgravi economici che di erogazione di servizi all'infanzia e dei nuclei familiari in genere, nella piena consapevolezza che si può e si deve sempre fare di più".