politica

"La scelta della maggioranza sulla destinazione del fondo di indennità di disagio ambientale è a dir poco discutibile"

sabato 30 novembre 2024

La mozione di Proposta Civica che proponeva di destinare i fondi provenienti dall’indennità di disagio ambientale alla riduzione della Tari per le famiglie è stata bocciata. La maggioranza ha infatti ammesso di utilizzare questi fondi (che ricordiamo essere più di 500.000 euro) per finanziare i servizi mensa e scuolabus. Sebbene siano servizi essenziali per le famiglie, è legittimo chiedersi: questa era davvero l’unica strada percorribile per finanziarli? E soprattutto, è corretto utilizzare fondi destinati alla tutela ambientale per coprire voci di bilancio che nulla hanno a che fare con l’ambiente?

I fondi di indennità di aggio ambientale sono un compenso per l’impatto che il territorio subisce per il conferimento dei rifiuti nella discarica e non uno strumento politico. La legge prevede che tali fondi debbano essere reinvestiti “per agevolazioni tariffarie [...] e per finalità inerenti il miglioramento ambientale e la dotazione di servizi nelle stesse aree”. La maggioranza ha invece scelto di impiegarli per finanziare servizi di welfare che non hanno alcun legame con la tutela ambientale. Questa scelta, oltre a sollevare dubbi sulla legittimità dell’ utilizzo di questi fondi, rischia di creare un pericoloso precedente: che ogni fondo, indipendentemente dalla sua origine e destinazione, possa essere “dirottato” per coprire altre voci di bilancio.

La narrazione proposta dalla maggioranza sembra voler strumentalizzare i cittadini, mettendoli gli uni contro gli altri. Da una parte, si dipinge la scelta come un atto di responsabilità per aiutare le giovani famiglie con bambini; dall’altra, si cerca di minimizzare l’importanza della riduzione della Tari, una tassa che ha subito un aumento del 20% negli ultimi due anni, gravando in maniera significativa sulle spalle delle famiglie. Contrapporre la riduzione delle tasse ai servizi per le famiglie è una scelta politica che non convince, perché suggerisce implicitamente che l’amministrazione non disponga di altre risorse o strumenti per intervenire e neppure altre voci nel bilancio da toccare. Una logica divisiva che si traduce in una vera e propria “guerra tra poveri” in cui si chiama la cittadinanza ad una falsa scelta tra due bisogni essenziali, ignorando le responsabilità dell’amministrazione nel trovare soluzioni più eque e sostenibili.

La maggioranza avrebbe dovuto cercare altre soluzioni per finanziare questi servizi; anche perché cosa sarebbe successo se non avessimo avuto la discarica? I servizi mensa e scuolabus sarebbero crollati a meno di insostenibili aumenti imposti alle famiglie? Questo ci deve far capire come questo tipo di servizi non possa essere finanziaoi con fondi che hanno tutt’altra finalità. Una Giunta Comunale responsabile li dovrebbe finanziare in altri modi, ad esempio razionalizzando quei mille rivoli di spese superflue presenti nel bilancio comunale, come la pseudo-promozione turistica a Genova e Capri, il metaverso, o piccoli eventi senza alcun ritorno. La decisione presa sembra quindi più una scorciatoia che una strategia ponderata.

Si è preferito cercare il consenso immediato, evitando un confronto aperto su come destinare le risorse in modo trasparente e rispettoso delle loro finalità originarie. L'indennità ambientale non può diventare un fondo jolly per tamponare lacune di bilancio o giustificare scelte politiche divisive. I cittadini meritano risposte concrete, non narrazioni che alimentano tensioni. Orvieto ha bisogno di una politica che unisca, non che divida. Una politica che guardi oltre l’immediato, costruendo soluzioni che siano sostenibili, giuste e rispettose delle finalità delle risorse pubbliche.

Proposta Civica