Opposizione: "Orvieto è di tutti, noi lavoriamo per migliorarla"
Nell’ultimo comunicato stampa del sindaco Roberta Tardani, ci sono, come ormai solito, parole denigratorie nei confronti dell’opposizione e c’è un passaggio che colpisce più di altri. Quando accusa l’opposizione di dipingere una narrazione “avvilente e devastante” della città, e quasi si vuole ridurre ogni critica a sterile disfattismo. A tale accusa rispondiamo dicendo che è proprio perchè amiamo Orvieto e la vogliamo migliore, che non possiamo chiudere gli occhi davanti ai molteplici problemi che questa città vive e che vengono segnalati quotidianamente dai nostri concittadini. Amare la citta’ significa ascoltarla, conoscerla, individuare e affrontare i problemi per risolverli , non certo coprirli o minimizzarli.
Noi consiglieri di opposizione abbiamo cercato in questi sei mesi di portare all’attenzione problemi reali della città, ma ci siamo trovati di fronte ad una maggioranza che ha spesso preferito la logica di ‘11 contro 6’, evitando il confronto , liquidando le richieste come futili o coprendosi con vaghe affermazioni. È quello che è successo a fronte delle nostre molteplici richieste di azione sulla gestione dell’illuminazione pubblica, dove non c’è stato nessun vero intervento da parte dell’amministrazione, dove ad oggi intere aree della città rimangono al buio per giorni e dove l’unica novità è aver esteso al Centro Storico la gestione fallimentare del resto del territorio da quest’anno.
È quello che è accaduto sulla richiesta di aggiornamenti ed azioni per il ripristino delle colonnine per le auto elettriche. Solo parole vaghe e niente azione o piano da parte della Giunta. È quello che è accaduto nelle richieste di aggiornamento sui progetti PNRR, dove a fronte del blocco dei lavori relativi all’asilo di Sferracavallo l’unica informazione che ci viene data dalla Giunta è l’esistenza di una variante di progetto. È quello che è accaduto di fronte alle nostre varie interrogazioni sullo stato del patrimonio pubblico (come la Chiesa di San Francesco), dei progetti già finanziati e mai avviati (come la Chiesa di San Lorenzo in Vineis) o degli interventi di consolidamento e recupero in citta’ e nei borghi. Le risposte della Giunta sono sempre generiche affermazioni, senza un piano, senza tempistiche, insomma vaghe parole.
È quello che è accaduto sul tema tasse. Negli ultimi sei anni, il centrodestra ha portato IMU e IRPEF ai massimi, aumentato la TARI del 10% per le famiglie e del 13% per le imprese, e deciso di non utilizzare i fondi per il disagio ambientale per abbassare le tariffe sui rifiuti, come invece stanno facendo altre amministrazioni. Questo peso fiscale, unito a servizi insufficienti, è un ostacolo reale per chi vive e lavora qui. Eppure le nostre proposte sono state sempre e comunque liquidate come demagogiche e da incompetenti.
Insomma noi crediamo che governare una città significhi affrontarne con chiarezza e lucidità I problemi, questa amministrazione pensa che si debbano solo celebrare I punti di forza e ignorare tutto il resto. Noi pensiamo che Orvieto abbia bisogno di una visione condivisa e di politiche che guardino oltre l’oggi: politiche per i nostri giovani, concrete politiche di sviluppo economico, una vera politica culturale e, soprattutto, una gestione che metta al centro il benessere dei cittadini, non gli equilibri politici di una maggioranza. Questa amministrazione non vede ne’ prevede alcun cambiamento sostanziale nella città, come evidenziato nell’ultimo bilancio triennale. Noi crediamo che serva trasparenza, un confronto aperto e uno sforzo autentico per ‘unire la città’. E questo sforzo deve partire proprio dalla sindaca e dalla sua maggioranza, che non possono continuare a ignorare proposte di buon senso solo perché vengono dall’opposizione.
La città è divisa. Lo ha dimostrato il ballottaggio delle comunali, deciso da appena 164 voti. E lo ha ribadito il risultato delle regionali, dove la coalizione di centrosinistra ha ottenuto un risultato netto, con il PD al 36%, liste civiche sopra la media regionale e un centrodestra che si è fermato al 17% con Fratelli d’Italia e al 6% con la Lega. Questi numeri sono più di una vittoria elettorale: sono una chiara richiesta di cambiamento, anche da parte di chi, appena sei mesi fa, aveva scelto questa amministrazione. Ma cambiare significa ascoltare, significa accettare che l’opposizione sollevi problemi che esistono: non è disfattismo, ma è ricerca di verità, di seria analisi e quindi ricerca di soluzioni. Cambiare significa essere trasparenti e esaustivi nelle risposte: non si cercano colpevoli, si vuole solo migliorare la gestione della cosa pubblica. Cambiare significa anche riconoscere ed accettare il buono che c’è nelle proposte altrui, invece di denigrare e rifiutare. E finora, purtroppo, questo spirito di collaborazione è mancato in Consiglio comunale.
Orvieto ha tutte le potenzialità per essere un modello: per le giovani coppie che vogliono un’alternativa alle grandi città, per chi lavora in smartworking, per chi cerca una comunità accogliente e viva. Ma per arrivarci, servono scelte coraggiose e condivise, non proclami autoreferenziali. Noi continueremo a fare la nostra parte, portando proposte, sollecitando interventi e chiedendo trasparenza. Perché Orvieto non appartiene alla maggioranza né all’opposizione: appartiene a tutti noi. E merita un’amministrazione che lo ricordi ogni giorno, con i fatti, non con le parole.
Partito Democratico
Stefano Biagioli per il Bene Comune
Proposta Civica
Gruppo Misto